Fatti&Misfatti / Olimpiadi addio, vai col Tiggi'
Lunedì 9 Agosto 2021
“Se la stampa straniera ironizzava giurando di non conoscere Jacobs, come poteva sapere dell’indagine sul nutrizionista abbandonato, l’amico d’infanzia che nel processo ancora da svolgere si dichiara addirittura parte lesa?”
Oscar Eleni
Dal museo milanese delle illusioni, inventato da un croato, bello quasi come le montagne fluttuanti cinesi Tianzi, finto pianeta in Avatar. Eravamo nell’immaginario. Come le troppe cose che vorrebbero farci digerire dopo Tokyo gli stessi che mai si sono vergognati di considerare sport minori quelli che, partendo dall’atletica, hanno dato gloria e titoli, gli stessi che non hanno mai considerato l’educazione sportiva, lo sport stesso, importante per una scuola emancipata. Serviva la stanza dove i nani si sentono giganti e viceversa, era necessario stare in piedi nella camera inclinata, perché Giochi come quelli di Tokyo ci hanno portato in zona pericolo, quella dove il cervello non si accorge della mancanza di equilibrio.
I sentieri di Cimbricus / Che fine hanno fatto gli Stati Uniti?
Lunedì 9 Agosto 2021
Le nuove gerarchie atletiche dopo Tokyo: praticamente sparite Francia e Germania, la nuova Europa continentale e post Brexit ha ora i paesi guida nell’Italia, nella Norvegia, nella solida Polonia.
Giorgio Cimbrico
Le prestazioni che hanno lasciato il segno, che a qualche vecchio suiveur hanno strappato un gemito, in una “recerche” del tempo perduto e ritrovato (“ma qui siamo di fronte a un nuovo Mexico ‘68”) sono il 45”94 di Karsten Warholm, ancora ammantato di un’aura di irrealtà per chi è cresciuto a forza di 48”, di 47” e di una “rara avis” siglata 46”; l’euro 3’28”32 di Jakob Ingebrigtsen che prelude a un attacco del ragazzo con il “ritmo dentro” al record mondiale, non lontano dal quarto di secolo e sempre freschissimo nella memoria, di Hicham el Guerrouj; il 9”80 di Marcell Jacobs, terminale di una raffica di tre record italiani e due europei.
Tokyo 2020+1 / (16) Quel che resta dei Giochi (al tempo della pandemia)
Domenica 8 Agosto 2021
Tutti a casa: se ne riparlerà fra tre anni, nella Parigi di "Momenti di Gloria". Una Olimpiade da record in tutti i sensi, per la rappresentativa italiana che ha riscritto in toto numeri e gerarchie. Tanto più perchè si tratta d'un successo inatteso.
Gianfranco Colasante
Gli ultimi podi di Tokyo e i risultati degli azzurri
Sorprende tutti, Giovanni Malagò nella conferenza di chiusura, quando con l'espressione compunta riservata alle grandi occasioni, rivela: "Ero convinto che saremmo arrivati a 39 per una mia filosofia di vita cui spesso faccio riferimento, moltiplicando tutto per 13". Totocalcio, numero d'oro, Cabala, ermetismo? Non è chiaro, ma pare proprio un uomo fortunato il presidente del CONI. In ogni caso ha avuto ragione, dopo che la tensione dei primi giorni - quando quel primo benedetto oro non voleva proprio arrivare (era accaduto lo stesso nell'altro secolo, edizione 1964) - s'era sciolta in una quotidiana e ininterrotta pioggia di medaglie. Alla fine saranno numeri tondi che più tondi non si può (pure se indivibili per 3): un paniere colmo di 40 medaglie, 10 d'oro, 10 d'argento, 20 di bronzo, più una formula matematica che un richiamo alla Smorfia.
Piste&Pedane / Antonio La Torre: "Famolo strano!"
Domenica 8 Agosto 2021
Chiude l'atletica con un bilancio neppure immaginabile: cinque medaglie d'oro e la conferma di un movimento giovane che chiede spazio. Ma più d'una incognita grava sul futuro della federazione e sulla sua struttura tecnica. Possibile?
Daniele Perboni
A Eliud Kipchoge non serviva la seconda vittoria olimpica il maratona per entrare nella storia. Si era già conquistato questo diritto con una carriera a dir poco straordinaria. In quel di Sapporo non ha fatto altro che ribadire una superiorità quasi imbarazzante. Ha disposto degli avversari come meglio ha voluto poi … Quando ha deciso di lasciare la compagnia, al trentesimo chilometro, ha aperto il gas e con parziali di 2’54” per ogni mille metri, sino al trentacinquesimo, si è involato verso la leggenda, affiancandosi ad Abebe Bikila (Roma 1960, Tokyo 1964) e Waldemar Cierpinski (Montreal 1976, Mosca 1980).
I sentieri di Cimbricus / La RAI e l'informazione matrioska
Sabato 7 Agosto 2021
E’ la struttura che, come un moloch, ha preso il sopravvento sulla normalità della cronaca, della notizia, sulla semplicità. Mentre sono in corso gare importanti taglia e tagliuzza come vecchi censori andreottiani.
Giorgio Cimbrico
Se scrivo che la RAI fa …, insomma che mi fa inquietare, cosa succede? La RAI è come l’Alitalia, una compagnia regionale, una televisione di seconda schiera che trasmette 200 ore concesse da Discovery, seguendo il caldo consiglio del CIO che vuole che i Giochi vadano in chiaro ovunque, anche a Tonga, anche nell’ex Swaziland. Medium immediato, se ne frega di quel che sta accadendo. Manda in onda 34 minuti di telegiornale, pubblicità acclusa, mentre sono in corso gare importanti (l’atletica è stata la più colpita, la più devastata), non ha vergogna a proporre differite, taglia e tagliuzza come facevano vecchi censori andreottiani: dei 1500 donne abbiamo avuto in sorte il tratto dalla campana al traguardo, dei 10.000 niente di niente.
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