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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Sorpresa, condimento dello sport (e non solo)

Giovedì 6 Giugno 2019

 

ruiz 


Nutrimento perfetto per chi ama e sogna le svolte, per chi adora l’imprevisto, per chi vede realizzarsi quel che ha ordinato a un genio obbediente, pronto a colpire ancora quando troverà un altro fantasioso padrone.


Giorgio Cimbrico


La sorpresa può arrivare quando uno trova una lampada, la sfrega, ne esce il genio e capita quel che capita. Ad Andy Ruiz junior deve essere andata così: sovrappeso, con un visibile e tangibile salvagente attorno alla vita, ha abbattuto quattro volte Anthony Joshua, alto, bello, definito, perfetto, senza un’oncia di grasso in più, imbattuto, 21 ko su 22 match, destinato alla riunificazione dei pesi massimi. E ora tre corone su quattro sono in mano al californiano, americano di passaporto, messicano purosangue. Ne abbiamo visti di leggeri, di welter, di medi prodotti da quella terra di combattenti per fame, per bisogno, per aggressività, ma uno così grosso mai.

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Fatti&Misfatti / CaroPOZZ nel giorno di Carapaz

Lunedì 3 Giugno 2019

 

sassari 

 
Cosa poteva avere in più Sassari rispetto a questa Milano? Eppure è riuscita a batterla tre volte, 4 con quella in campionato che sembrava il contentino del principe ereditario al POZZ che nel giorno di Carapaz si è preso un titolo tutto per lui.

Oscar Eleni

Dalla baia neozelandese di Opito dove una volta trovavano l’oro, un po’ come i giocatori dell’Armani che pensavano di venire a Milano per mostrare il loro supertalento offensivo, senza mai preoccuparsi di abbassare un po’ le chiappette dorate in difesa. Risultato? Nella stagione dove dovevano vincere tutto e anche spaventare l’Europa si sono trovati in mano un pugno di mosche e i leccapiedi prostrati che andavano in giro ad urlare per le sfortune di una stagione balorda che certo è peggiorata con l’incidente definitivo di Gudaitis, ma non era messa poi andata così bene dalla eliminazione in Coppa Italia contro la Virtus Bologna che non ha poi trovato i play off, anche se si è presa un maistore come Djordjevic e grazie a lui ha vinto la Champions FIBA, diciamo il terzo torneo europeo della stagione.

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Saro' greve / La tartaruga andina ha vinto il Giro

Lunedì 3 Giugno 2019

 

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Così avrebbero titolato i giornalisti dei tempi andati, quando potevano anche contare su osservatori del calibro dell’umorista Achille Campanile e del suo teatro dell’assurdo.

Vanni Lòriga


Come i più attenti lettori di questo nostro Sito Olimpico ben ricorderanno poco tempo fa segnalai che la nostra famiglia è da sempre legata al ciclismo ed in particolare al Giro d'Italia. Se mio nonno Giovanni Maria fu il primo in Gallura a munirsi di una bicicletta Atala proprio nel 1909, anche la mia anzianità di servizio è rilevante. Ricordo le prime notizie dell'EIAR (Ente italiano audizioni radiofoniche) risalenti al 1932 e, soprattutto, le cronache di Achille Campanile che proprio in quell'anno segui il Giro per la Gazzetta del Popolo di Torino. Si trattava di racconti affidati a Battista, un finto maggiordomo al seguito della corsa e mio padre, anche lui patito della bici, ce ne leggeva divertito brani esilaranti.

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I sentieri di Cimbricus / Le date simbolo: il 15 luglio di Rudolf Harbig

Lunedì 3 Giugno 2019 

harbig

Fu il campione che precedette la bufera e che dalla bufera fu catturato, travolto, spazzato. Nel ’39, nei cinquanta giorni che precedettero l’abbattimento del palo di confine tra il Reich e la Polonia, Rudolf scrisse una saga che assegnò una parte di prim’attore anche a Mario Lanzi, solidissimo e coraggioso talento di Castelletto Ticino.
 


Giorgio Cimbrico


Alcune date ricorrono nel ricordo, nella nostalgia: il 25 maggio 1935 ad Ann Arbor, il giorno dei giorni di Jesse Owens; il 6 maggio 1954 a Iffley Road quando Roger Bannister doppiò a vele spiegate e a fiato mozzo il promontorio dei 4’ nel miglio; il 3 settembre 1960, il capolavoro di Livio Berruti, due record mondiali in un tempo breve. Avvicinandoci all’80° anniversario, non resta che aggiungere all’elenco dei fatti memorabili (il più inflazionato degli aggettivi, “straordinario”, lo lasciamo ai banditori, agli imbonitori) il 15 luglio 1939 all’Arena di Milano. Il Rudolf Harbig Tag, il giorno di Rudolf Harbig che ebbe vita breve, luminosa e drammatica.

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I sentieri di Cimbricus / Per una fenomenologia di Filippo I

Sabato 1° Giugno 2019


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Una provocazione, meglio, una trama da spedire nel futuro: se a Parigi 2024, il 26enne Filippo Tortu, scattista da 100, velocista da 200, corresse i 400? Dopo la reincarnazione di Berruti, quella di Eric Liddell.

Giorgio Cimbrico

È con grande sforzo – e con grande rispetto – che mi accingo a stendere, ad imitazione del Maestro Umberto Eco, una fenomenologia di Filippo Tortu. Nulla a che fare con l’ironia che punteggiava e irrorava la fenomenologia di Mike Bongiorno, brano architrave di Diario Minimo. La stesura di queste note avviene all’indomani del debutto di Rieti: 9”97 con vento appena al di là della norma (2,4) e a meno di una settimana dall’intervento di Pippo nella serata dell’80° compleanno di Livio Berruti. A costo di venir accusato di parzialità, sue sono state le parole più sentite, più opportune: “Livio è emozione, è ironia, è cultura, è eterna giovinezza”. Si tratta di una rapida sintesi, aderente a quanto è stato pronunciato.

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