Intervista con Luciano Barra / Il CONI, Malago' e Roma 2024.
Lunedì 14 Dicembre 2015(gfc) A poco più di sette mesi dai Giochi Olimpici di Rio de' Janeiro, cominciamo ad esaminare come lo sport italiano si stia avvicinando a questo appuntamento. Con l'obiettivo puntato su Roma 2024 che sembra aver assorbito tutte le energie del Comitato Olimpico. Per iniziare pubblichiamo una intervista con Luciano Barra, un osservatore unico per la conoscenza del mondo olimpico che anche ai più distratti appare giunto a un bivio decisivo per il suo futuro.
Luciano, per cominciare, cosa è accaduto fra te e Giovanni Malagò? Mi pare di ricordare che, prima e durante le elezioni, tu fossi stato un suo grande supporter. Ora, invece, lo attacchi spesso. Perchè?
- Da tempi non sospetti, credo dal 2007, ho fatto il tifo, e non solo, per lui. Il CONI aveva bisogno di un cambiamento per uscire dalla mediocrità che si rifletteva soprattutto sui risultati olimpici, sulla promozione dello sport a livello nazionale e sulla nostra inconsistenza a livello internazionale. Poi, per la verità, sotto elezioni credo di aver fatto qualcosa di più.
Rio 2016 / Ultima proiezione: l'Italia risale tre posizioni
Giovedì 10 Dicembre 2015di LUCIANO BARRA
In questi giorni si chiude la stagione 2015, occasione utile per presentare il riepilogo finale delle mie "Proiezioni" in vista di Rio 2016 (si tenga conto che alla Tabella per medaglie conquistate mancano solo quelle del Mondiale di Handball femminile che si assegneranno il 20 Dicembre in Danimarca). Gli ultimi Campionati Mondiali che hanno "mosso" il riepilogo generale sono stati quelli di Sollevamento pesi (15 medaglie), del Trampolino di ginnastica (2 medaglie) e le residue 4 medaglie della Vela. Si è concluso anche il Ranking annuale del Tennis relativo alle 5 gare proposte dal programma. Elementi sufficienti a ridisegnare in maniera più centrata il possibile medagliere di Rio. Con l'avvertenza, sempre da tenere a mente, che queste proposte non sono "Previsioni", ma solo "Proiezioni" in base ai risultati più recenti.
Proiezione completa al 10 Dicembre (63 nazioni)
Nuoto / La corazzata Italia fa rotta su Rio 2016
Martedì 8 Dicembre 2015Sono stati gli Europei di Gregorio Paltrinieri (nella foto) e di Federica Pellegrini, l'uno con lo straordinario record mondiale dei 1500, l'altra confermatasi regina dei 200. Ma non solo. A voler giudicare dai risultati della rassegna in vasca corta tenuta in Israele, gli azzurri del nuoto si accreditano come la punta avanzata dello sport italino in vista di Rio 2016. Se non altro come la più nuova, con un bel gruppo di giovani e giovanissimi che hanno superato di slancio l'esame di ammissione alla grande ribalta internazionale. Risultati che nell'ultimo quadrienno hanno dato risalto alla struttura federale rilanciata da Paolo Barelli dopo il semi-flop di Londra. Struttura affidata a Cesare Butini, che sempre più si va dimostrando inesauribile nel reclutamento ed eccellente nel rinnovarsi continuamente ad alto livello. Come, almeno in parte, oggi in Italia riesce solo alla scherma.
Doping / Squalifica retrodata per i 26 dell'atletica?
Sabato 5 Dicembre 2015Doping alla FIDAL, atto secondo. Sono state ore di fibrillazione e frenetici contatti quelle seguite alla richiesta del procuratore Tammaro Maiello - procura antidoping presso il CONI - di squalificare per due anni 26 nazionali della federazione di atletica per violazione alla reperibilità relativa agli anni 2011-12. Anni nei quali sulla tolda della navicella CONI c'erano Giovanni Petrucci e Raffaele Pagnozzi, al termine del loro regno ventennale. Come si ricorderà, nel febbraio 2013 Pagnozzi tentò il gran salto verso la presidenza, ma venne battuto dai presidenti federali che preferirono puntare su Giovanni Malagò. Adesso Pagnozzi, da sempre legatissimo al senatore di Forza Italia Franco Carraro, sta tentando di rientrare dalla porta di servizio proponendosi alla Lega Pro, la vecchia serie C del calcio: un primo gradino verso la presidenza della FIGC? Ma questa è un'altra storia, tutta da verificare nei suoi sviluppi.
Doping / La NADO Italia azzera la Nazionale di atletica. E a Rio?
Giovedì 3 Dicembre 2015A 265 giorni dai Giochi di Rio de Janeiro l'atletica leggera italiana, che tanto bene non stava, si ritrova ora sull'orlo del collasso definitivo. La notizia di per sè era attesa (almeno per i meno distratti), ma è esplosa con effetti devastanti e conseguenze future che è ancora presto per poter valutare a pieno. Vediamo i fatti. La Procura Antidoping della NADO Italia - presieduta dallo scorso 15 settembre dal generale Leonardo Gallitelli, già a capo dell'Arma dei Carabinieri - ha richiesto sanzioni di 2 anni per ventisei atleti (violazione dell'art. 2.3 del codice antidoping, cioè eluso controllo anti-doping), proponendo l'archiviazione per altri 39 nominativi (in base all'art. 2.4, mancata reperibilità ai controlli). Tra loro, passibile di squalifica, la quasi totalità della Nazionale di atletica leggera. E, quel che più colpisce, quasi tutti gli atleti (pochi) che si ritenevano già qualificati o qualificabili per Rio. Alla luce di questa chiusura indagine, che per giungere a sanzioni vere avrà bisogno di tempi lunghi (almeno fino alla primavera 2016) il gruppo che potrà prendere l'aereo per Rio si riduce a poche unità. Il provvedimento prende le mosse dall'indagine dei ROS (denominata "Olimpia") su incarico della Procura di Bolzano, attivata a seguito della accertata positività dell'(ex-)marciatore Alex Schwazer. Al centro di tutto le mancate risposte al protocollo di reperabilità ("whereabouts") dei 65 atleti interessati (in calce l'elenco dei sanzionati). Un brutto colpo alla credibilità dell'intero sistema per il periodo pre-Londra. E che ora pare allineare alla sbarra, dopo l'atletica russa e keniana, anche quella italiana , sia pure a un livello tecnico non equiparabile.
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