Doping / Oltre un centinaio le sanzioni CIO per il 2008 e il 2012
Martedì 29 Novembre 2016Fino ad oggi sono 104 gli atleti finiti sotto la lente del CIO per infrazioni doping rilevate per Pechino 2008 e Londra 2012. Per la verità si tratta di 99 nominativi, dal momento che cinque sono i sanzionati per entrambe le edizioni: tra loro figurano il kazako Ilya Ilin, vincitore fasullo di due medaglie d'oro nel sollevamento pesi, e della bielorussa Oksana Menkova (nella foto), prima a Londra nel martello. Si tratta di un numero enorme che riporta con forza all'attenzione il problema del doping, anche se va detto - ma non è una consolazione - che la gran parte dei casi risultano concentrati nei paesi della galassia ex-Unione Sovietica. Non per nulla il maggior numero degli squalificati riguardano la Federazione Russa (33 nomi), la Bielorussia (13), il Kazakistan e l'Ucraina (12 ciascuno).
Fatti&Misfatti / Mantova: dove il grande sport non fa parametro
Lunedì 28 Novembre 2016di OSCAR ELENI
Dalla strada londinese dei governi per parlare con il gatto Larry, un bullo di soriano che ci ha spiegato come si domano i rabbiosi della terra, dello sport, del cortile sotto casa. Ci ha detto, rubando la citazione ad un tedesco, che colui che sorride quando le cose vanno male ha già trovato qualcuno a cui dare la colpa. Vi dice niente? A Varese, Cantù, Sassari, Pesaro, dove se la sono presa anche con Petrucci, eh un po’ se la tira il Pres che cerca il maggior consenso lasciando mano libera ai boiardi bugiardi e infingardi, hanno scelto questa tattica. Attenti all’olio per terra e date ascolto a Leo Longanesi, ma non ditelo a chi vi comanda oggi in società, in Lega, nel sistema pizza e mandolino come ha detto giustamente Datome: i ricordi sono come i sogni, si interpretano.
Saro' greve! / Corsa di Miguel e sport nella scuola: parliamone
Lunedì 28 Novembre 2016di VANNI LORIGA
Questa volta non “sarò greve !” ma neanche breve. Stimolato dagli interventi su sport e scuola di Luciano Barra e di Beppe Severgnini., ho deciso di interloquire sull’argomento. Non posso vantare le conoscenze in merito di Luciano, autore di una diagnosi esemplare e che vi consiglio di rileggere proprio su questo sito. Non sono neanche un “tuttologo” come il Severgnini che, bisogna ammetterlo, ha una soluzione pronta per ogni evenienza, per cui mi chiedo come mai non venga eletto Presidente dell’Unione Europea: risolverebbe tutti i problemi.
Atletica / Grande festa per gli 80 di Beppe Mastropasqua
Sabato 26 Novembre 2016di OSCAR ELENI
Dall’Osteria del Treno nella zona milanese della stazione centrale. Ospite felice dell’atletica come avevamo imparato ad amarla in Gazzetta sotto la guida di Alfredo Berra, convitato con tanti sassolini nelle scarpe pensando a quello che è oggi, uno dei tantissimi che sentivano l’obbligo di applaudire da quel regno magico del cibo e del liberty gli ottant’anni di Beppe Mastropasqua, dirigente sportivo come non se ne trovano più. Anima, mente, energia della Pro Patria che ha fatto storia e, fortunatamente, continua a farla in un mondo dove devi persino litigare per avere una pista decente all’Arena, per poterti allenare al XXV Aprile. Raduno per credenti che hanno vissuto l’epopea in blu, le Grandi Notturne, gli anni dei trionfi, di squadra, dei campioni che Mastro ingaggiava parlando al loro cuore, ma senza mai dimenticare che dopo lo sport ci sarebbe stata la vita e per questo non li voleva soltanto bravi sul campo, ma cercava anche di trovare un lavoro per loro, una strada che potesse conciliarsi con il grande sport.
Amarcord / Quando a scuola c'era lo sport ...
Giovedì 24 Novembre 2016Leggo oggi sul Corriere della Sera un elzeviro di Beppe Severgnini che mi permetto di segnalarvi. Senza fare valutazioni inopportune, mi pare che (almeno questa volta) le sue riflessioni coincidano largamente con le mie e, mi auguro, con quelle di molti di voi. Semmai, come vedremo, manca una domanda finale sulla quale torneremo. Dunque, Severgnini si riporta un po' indietro, ai tempi nei quali frequenatava (anni Settanta?) il liceo-ginnasio Racchetti di Crema, per ricordare il suo movimento studentesco, "quello bello e sano, quello che molti di noi ripiangono". Ecco quanto. "La campanella dell'intervallo era il fischio d'inizio. [...] Avevamo 15 minuti, non c'era tempo da perdere. Cortile di terra battuta, le colonne del portico come porte, le ragazze alle finestre (speravampo ci guardassero, volevano solo prendere aria). La fine dell'intervallo valeva come triplice fischio dell'arbitro (che non c'era)."
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