Basket / Cattivi pensieri: teste da tagliare e altre storie
Martedì 19 Luglio 2016di OSCAR ELENI
Da Norcia, ai confini con la Val Nerina, dopo aver camminato insieme a tanti asinelli nell’Appennino umbro, nel cuore del parco sui monti Sibillini. Necessità di trovare un posto per la meditazione, cercando di riflettere sullo splash di Azzurra golosa, tenera e gelosa. Ci hanno bombardato in tanti. Troppo buono. Volevano una ghigliottina, teste da tagliare. Da Petrucci a Messina, senza salvare nessuno dei giocatori a parte gli esiliati Melli e Hackett che già conoscevano il mondo intorno ad Azzurra, questa italietta dello sport dove si processa sempre dopo, ma nessuno ha il coraggio di denunciare prima. Certo lo sapevamo che dietro la faccia dei bravi ragazzi, una squadra, una famiglia, un obiettivo, c’era qualcosa che è nella natura stessa di certi giocatori allevati a pane e televendite, quelli che non fanno mai il canestro che conta, nel momento in cui serve davvero, ma se la godono sulla spiaggia mentre gli imbonitori propongono il loro ottuso cinema Paradiso, delle prodezze un tanto al chilo, del “famolo strano”.
Doping / La WADA e il rapporto McLaren. La Russia fuori dai Giochi?
Lunedì 18 Luglio 2016(gfc) Nel corso di una conferenza la WADA - l'Agenzia Mondiale Antidoping - ha reso noto, oggi nel pomeriggio, il rapporto sul doping nello sport russo redatto da una commissione "indipendente" diretta dall'avvocato canadese Richard McLaren (nella foto). L'intero rapporto è scaricabile dal sito dell'Agenzia. Secondo quanto risulta, il doping in Russia era diffuso, coperto e favorito da un vero e proprio sistema di Stato, che in particolare faceva capo al Ministero dello Sport (figura chiave il ministro Yuri Nagornykh, membro anche del C.O.). Un "sistema di falsificazione" dei test per il periodo compeso almeno tra il 2005 e il 2015 e che avrebbe toccato il culmine in occazione dei Giochi di Sochi 2014.
Atletica / Dramma "Gimbo": dal grande record all'addio a Rio!
Sabato 16 Luglio 2016di DANIELE PERBONI
Con voce calda e pastosa lo speaker, in perfetto italiano, chiede ai tifosi di farsi sentire: «Italiani dove siete?». E tutti loro, tutti indistintamente, rispondono all’invito urlando «Gimbo, Gimbo, Gimbo». Il ragazzo, perfettamente acconciato con la mezza barba rasata alla perfezione, risponde alzando le braccia e battendo le mani. Si concentra e parte in una rincorsa velocissima. Ha già vinto la gara, allo Stade Luis II situato nel cuore del Principato di Monaco, piegando l’ucraino Bohdan Bondarenko, tre nulli a 2.39 con ultima misura valida a 2.32. Tamberi ha già fallito due volte. Alla terza è perfetto. Lo stadio esplode e Gimbo salta felice, ringrazia, lancia baci. Il 2.39 di Monaco è il nuovo record italiano e cancella i suoi precedenti a 2.37 (Eberstadt, 2 agosto 2015) e 2.38 indoor (Hustopece, 13 febbraio 2016).
Focus / CONI e altro: chi consiglia il presidente Malago'?
Sabato 16 Luglio 2016di LUCIANO BARRA
Sono andato ad Amsterdam non solo per seguire i Campionati Europei di atletica (orgoglioso di essere l’unico, ancora in vita, ad aver viste sul campo le ultime 16 edizioni), ma anche per togliermi dalla calura estiva (nei paesi del nord Europa c’è l’aria condizionata H24 anche all’aperto …) e per disintossicarmi dalle miserie italiche. Eppure, appena arrivato allo Stadio Olimpico - quello stesso dei Giochi del 1928, dove, sulle pareti, sono incisi in bronzo i nomi di tutti i campioni olimpici in ogni sport di quella edizione (sette le medaglie d’oro italiane, tre delle quali nel pugilato, ma anche la prestigiosa medaglia d’argento di Romeo Neri e di bronzo dalla squadra di calcio, col famoso trio di difea Combi, Rosetta, Calligaris, … e pensate che all’Olimpico di Roma non c’è ricordo della medaglia d’oro di Livio Berruti), appena arrivato sono stato intercettato da un giornalista che mi ha chiesto: “Ma Malagò chi lo consiglia?“.
Atletica / Diramata la squadra per Rio (con qualche interrogativo)
Venerdì 15 Luglio 2016Saranno 36 (forse) gli azzurri dell'atletica a Rio: 15 uomini e 21 donne, tre unità in più di Londra. Nella serata di ieri, forzando un po' la mano, la FIDAL ha diramato l'elenco definitivo, pur con qualche incertezza. Lasciando uno spiraglio per qualche estremo recupero che non appare agevole (possibile solo per Lingua e per la Magnani). Chiuso il capitolo staffetta veloce femminile con una beffa, come avevamo anticipato, sono state sciolte le diverse X presenti sul tavolo. Su tutte quella di Alex Schwazer, rimasto definitivamente appiedato dopo il secondo pronunciamento di WADA e IAAF. In sua vece subentra Matteo Giupponi che - in caso di estremo recupero dell'alto-atesino da parte del TAS di Losanna (improbabile) - potrebbe vedersi dirottato sui 20, distanza al momento scoperta.
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