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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Atletica / Considerazioni in vista degli Assoluti di Rovereto

Martedì 15 Luglio 2014

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LUCIANO BARRA

Finita la scorpacciata calcistica bisogna rituffarsi nella realtà sportiva italica che entusiasmante proprio non è. A fine anno prometto un’analisi dettagliata dello status di salute in vista di Rio 2016, sperando che chi ha in mano le briglia si renda conto che va cambiato passo. Intanto, oer l'atletica, a fine settimana sono in arrivo i Campionati Italiani, aperitivo prima del piatto forte degli Europei di Zurigo di metà agosto. Resto un forte sostenitore dell’attuale presidente della FIDAL Alfio Giomi per un semplice motivo: lui, rispetto ai suoi predecessori, ha una passione e un fuoco interiore di cui l’atletica Italiana ha assoluto bisogno. Ma questo è sufficiente per far risorgere la nostra atletica? Certo che no. Servono le necessarie risorse e una struttura tecnica adeguata. Dal punto di vista delle risorse la FIDAL paga 8 anni di cura dimagrante da parte di un CONI che non riconosceva l’importanza dell’atletica come “madre culturale” di tutte le discipline sportive. Tutto ciò profittando dell’assenza fisica della FIDAL a livello politico-nazionale.

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Piste&Pedane (10) / In evidenza le ragazze: Pennella, Grenot, Trost

Giovedì 10 Luglio 2014

La settimana atletica si era aperta con la presentazione - in occasione dei suoi 80 anni - del libro autobiografico di Luciano Gigliotti (scritto con Claudio Rinaldi) "Mi chiamavano Professor Fatica". Alla festa di Salsomaggiore sono interventui i due atleti che Gigliotti ha portato al titolo olimpico della maratona: Gelindo Bordin e Stefano Baldini. Un bel modo per ricordare un periodo esaltante per la strada azzurra. Tornando all'atttività su pista, mentre negli USA si disputavano i campionati nazionali, in Europa la stagione - con obiettivo rivolto ai continentali di Zurigo - è rimasta su toni bassi, se si fa eccezione per le due tappe della Diamond League (Losanna, 3 Luglio, e St-Denis, 5 Luglio). Trascurabile la presenza italiana, in Svizzera limitata alla 4x100 femminile ancora in cantiere (un anonimo 44"21), mentre a Parigi s'è visto il solo Daniele Greco fermatosi a 16.68, ottavo, assistendo da lontano ad una gara di medio livello. Per il salentino, restano le perplessità per la mancata traduzione in "cifre" ufficiali dei progressi in allenamento. Vediamo ora nel dettaglio gli spunti degli ultimi giorni.

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Brasile 2014 / Lo Sturm-und-Drang si impara a scuola

Mercoledì 9 Luglio 2014

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(gfc) Tocca unirmi al coro (cosa che non mi fa mai piacere). Ma anche a me - reminescenze liceali - ha fatto impressione lo Sturm-und-Drang visto contro il fu-Brasile del malcapitato Scolari. Un 7-1 impietoso e storico, con il gol carioca sul fischio finale dell'arbitro messicano. Quattro reti in 6 minuti, e tutte segnate di "piatto", mai viste neppure tra Scapoli-Ammogliati, altro che semifinale del Mondiale. Una perfetta macchina da guerra (calcistica, per fortuna, ...) quella messa in campo dalla Germania, che è sintesi di molte componenti. Conferma e dimostrazione di qualità e sostanza atletica che i tedeschi si portano appresso sin dai primi anni della scolarizzazione, siano nati da quelle parti o arrivati da fuori. Con buona pace delle sciocchezze nostrane sulle naturalizazioni.

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Ciclismo / Lo spazzacamino italiano che vinse il primo Tour

Martedì 8 Luglio 2014

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Prime battute del Tour che dal 5 luglio ha mosso i suoi primi passi nello Yorkshire (in cambio di una decina di milioni di sterline giunti dalle municipalità e dal governo inglese) e che - sin dalla seconda tappa, vittoria per distacco a Sheffield - vede il fresco campione italiano Vincenzo Nibali in maglia gialla. Il Tour, come è noto, si concluderà il 27 luglio agli Champs-Elysées. Una storia, quindi, tutta da scrivere quella dell'edizione n. 101, sperando che Nibali riesca a contrastare fino a Parigi i favoriti Chis Froome e Alberto Contador. Ma quello che più ci interessa ora è ricordare la prima edizione della Grande-Boucle, partita alle ore 15 e 16' del 1° luglio 1903 da Montgeron, su un'idea di Geo Lefèvre e con i soldi di Henri Desgrange, rispettivamente giornalista e direttore de L'Auto-Vélo, ardito giornale in carta gialla, da cui il colore della maglia leader, uscito per la prima volta nell'ottobre del 1900, all'alba del nuovo secolo, quello delle guerre e delle dittature.

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Calcio / L'uomo della provvidenza se ne va in Turchia

Lunedì 7 Luglio 2014

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Non sappiamo se - parlando dei disastrosi (per noi) mondiali brasiliani - sia opportuno o meno richiamare quella Repubblica delle Banane con la quale il nostro immaginario quotidiano è costretto spesso a confrontarsi. Ma certo non è semplice sottrarsi almeno al dubbio che qualcuno, nell'occasione, sia andato oltre il semplice buon  gusto. Ci riferiamo, l'avete capito, a Cesare Prandelli, il nocchiero che ha guidato la nave azzurra a disintegrarsi sugli scogli, neppure fosse la Concordia e senza neppure suonare la campana di salvataggio. Buon gusto, abbiamo detto. Domani e dopodomani si giocheranno le semifinali di questi campionati mondiali che hanno superato ogni attesa di qualità, di fronte le migliori espressioni del calcio europeo e sudamericano. Non sappiano ancora chi vincerà alla fine la Coppa, ma intanto possiamo già dire chi ha perso. E in maniera clamorosa. Il nostro calcio, che di colpo si è svegliato dalle sue soporifere certezze, dal "campionato più bello del mondo" assiso sulla montagna di debiti difficili da quantificare e facili da dimenticare.

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