Piste&Pedane / Fari sul futuro (con qualche dubbio)
Martedì 21 Gennaio 2025
“Sull’onda dell’entusiasmo e la voglia di mettere in luce anche il lavoro federale, nel Consiglio di inizio anno è stato varato il nuovo organigramma tecnico. A capo di tutto, ovvio, resta Antonio La Torre. Ma spunta un certo Sandro Donati ...”
Daniele Perboni
2024
Anno di grandi successi. L’atletica nostrana ha mostrato al mondo di essere uscita dalle “secche” che ne mostravano i limiti in molte specialità. Nuovi e giovani talenti sono saliti alla ribalta, con diversi di loro giunti ai massimi livelli anche in ambito internazionale. Se poi limitiamo il campo al Vecchio Continente, a brillare sono in tanti a raggiungere risultati eccezionali, fuori da ogni discussione e/o critica. Mai, in passato, i giovani azzurri hanno primeggiato sui rispettivi pari età di tutta Europa.
I sentieri di Cimbricus / Nigeria, da Lagos fino a Notting Hill
Martedì 21 Gennaio 2025
“Nella settimana in cui sono stati consegnati i gradi di capitano della Nazionale inglese di rugby a Maro Itoje, un suo concittadino ha segnato, in Atalanta-Napoli, uno dei gol più belli del fine settimana calcistico: Ademola Lookman”.
Giorgio Cimbrico
Maro e Ademola sono londinesi, nati l’uno e l’altro da genitori nigeriani. Itoje, originario della multietnica Camden, ha scalato sino in cima la piramide ovale e ora è il primo Principe Nero della Rosa, Lookman – uno dei pochi ad aver segnato una tripletta in una finale europea, gli altri sono Ferenc Puskas, Alfredo Di Stefano, Pierino Prati e Jupp Heynckes –, ha atteso una chiamata dei Tre Leoni, non è arrivata e così dal 2022 ha scelto le radici nigeriane.
Duribanchi / Cosi' va il mondo: facciamocene una ragione
Martedì 21 Gennaio 2025
“Sarebbe da rammentare a certe vestali il pensiero di Aristotele: ‘Anche quando le leggi sono scritte, non dovrebbero mai rimanere immutate’. Ma anche Saint Just la pensava allo stesso modo: ‘Le lunghe leggi sono calamità pubbliche’”.
Andrea Bosco
Dino Meneghin è stato un grande giocatore di basket (il più grande tra gli italiani), un ottimo dirigente, un uomo perbene. E soprattutto un uomo saggio. Conservo una foto, scattata da una agenzia: io e lui in panchina prima di un Varese-Milano. Quando lui deliziava Masnago e io scrivevo di canestri e parquet per Il Corriere di Informazione. Una volta era possibile avvicinare i campioni prima di un match. Lui monumentale in canotta. Io con un dolcevita (la foto è in bianco e nero ma rammento che era verde), calzoni di velluto, mocassini, capelli lunghi, la barba d'ordinanza in voga in quella stagione.
I sentieri di Cimbricus / Letsile Tebogo, il quarto uomo
Lunedì 20 Gennaio 2025
“Per aprire la stagione, per capire meglio cosa potrà offrirmi il futuro, ho deciso di sfidare la lunga distanza, i 400. Quest’anno l’obiettivo è spingere sui miei limiti”. E, aggiungiamo noi, entrare nel ristretto club dei -10"/-20"/-44".
Giorgio Cimbrico
Il primo obiettivo è l’ingresso nella piccola confraternita (tre membri: Michael Norman, Fred Kerley, Wayde van Niekerk) di coloro che sono scesi sotto i 10”, sotto i 20”, sotto i 44” può diventare realtà il 29 marzo al Maurie Plant Meet di Melbourne, stato di Victoria, Australia, inserito con l’etichetta Gold nel Continental Tour.
Fatti&Misfatti / Meglio sciare che palleggiare (se vi pare)
Lunedì 20 Gennaio 2025
“Messina avrà spento il televisore quando al ‘tavolo’ con splendore jazzistico di Fazio hanno dato la parola all’avvocato Morandi, in arte mago Simon, che prevede un bel 2025 per tutti i segni zodiacali, anno sabbatico dalle sventure.”
Oscar Eleni
Fra pinguini fasciati del Sudafrica e un antipatico piccione verde dal becco grosso che si lamenta perché Meneghin non vuole dargli rifugio sul monumento che merita per come ha giocato, per come si è battuto nella vita, fare il presidente federale è un viaggio tormentato, per come ha festeggiato i 75 anni rispondendo a tutti, anche a chi trova insopportabile, per la sua ironia, per la sua splendida compagna, chirurga dell’anima, per aver detto la verità sul basket che piace sempre meno perché la parola squadra fa venire l’orticaria a chi dovrebbe lavorare per esaltarlo il gruppo.
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