IAAF / Quale futuro per l'atletica: lettera aperta a Lamine Diack
Martedì 6 Agosto 2013
A pochi giorni dall’apertura dei Mondiali di Mosca una serie di riflessioni per restituire credibilità all’atletica mondiale
di LUCIANO BARRA
Usain Bolt alla DL di Londra nella foto di Track&Field News
Senza dubbio questi giorni sono fra i più difficili che l’atletica ha avuto nell’ultima decade. I casi di doping hanno causato un vero terremoto nell’immagine del nostro sport. In Italia, ma credo anche in tutto il mondo, le notizie sono state trattate con grande risalto. Lo spazio dedicato dai media Italiani è stato quasi pari a quello dato per l’elezione dell’ultimo Papa. La Gazzetta dello Sport martedì 16 luglio ha titolato “Si può ancora credere nello Sport?” Concordo pienamente con lo statment, che tramite Nick Davies, l’IAAF ha emesso e che deve essere il nostro motto: “Grazie a questi casi l’IAAF ha guadagnato credibilità nella sua lotta al doping”. Ma NON E’ SUFFICIENTE!u sei obbligato, se veramente vuoi dimostrare che siamo seri e credibili nella lotta al doping, di entrare in maniera più profonda nel problema e domandarti perché siamo arrivati a questo punto. Quando hai una malattia non prendi solo le medicine, ma fai le analisi al fine di capire la natura della malattia.
Atletica / Aria nuova alla IAAF: sara' Coe il nuovo presidente?
Mercoledì 31 Luglio 2013
Parrebbe spianata la strada di Seb Coe verso la presidenza della IAAF dopo che il senegalese Lamine Diack ha ribadito che nel 2015 lascerà la potente, e immobile, federazione internazionale di atletica. Non è detto che le cose poi andranno così, ma la logica si muove in quella direzione. Anche perché Diack ha tagliato a giugno il traguardo degli 80 anni. Il passaggio di consegne avverrà al congresso IAAF di Pechino, in occasione dei mondiali. “A quell’epoca avrò 82 anni, sarà tempo di fermarsi e cominciare a scrivere qualche libro”, ha chiuso la faccenda il venerando e discusso presidente. Aggiungendo: “Ma mi piacerebbe anche poter indicare il nome di chi dovrà sostituirmi e perché”.
Piste&Pedane / Assoluti: piu' ombre che luci (col "caso" Chatbi)
Martedì 30 Luglio 2013
“”Esco col sorriso da questi campionati”, dice Magnani, il CT che ha raccolto una eredità difficile. E la cui nomina noi avevamo seguito con simpatia. Ma che adesso, alla vigilia di Mosca, ci sembra aver visto un altro film. Almeno, stando ai risultati messi in fila dall’atletica italiana (pur con i numerosi neo-arruolati) nella torrida tre giorni milanese. Qualche buon riscontro c’è stato, è vero, ma le ombre hanno finito col prevalere. E tra le ombre mettiamo l’assenza di Gibilisco e Meucci, dirottati verso la DL di Londra: ma siamo ancora alle verifiche? E poi un’altra cosa: passi per le urla scomposte dello speaker, ma sarebbe opportuna una riflessione sulla stesura dei programmi orario. Come si fa a collocare tra le otto e le nove della domenica sera, orario di massima visibilità televisiva, le seguenti gare: peso donne, giavellotto donne, 3000 siepi donne e 3000 siepi uomini, asta donne, triplo (pur privo di Greco e Donato)? Scusate: ma se a tirare nella vostra porta ci provate gusto … allora avete stravinto.
CONI / Roma 2024 e gli "avvicendamenti anagrafici"
Venerdì 19 Luglio 2013
Non è una notizia di quelle che cambiano il corso della storia. Ma serve a riprendere le riflessioni sul nuovo CONI di Giovanni Malagò, a cinque mesi esatti della rivoluzione nel governo sportivo. Ci riferiamo alla visita – una trasferta in ampia comitiva – al neo-sindaco di Roma, il chirurgo dem Ignazio Marino. Malagò e Marino si erano già incontrati nelle settimane scorse: tema del colloquio la mai defunta candidatura della Capitale ai Giochi del … 2024. Una malattia dalla quale, a quanto pare, non si riesce proprio a guarire. E dalla quale, almeno ritenevamo, Malagò poteva dirsi non contagiato. Pare che non sia così. In tema di annunci olimpici, tutto rinviato al 7 settembre quando, a Buenos Aires, si assegnerà l’edizione 2016. Se dovesse prevalere Tokyo – in difficoltà rispetto alla favorita Istanbul e alla malandata Madrid – Roma potrebbe rispolverare le sue pretese. Una notizia allarmante per la città, senza per necessità rifarsi alle condizioni economiche. Anche perché, per valutare l’approccio italiano ai “grandi eventi”, basta fermarsi all’Expo 2015.
Atletica / Alfio Giomi: mago o pompiere?
Lunedì 15 Luglio 2013
LUCIANO BARRA
La stagione dell’atletica è cominciata da tempo e di fatto si concluderà dopo i Mondiali di metà agosto. Ed è normale che si facciano, sulla strada di Mosca, previsioni sulle possibilità italiane di medaglie e valutazioni sul miglioramento della nostra atletica dopo otto anni di depressione e, sicuramente, quattro anni di buio fitto. Tanto per ricordare. Berlino 2009: zero medaglie; Daegu 2011; un bronzo (Antonietta Di Martino); Londra 2012: un bronzo (Fabrizio Donato). Come è nel carattere di noi italiani ci attendiamo sempre il meglio. Ma qui non solo la palla non è rotonda, ma è anche difficile “inventarsi” un campione. Da quando Alfio Giomi è stato eletto presidente (poco più di 6 mesi), grazie al suo attivismo e alla sua presenza ogni dove (la sua presenza a casa/Grosseto è pari alla presenza in FIDAL del precedente presidente). Questo ha sicuramente ingannato molti osservatori che hanno visto in Giomi il Mago che avrebbe resuscitato l’atletica italiana.
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