CIO / Prevale il buon senso: la Lotta rientra nei Giochi
Martedì 10 Settembre 2013
Di chiunque sia stata la paternità della bislacca proposta – escludere la Lotta dal programma dei Giochi per far posto ad altra disciplina più … moderna – l’assemblea del CIO vi ha posto rimedio nel corso della 125ª Sessione tenuta a Buenos Aires. Lo scorso maggio l’Esecutivo aveva temporaneamente messo alla porta uno degli sport più antichi, inserito nel programma olimpico sin dal 708 a.C. La decisione aveva sollevato proteste un tutto il mondo, non solo in quella parte che pratica la Lotta con più assiduità, come gli Stati Uniti o le nazioni dell’est europeo. Secondo alcuni osservatori l’idea iniziale andrebbe attribuita allo stesso Jacques Rogge che l’aveva imposta all’Esecutivo: sarebbe stato, per l’ex-chirurgo belga, la maniera peggiore per concludere il suo regno al vertice del CIO, dodici anni che non passeranno alla storia, comunque, come il più produttivo per il movimento olimpico.
CIO / I Giochi 2020 assegnati a Tokyo. Per il 2024 si riapre il capitolo Roma.
Domenica 8 Settembre 2013
”Tokyo 2020 We Beliewe” era la scritta che illuminava il tempio Zojoji. Chi l’aveva apposta aveva visto giusto. Toccherà infatti a Tokyo organizzare i Giochi della XXXII Olimpiade (le date: dal 21 luglio al 9 agosto; nel 1964 si era gareggiato a metà ottobre). Questo il responso della 125ª Sessione del CIO tenuta all’Hilton di Buenos Aires sabato 7 settembre. Alla capitale giapponese – una megalopoli da 13 milioni di abitanti – sono bastate due votazioni per eliminare prima Madrid e poi rintuzzare le ambizioni di Istanbul. Alla prima chiamata, con 94 votanti (esclusi i membri dei paesi interessati), Tokyo ha avuto 42 preferenze, con Madrid e Istanbul alla pari con 26, tanto che per eliminare una delle contendenti si rendeva necessario il ballottaggio: prevaleva Istanbul per 49 a 45. Alla sfida finale, con i voti madrileni spostati sui nipponici, la proposta di Tokyo aveva largamente la meglio raccogliendo 60 voti contro i 36 dei turchi (più una astensione). Questo per la cronaca. Più articolate le considerazioni che scaturiscono dalla votazione. La prima riguarda, almeno nelle intenzioni, una scelta operata all’insegna della sicurezza, lontano da scommesse o avventure, come era capitato per Pechino 2008 o Rio 2016.
Nuoto / La scomparsa di Anna Beneck: un grave lutto per lo sport italiano
Sabato 7 Settembre 2013
Martedì 3 settembre si è spenta a Formia, dove viveva da anni, Anna Beneck, esponente centrale di una delle più ampie dinastie dello sport italiano. Aveva lottato a lungo contro una malattia che non le ha dato scampo. Tra le migliori nuotatrici del dopoguerra, Anna aveva preso parte ai Giochi di Roma gareggiando nei 100 farfalla e nella 4x100 mista, ma senza raggiungere la finale. Aveva iniziato a nuotare nel 1957 restando in acqua fino al 1963: quando lasciò l’attività, aveva firmato ben 18 primati nazionali e conquistato 10 titoli assoluti, quattro dei quali individuali. Nata a Torino il 23 giugno 1942, era figlia di Bruno Beneck [1915-2003] il quale – dopo esperienze giovanili nel calcio ed essere stato protagonista della Resistenza romana e, in seguito, noto regista televisivo (sua “La Domenica Sportiva” – tra il 1969 e il 1984 ha presieduto la federazione Baseball (si deve anche ai suoi sforzi l’ingresso del “batti-e-corri” nell’arengo olimpico).
CONI / Nuovo organigramma: nulla di nuovo al Foro Italico
Venerdì 6 Settembre 2013
I vertici del CONI (Malagò) e della CONI Servizi (Chimenti, Miglietta, Uva), hanno partorito l’atteso organigramma dei servizi e dei responsabili per il quadriennio. Difficile credere che le nomine siano all’insegna dell’innovazione e del promesso (almeno in campagna elettorale) rinnovamento di uomini e idee. Non è dato sapere cosa abbia consigliato di mantenere l’apparato sedimentato nei vent’anni targati Pagnozzi, l’avversario che Giovanni Malagò aveva mandato a casa nella consultazione dello scorso 19 febbraio. Ma è un dato che del promesso capovolgimento finora si è visto ben poco. Almeno in questo senso vanno lette le nomine (meglio sarebbe dire: le conferme) anticipate dai giornali perché, dei nomi, non c’è traccia negli anodini comunicati stampa del Comitato Olimpico. Vediamo meglio.
CIO / Finisce l'era Rogge, arriva (forse) il tedesco Thomas Bach.
Mercoledì 4 Settembre 2013
Un fine settimana di grandi decisioni, quello che sta per aprirsi all’Hilton di Buenos Aires con la 125ª Sessione del Comitato Olimpico Internazionale. Sul carnet gli appuntamenti previsti sono la designazione della città che dovrà accogliere i Giochi del 2020 (sabato 7), la scelta di un altro sport da includere nel programma tra lotta, baseball/softball e squash (domenica 8) e l’elezione del nuovo presidente del CIO (martedì 10). Ce n’è per tutti i gusti. Una occasione per i “grandi vecchi” per fare anche un riflessione sull’andamento generale dello sport che non pare tanto in salute: tanti i pericoli che lo minacciano (soldi, corruzione, doping), poche e di scarso rilievo le soluzioni proposte. C’è poi il rischio che lo stesso CIO continui a considerare la sua “missione” (?) al di fuori del mondo reale, con scelte che riesce difficile condividere. L’ultima in ordine di tempo, le problematiche situazioni di Rio de Janiero, scelta all’epoca quale l’apertura di una nuova frontiera (ma lo stesso non era accaduto per Pechino 2008?) e che ora rischia un clamoroso fallimento.
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