I sentieri di Cimbricus / E adesso che mi rimane da fare?
Mercoledì 4 Agosto 2021
La finale dei 400H, la “gara che uccide” come si diceva un tempo, ha scolpito una pagina di storia che splenderà a lungo sui libri di atletica e quel 47”54 da accostare solo all’8.90 di Beamon o al 9”58 di Bolt.
Giorgio Cimbrico
Quando ad Atlanta Michael Johnson passò il traguardo e il tabellone annunciò 19”32, esclamai: “Non sembra neanche un tempo sui 200”. E aggiunsi ai miei vicini di banco che eravamo troppo vecchi per assistere al miglioramento di quel record. Sbagliavo. La stessa sensazione l’ho provata non molte ore fa quando ho letto 45”94 e, se è per questo, subito dopo ho letto anche 46”17 e 46”72.
Tokyo 2020+1 / (11) Spunta dal mare il quinto oro
Martedì 3 Agosto 2021
Con l’oro di Ruggero Tita e Caterina Banti nel catamarano, 29ª medaglia, superati Londra e Rio. Anche se le squadre deludono, c’è ancora qualche carta da giocare sul tavolo olimpico. In attesa di trasferirsi sui tavoli “politici”.
MEDAGLIE ITALIA - 29 (5 ORO - 9 ARG - 15 BRO)
CLASSIFICA A PUNTI (10-8-6-5-4-3-2-1) - 225 GARE SU 339 (67%)
RED.
I podi di Tokyo e i risultati degli azzurri
Quello che t’aspetti. E così è stato. Il catamarano misto di Ruggero Tita e Caterina Banti – il Nacra-17 – ha fatto centro, resistendo anche nella medal race che assegnava le medaglie. Oro doveva essere, ed oro è stato. Il quinto della maxi-spedizione azzurra che intanto può vantarsi d’aver raggiunto e superato la fatidica soglia del successo, quel tondo 28 nel medagliere che resta l’eredità tecnica di Londra e di Rio. In casa CONI – o meglio, nella lussuosa Casa Italia dedicata a Sartre, centro del potere e degli sponsor – si banchetta e si festeggia con continui “trenini” e girotondi. Veramente poco olimpici.
Piste&Pedane / "Non credo ancora d'avere finito"
Martedì 3 Agosto 2021
E' concesso utilizzare il termine “mostruoso” per il 45”94 con cui il vichingo Warholm ha spinto su territori sconosciuti i suoi limiti? Difficile pensare che questo suo nuovo record non resterà il marchio di fabbrica dei giochi atletici di Tokyo.
Daniele Perboni
King Kong Karsten Warholm, pur senza la sua bella Ann Darrow da salvare, è comunque accorso, nella tarda mattinata del Sol Levante, in soccorso di un immaginaria donzella. Una furia devastante che neppure quei 400 metri disseminati da dieci trappole sono riusciti a rallentare. Al centro della “sua” isola, di cui è signore incontrato dal 9 agosto 2017 (Mondiali londinesi), ha polverizzato, distrutto, stracciato, liquefatto, il suo fresco primato mondiale (46”70) dei Bislett Games allo stadio di Oslo, per atterrare sul nuovo regno dove pare non esistere gravità, tanto ha dello stupefacente quanto è apparso alla fine della selvaggia cavalcata: 45”94, nuovo primato olimpico e mondiale.
Duribanchi / Restera' l'Olimpiade di Jacobs
Martedì 3 Agosto 2021
Il paese delle contradizioni. Mentre le imprese degli azzurri a Tokyo entusiasmano la gente (e fanno un po’ d’invidia all’estero), tra tentativi di “riforme” e manifestazioni anti-vax, le liti striscianti della politica riportano alla realtà.
Andrea Bosco
Nel segno degli ori olimpici di Jacobs e Tamberi l’Italia si è riscoperta “atletica”, dopo aver concesso alla ventitreesima ora l’autonomia al CONI, quasi arrischiando di finire a Tokyo senza maglia e senza bandiera. Meglio non dimenticarlo. Viceversa, meglio cancellare commenti, cinguettii, logorroiche ospitate radiofoniche e televisive, articolesse “politicamente corrette” sul colore della pelle, sulle discriminazioni sessuali, sulle millanta sfaccettature di lana caprina che risultano solo pretesti per fare pessima politica. Quella che ogni giorno va in scena nei tg nazionali. Tg che sono riusciti a ridurre in formato francobollo la gara del salto in alto maschile: è il palinsesto, bellezze, il palinsesto!
I sentieri di Cimbricus / Yaroslava e quell'idea fissa
Martedì 3 Agosto 2021
L'appuntamento è da tempo segnato sulla sua agenda: la finale della gara di salto in alto, con un doppio obiettivo, percorso netto e la sfida con l'asticella posta a 2.10. La Twiggy ucraina ci crede fermamente.
Giorgio Cimbrico
Un record Yaroslava Mahuchikh non potrà mai battere: diventare la più giovane vincitrice del salto in alto alle Olimpiadi: Il 4 settembre 1972 Ulryke Meyfarth aveva 16 anni e 4 mesi quando conquistò l’oro e pareggiò il record del mondo, 1.92, dell’austriaca Ilona Gusenbauer. Yaroslava, che a quell’età saltava esattamente quanto la tedesca, oggi è nettamente più… anziana. Il 19 settembre farà 20 anni, e un record di precocità è comunque nelle sue mani e nelle sue caviglie: sul podio, seconda, ai Mondiali di Doha appena prima della maggiore età.
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