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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Atletica / Quale utilita' nel cronometraggio al millesimo?

Sabato 4 Febbraio 2012

Lo strapotere e la popolarità di Usain Bolt nelle ultime stagioni (all’inizio del 2012 i suoi ammiratori su Facebook hanno superato l’incredibile quota di 5 milioni e 720.mila!) hanno finito per accantonare una questione che, secondo alcuni, meriterebbe maggiore attenzione da parte della IAAF: l’estensione del cronometraggio al millesimo di secondo sulle distanze dello sprint, almeno limitata ai 100 metri. Un tipo di rilevamento presente già in altre discipline. Per l’atletica una decisione in tal senso è stata sempre rimandata, ma sarebbe necessario affrontarla, almeno per le competizioni di alto livello (anche se in alcune regioni del globo il cronometraggio automatico permane ancora un miraggio). Tornando a Bolt, almeno sul piano statistico la sua superiorità apparrebbe meno marcata di quanto si creda. Considerando infatti la media dei 10 migliori "tempi" ottenuti in condizioni regolari, il giamaicano risulta saldamente in testa con 9”753, ma non troppo distante dal connazionale Asafa Powell che lo segue ad appena 21/1000. Considerando poi i soli velocisti in attività, troviamo nell’ordine Tyson Gay (9”781), Nesta Carter (9”898) e la new-entry Yohan Blake (9”912). Numeri che da soli, ove non fossero sufficienti più articolate valutazioni tecniche, concorrono a presentare la finale olimpica dei 100 metri del prossimo 5 agosto come una sfida epocale.


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Roma 2020 / E adesso, poveruomo?

Venerdì 3 Febbraio 2012

“E adesso, pover’uomo?” Non c’è necessità di scomodare il realismo del vecchio Hans Fallada per fotografare lo stato d’animo del presidente pro-tempore del CONI – Giovanni Petrucci –, in questi giorni in fibrillante attesa del si governativo alla bislacca proposta di organizzare una nuova Olimpiade a Roma per il 2020. Immemori tutti – tanto per fermarsi a fatti recenti – dei guasti finanziari che la recente Olimpiade invernale di Torino ha lasciato in eredità ai nuovi amministratori cittadini e regionali (ricordate il sindaco Fassino ad un recente “Ballarò”?). Il premier Mario Monti, che sta faticosamente cercando di tirare un freno per il debito nazionale, che si trova a dover contrastare tassi di disoccupazione record in Europa, che sta cercando faticosamente di ridisegnare un futuro accettabile per i nostri giovani, avrebbe ora la colpa di non rispondere a tono alle richieste di Petrucci e del gruppo che gli ruota attorno. Che, a guardare bene (ma potrebbe essere un caso di omonimia, del quale chiediamo venia …), pare lo stesso di Italia ’90.

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Giornalismo / Giorgio Bocca: Antitaliano anche nello sport

Lunedì 16 Gennaio 2012

(gfc) Con la recente morte di Giorgio Bocca [1920-2011] scompare un certo giornalismo fatto di sostanza e profondità, di ricerca e pensiero, un giornalismo non di maniera, lontano (escluso?) dai salotti televisivi e ancor più da corridoi e anticamere di politici e di potenti. Ho amato gli scritti di Bocca proprio per quella sua insondabile capacità di riuscire “vero” in ogni frangente, fedele ad un modo di esserlo anche negli errori, che non sempre gli era agevole ammettere. Con una testardaggine tutta piemontese, ma anche con una severità della quale finiva per essere vittima egli stesso per primo. Mi è parso giusto, per questo, proporre qui un suo scritto, conservato per anni nella mia personale “antologia”, un articolo pubblicato su uno “speciale” di Abitare (219 bis / novembre 1983) edito in vista dei Giochi di Los Angeles. L’atteggiamento di Bocca nei riguardi dei crescenti eccessi dello sport (si pensi, per attualità, alla bislacca idea di voler organizzare un’Olimpiade a Roma nel … 2020), movendo da esperienze giovanili acquisite come modesto sciatore nel GUF – ricordate nel libro che più gli somiglia, Il Provinciale – è stato improntato a posizioni severamente critiche.

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Ginnastica / En plein azzurro per Londra

Giovedì 12 Gennaio 2012

I risultati del Visa International di Londra (10 e 11 gennaio), Test event di qualificazione olimpica, si sono tradotti in un grosso successo per la ginnastica italiana che ai Giochi sarà ora presente al gran completo: 17 atleti in totale con entrambe le squadre di Artistica e con quella di Ritmica, che con il fresco titolo mondiale in bacheca partirà come favorita. Una importante rivincita dopo i Mondiali di Tokyo che avevano lasciato molto amaro in bocca all’Artistica, in specie per le ragazze arenatesi a un beffardo 9° posto di qualificazione, prime delle escluse, ma ancora di più per i ragazzi di Maurizio Allievi che, col 16° posto di qualificazione, avevano addirittura rischiato di uscire del tutto. Tutt’altra aria a Londra dove il sestetto dei “vecchietti”, come si definiscono scherzandoci un po’ sopra – Matteo Angioletti, Alberto Busnari, Matteo Morandi, Paolo Ottavi, Enrico Pozzo e Lorenzo Ticchi – ha saputo riscattarsi dalla delusione giapponese agguantando il quarto posto, l’ultimo utile per staccare il “passi” olimpico, a spese del Canada rimasto fuori per una frazione di punto. Da Volteggio e dagli Anelli sono arrivate le spinte decisive.

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Atletica / Il ranking 2011 di T&FN: italiani allanno zero

Mercoledì 3 Gennaio 2012

Com’era prevedibile, il Ranking annuale dell’autorevole Track & Field News – giunto alla 65.a edizione e reso noto nell’ultimo giorno dell’anno – ha confermato il plateale regresso in atto per l’atletica italiana sul piano internazionale, proseguito anche nella stagione 2011. Con solo due uomini inseriti tra i “primi 10” dell’anno (un 9° posto per Nicola Vizzoni e un 10° per Fabrizio Donato, due coraggiosi veterani), il confronto è retto in maniera appena più dignitosa dalle tre ragazze presenti, ma collocate in posizioni più elevate. Vediamo nel dettaglio: ad Antonietta Di Martino – unica azzurra salita sul podio ai mondiali – è stato confermato il terzo posto colto a Daegu, così come ad Elisa Rigaudo è stata assegnata la quarta posizione colta in gara. New entry il settimo posto di Simona La Mantia, la cui stagione all’aperto non ha però retto il confronto con quanto la triplista siciliana ha saputo fare al chiuso. Null’altro: non era mai andata tanto male. Un regresso ancora più vistoso se si consideri la classifica a punti che vede i maschi scendere al 46° posto (assieme ad Antigua e Tajikistan …), mentre la caduta delle donne si ferma al 12° posto.

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