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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Universiadi '19 / Tutto va bene, madama la Marchesa

Mercoledì 26 Giugno 2019

 

stadio-san-paolo

 

Un report sullo stato dell'arte a pochi giorni dall'inaugurazione dei Giochi Universitari che Napoli e la Campania hanno fortemente voluto dopo la rinuncia del Brasile. Analisi e prospettive per una manifestazione che deve soprattutto cercare nuove strade.

 

Alberto Gualtieri

 

Dal prossimo 3 al 14 luglio Napoli ospiterà la manifestazione sportiva ritenuta universalmente la più importante dopo le Olimpiadi. Per partecipanti e numero di sport, molto meno per il valore tecnico. D’altro canto dal 19”72 di Pietro Mennea del 1979 a Città del Messico sono trascorsi 40 anni e qualcosa non può non essere cambiato, specialmente nel panorama tecnico. Corroborate da un finanziamento di 270 mln di euro distribuiti 100 per la messa in discreta funzione degli impianti, 150 per l’organizzazione e 20 per la tassa che la FISU si fa pagare per assegnare i Giochi, le competizioni daranno a Napoli una ulteriore vernice di internazionalità ad una citta tra le più attraenti del Paese.

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I sentieri di Cimbricus / Esultanze italiche, esercizio alchemico

Martedì 25 Giugno 2019

 

milano-26

 

Alla fine è accaduto: non è stata tanto prescelta l'inedita coppia Milano/Cortina quanto mortificata Stoccolma e ciò che la Svezia ha dato allo sport olimpico. Spiegarne i motivi significa srotolare nomi, fatti, date, luoghi, occasioni, cieli, visioni, viaggi. E tanta dignità.

 

Giorgio Cimbrico

“La Garbo parla, la Garbo ride”: i grovigli della mente sono strani ed essendo grovigli sono anche labirintici. Quando è giunto l’annuncio della vittoria di Milano-Cortina e la sterminata truppa vestita made in Italy si è lanciata in ululati e i signori della candidatura si sono immediatamente avventurati nel repertorio del sistema-Paese, della sostenibilità, dei benefici (Sala ha persino trovato il modo di dire che per Milano aveva pensato ai Giochi estivi. Ma Sala è mai stato, non dico a Pechino o a Londra, ma a Birmingham, a Sheffield?) io ho pensato agli occhi profondi e malinconici della signorina Gustavsson, al primo film in cui si udì la sua voce, a quello, Ninotchka, in cui abbandonò l’espressione da sfinge e ride, ride e ride a una battuta del simpatico bellimbusto Melvin Douglas.

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I sentieri di Cimbricus / Lo scenario non e' poi cosi' male

Lunedì 24 Giugno 2019

 

doha-1 2 


Se si giudica dai particolari, il bilancio dei nove mesi della gestione La Torre porta il segno più, in attesa che la stagione ci avvicini a Doha con qualche carta in più di quanto di poteva ritenere in inverno.

Giorgio Cimbrico

Diversamente da Eleni non sono attestato da qualche parte, magari “sull’atre sponde per varcar di Stige l’onde”, (vedi Orfeo e Euridice, musica di Christoph Willibald Gluck, libretto di Raniero de’ Calzabigi), ma continuo a passare il mio tempo a leggere risultati, un buon metodo per possedere a palmi uno scenario, per confutare la visione delle cassandre, per combattere le approssimazioni. Eh già, in finale ai Mondiali si va con 9”95 (con 9”85 si porta a casa il titolo), con 44”50. Forse questi intenditori non esaminano troppo la situazione o trascurano, ad esempio, che le modalità delle tre semifinali – che a me non piace – offre chance a chi sa piazzare un 10”02, un 44”88 al momento giusto.

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Fatti&Misfatti / Baicoli intinti nel vino di Cipro

Domenica 23 Giugno 2019

 

venezia-19 


Il settimo sigillo incorona Venezia, ma non demerita Sassari. Un applauso a tutti per aver dimostrato fraterna inimicizia sportiva, ma, soprattutto, per come si dirigono società che non potranno mai essere aziende (come vorrebbero nel calcio).

Oscar Eleni

Dall’isola norvegese di Sommaroy dove hanno abolito il tempo e se lo hanno fatto loro, luterani sempre puntuali, possiamo farlo anche noi che sappiamo cosa vuol dire se il sole non tramonta per 69 giorni. Giorni senza tempo se la quattordicenne tarantina Benedetta Pilato fa un record sui 50 rana che interessa il mondo e alla fine ringrazia i professori che la capiscono, se Larissa Iapichino a 16 anni fa meglio di sua madre Fiona May nel salto in lungo. Deve esserci una luce speciale anche intorno al calcio malnato se un allenatore come Di Biagio, sulla porta d’uscita dal mondo delle nazionali, prima di una partita chiave per la sua under 21 mette in castigo Kean e anche lo squalificato Zaniolo per il ritardo dei pigri: fare uomini, prima che giocatori, in modo che il talento non venga bruciato. Vita. Lezioni.

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Saro' greve / Storia segreta di una settimana magica

Domenica 23 Giugno 2019

 

ottolina 


Quando i nostri velocisti abitavano nei piani alti dello sprint mondiale. Prima dell’era Mennea, il confronto/scontro tra Sergio Ottolina e Livio Berruti illuminò una delle più belle stagioni dell’atletica tricolore.

Vanni Lòriga

Proprio tutti i lettori di SportOlimpico sanno cosa si verificò nella velocità italiana esattamente 55 anni fa? Ritengo di sì, ma per i pochi che non lo ricordassero, lo riassumo. Si tratta della famosa “settimana firmata Sergio Ottolina”, la più simbolica dello sprint nazionale. Questi ne furono i capisaldi:

• 20 Giugno 1964, Saarbrücken – 100 m in 10”4
• 21 Giugno 1964, Saarbrücken – 200 m in 20”4/1,4 [RE/RI]
• 23 Giugno 1964, Zurigo – 100 m in 10”3
• 27 Giugno 1964, Milano (Camp. Naz.) – 100 m in 10”3
• 29 Giugno 1964, Milano (Camp. Naz.) – 200 m in 20”5

 

La foto mostra Ottolina nell'ultima frazione della 4x100 che chiuse vittoriosamente (39"8/RI) l'incontro Germania Fed.-Italia di Saarbrucken.


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