Doping / Alla fiera dell'Est le 26 medaglie perdute
Giovedì 17 Novembre 2016Come ricorderete, la vigilia di Rio, più che dal timore per lo Zika, è stata contrassegnata dall'offensiva del CIO (e della WADA, anche se non proprio con la necessaria sintonia) contro il doping, con la revisione delle indagini su Pechino 2008 e Londra 2012. Una revisione eseguita a posteriori che ha interessato 1243 atleti e che ha portato a 45 sanzioni. Nello specifico, 30 casi per Pechino, 15 per Londra, col ritiro di 26 medaglie (il CIO ne aveva indicate 23). Va ricordato che le due edizioni erano state già sanzionate pesantemente negli anni precedenti. Nello specifico, per Pechino erano già state ritirate una medaglia d'oro, quattro d'argento (compresa quella di Davide Rebellin nella corsa su strada) e due di bronzo. Per Londra 2012 gli ori "perduti" erano stati tre, gli argenti quattro, un solo bronzo. Già un'ecatombe.
Sette Giorni / Los Angeles o Parigi: a chi tocca il terzo ballo?
Mercoledì 16 Novembre 2016GIOCHI 2024 Nel lusso di Doha, il CIO ha riunito ieri in assemblea i suoi 205 CNO ma, soprattutto, ha fatto l'esame alle tre residue città candidate per i Giochi 2024. Un confronto che è servito a soppesare ambizioni e progetti. Da quanto si può dedurre Los Angeles - forte dell'80 per cento di consensi da parte della sua cittadinanza, ma con qualche timore dopo l'elezione di Trump - pare avvantaggiata, sia pure di poco, su Parigi in rimonta, mentre Budapest - che molto ha puntato sulla sostenibilità, sull'ambiente e sulle ... due ruote - non sembra tagliata fuori del tutto. In vista di un terzo mandato olimpico, si può azzardare che la Città degli Angeli sia al 50% contro un 40% francese. Ma le logiche che presiedono all'assegnazione dei Giochi Olimpici da parte dei 98 "grandi elettori" del CIO, come sempre, sono insondabili. Vedremo cosa dirà l'urna il 13 settembre 2017 a Lima. Presente in Qatar anche la delegazione del CONI che ha assistito in diretta alle esposizioni, pur con qualche comprensibile rimpianto per la corsa interrotta prima di cominciare (nella nostra foto, il presidente Malagò intervistato da Gianni Merlo).
Fatti&Misfatti / Notte di luna piena: al sabba dei sapientoni
Martedì 15 Novembre 2016di OSCAR ELENI
Dalla valle d’Intelvi accarezzando le carrozze liberty della funicolare dei sognatori che deve portarci al sabba dei sapientoni nella notte dove la luna non è mai stata così grande e così vicina. Per la verità non funziona da anni. Ecco perché l’attesa sarà inutile e poi i sapientoni non vogliono intrusi nel basket che sta diventando un pantano calcistico: perdi due partite e sei già sotto processo. Cambia questo, sfrutta meglio quell’altro. Figurarsi. Nel pallone italiota che, si dice, vada peggio, come spettatori, dell’India dove certo il calcio non è al centro degli interessi e dei problemi, già ti fanno a pezzi se ritardi un cambio, se metti tizio invece di caio. Nel basket dove, fra cambi a minuti di sospensione, si vive l’atmosfera del mondiale fra grandi scacchisti anche se poi giocano soltanto a rubamazzo, questa mania è diventata pure malattia. Pazienza se prima di parlare bisognerebbe sapere tutto, dal primo all’ultimo allenamento.
Saro' greve! / Sondaggi? Mai devi domandare; ascolta!
Lunedì 14 Novembre 2016di VANNI LORIGA
“Sarò greve!” era una famosa rubrica ideata dall’avvocato Giuseppe Colalucci, direttore de IL TIFONE, popolarissimo settimanale sportivo-satirico che mandava in visibilio gli sportivi romani, anche perché faceva il verso al “fondino” di prima pagina del Corriere dello Sport, firmato dal barese Mario Gismondi. Va spiegato il significato della parola “greve”. Colalucci (che si siglava “sig”, palindromo di “gis”…) la usava nella accezione romanesca: cioè grossolano, volgare, brutale. Ma “greve” vuole dire anche altre cose: pesante, molesto, serio, pieno, colmo, carico, fertile, contegnoso. Padre Dante, per esempio, nel Canto VI dell’Inferno, dedicato ai golosi, racconta di trovarsi nel terzo cerchio dove imperversa “piova etterna, maledetta, fredda e greve”, cioè pioggia con violento battito di grandine.
Sport e Scuola / Una medicina per tutte le stagioni
Venerdì 11 Novembre 2016di LUCIANO BARRA
Come arriva l’autunno e, soprattutto, arrivano le scadenze elettorali delle Federazioni Sportive, così come cadono le foglie, rispunta fuori il “mantra” dello Sport nella Scuola, causa di tutti i mali per l‘insuccesso di risultati sportivi e per ogni altra carenza. Certo, è vero che la carenza dello Sport nella Scuola è una ferita che lo sport Italiano si porta avanti ormai da oltre di 30 anni. Credo che la linea di demarcazione fra quanto era accaduto nel 1950 grazie al mitico accordo Zauli-Visco (ma che riguardava la sola atletica leggera, … non si dimentichi) vada collocato, più che come data, all’introduzione dei Decreti Delegati nell’organizzazione scolastica.
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