CONI / Anche la "Casta" al botteghino per entrare allo stadio ...
Martedì 19 marzo 2013
”Al fine di evitare strumentalizzazioni su favori e privilegi riservati ai parlamentari”, il CONI ha stabilito di “non rilasciare più la concessione della tessera riservata” ai deputati e senatori. Questo il tenore del comunicato stampa che spedisce la Casta (e, speriamo, le migliaia di assimilati) in fila al botteghino. Malgrado la lingua un po’ pasticciata (che confonde “onorevoli” con “deputati”), la notizia è di quelle che ci si poteva attendere dal nuovo corso Malagò-Roberto Fabbricini, gente seria impegnata a restituire credibilità e respiro al Comitato Olimpico. E che va, soprattutto, a tranciare di netto una brutta e consolidata consuetudine, un modo di agire retrogrado e censurabile. Alimentato da odiosi privilegi e da piccoli favori. Non casuale, poi, che capiti a un mese esatto dalla elezione della nuova dirigenza. Un bel modo per celebrare.
Ghiaccio / Il coraggio dargento di Carolina Kostner
Lunedì 18 marzo 2013
Grandissima Carolina! Ancora sul podio mondiale (a 26 anni era all’undicesima rassegna iridata consecutiva, un miracolo di continuità), seconda, ma prima delle umane alle spalle della minuta coreana Yu Na, un grazioso computer dalle fattezze di farfalla. Ha provato a difendere il suo titolo, la Kostner, vinto lo scorso anno a Nizza. Come antipasto, il titolo europeo rivinto in gennaio a Zagabria (e per la quinta volta). Quindi la gara canadese, ultimo appello prima dei Giochi di Sochi. Torna a casa con una medaglia d’argento che tuttavia sa d’oro, strappata alla sfortuna, sotto forma di una maligna epistassi che l’ha colpita al momento della presentazione del libero. Grosse gocce purpuree che le bagnavano di sangue il bell’abitino nero e macchiavano il candore del ghiaccio.
Sci nordico / Val di Fiemme: promossi solo gli organizzatori
Mercoledì 6 marzo 2013
Tra meno di anno si apriranno a Sochi i Giochi Olimpici d’inverno. L’Italia ha il compito non semplice di far dimenticare il flop di Vancouver 2010 quando la gestione Pagnozzi-Petrucci ha toccato il fondo con la sola medaglia d’oro vinta all’ultima giornata da Giuliano Razzoli. Un fallimento tanto più grave quanto si pensi che la giustificazione per i miliardi di Torino 2006 passava per l’impegno di rilanciare – finalmente – lo sport della neve in Italia. Da allora è andata sempre peggio. E non soltanto per la crisi federale. Se i campionati mondiali di quest’inverno avevano il campito di misurare la temperatura su ghiaccio e neve, c’è ora da essere fortemente preoccupati. Toccherà così al nuovo presidente del CONI, Giovanni Malagò, e al segretario generale Roberto Fabbricini, rimboccarsi le mani e dare avvio alla necessaria, e non semplice, ricostruzione.
Piste&Pedane (9) / Se cinque medaglie vi sembrano poche ...
Lunedì 4 marzo 2013
Si chiude all’insegna di Renaud Lavillenie, vittima di una piega del regolamento che gli annulla un 6.07 superato alla terza prova, una frizzante edizione degli Euroindoor che ci riconsegnano – finalmente, dopo un decennio opaco – un’Italia in salute e con tanta voglia di tornare protagonista. Per l’Italia una quinta medaglia la porta a casa una rinata Simona La Mantia – campionessa uscente – anche se ancora in fase di recupero. C’è da essere soddisfatti. Da Göteborg parte una nuova fase – come ha sottolineato il presidente Alfio Giomi che può archiviare con soddisfazione i suoi “primi 100 giorni” – con obiettivo fissato a Rio 2016. In Svezia il nuovo corso federale ha voluto una quarantina di elementi, con tanti giovani portati a fare esperienza. Come le due saltatrici Alessia Trost (comunque quarta in Europa dopo i 2.00 che le danno il primo posto nel mondo) e Roberta Bruni che hanno, sia pure con modalità diverse, pagato lo scotto dell’esordio sul grande palcoscenico.
Piste&Pedane (7) / Daniele Greco: un 17.70 stellare
Domenica 3 marzo 2013
La prima medaglia d’oro dell’era Giovanni Malagò la regala Daniele Greco che – alle 18,25 di sabato 2 marzo – atterra a 17.70 sulla pedana del triplo di Göteborg. Un motivo di soddisfazione in più per il nuovo presidente del CONI che ha voluto far coincidere la prima uscita all’estero proprio con la rassegna indoor dell’atletica. Un bel gesto. Tornando a Greco, il suo è stato un salto stellare, una pagina di storia, malgrado il giovane saltatore di Galatone, paesone agricolo del profondo Sud, si fosse presentato con una massiccia dose di antinfiammatori per tenere a bada un dolore all’inguine e una forte contusione alla caviglia sinistra. Greco, con i suoi 24 anni festeggiati il giorno prima, più che una certezza rappresenta il futuro di una specialità mai troppo avara con i colori italiani. Per restare alla rassegna continentale al coperto, la sua è la quarta medaglia dopo l’oro del 2009 e l’argento del 2011 di Fabrizio Donato e il bronzo di Paolo Camossi del 2000. In senso più ampio, l’impresa di Göteborg offre nuova linfa a una tradizione di grandi saltatori, dal Beppe Gentile del Messico, allo stesso Camossi, per finire con la gara olimpica di Londra 2012, nel duello Usa-Italia, quando Greco fu quarto alle spalle proprio di Donato, vincitore di un bronzo storico che eguagliava proprio Gentile ’68.
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