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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Intervista / Ricci Bitti: difendere la vitalita' dello sport

Martedì 7 Settembre 2021

ricci-bitti-tokyo 

Le Olimpiadi (e il loro futuro) viste dal di dentro: una chiacchierata a largo raggio con il presidente dell’ASOIF, Francesco Ricci Bitti, a qualche settimana dalla conclusione dei Giochi Tokyo. Un insolito e felice punto di arrivo per il Movimento Olimpico, messo a dura prova dal Covid-19, ma soprattutto una ripartenza densa di interrogativi a fronte di uno scenario internazionale alla ricerca affannosa di sostenibilità e nuovi equilibri. Ricci Bitti spiega come lo sport – un comparto sempre più centrale del dialogo tra i popoli ad economie variabili – possa e debba avere molto da dire e ancora più da fare, a partire dai programmi. Occasione anche per aprire una finestra sul versante dello sport italiano che – per paradosso – si trova ad essere il più vincente di sempre proprio quando gli sono stati ridotti finanziamenti ed autonomia. Con una proposta innovativa per provare ad uscire dagli equivoci causati dalla pasticciata riforma imposta dalla “politica”.

Gianfranco Colasante

– Presidente, considerato il ruolo che riveste al vertice dello sport mondiale e, soprattutto, all’interno del CIO, quindi da una posizione di privilegio come poche, può esprimere un parere sui Giochi di Tokyo, sul loro svolgimento, azzardando un bilancio conclusivo? 

“Far parte del Comitato dei Giochi rappresenta certamente un privilegio, ma specie nel caso di Tokyo 2020 ha comportato anche un impegno totale. Il rispetto dei piani di attività richiesto ad ogni persona accreditata ha comportato per il sottoscritto cinquantadue presenze sui campi di gara, per un totale di trentun sport, a cui vanno aggiunte le mattutine riunioni con il Comitato Organizzatore per le problematiche operative urgenti.

Il bilancio finale va considerato assolutamente positivo per Giochi Olimpici veramente speciali dal punto di vista ambientale come l’atmosfera distaccata della città di Tokyo e l’assenza di pubblico negli stadi. Averli portati a termine con soddisfazione di tutte le componenti: atleti, organizzatori, sponsor, media, Federazioni Internazionali e Comitati Olimpici Nazionali, dopo le ansie e le incertezze della vigilia, mi pare sia stato quasi un miracolo”.

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Duribanchi / Storie assurde (o meno) della settimana

Martedì 7 Settembre 2021

 

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E in più, una sommessa proposta: fare ministri o sottosegretari alcuni degli atleti para-olimpici che hanno gareggiato e vinto a Tokyo. Incredibili per sacrificio e volontà. In breve, gente seria, lontanissima dai teatrini.


Andrea Bosco

 

Nello sport, come nella vita, si vince e si perde. Abusata banalità di pensiero: di meglio, in questo momento, non riesco a tirar fuori. Bryan Dodien aveva 17 anni e sognava di diventare un calciatore. Paul Pogba quando vestiva la maglia della Juventus gli dedicò, dopo un gol, una maglietta. Bryan per cinque anni ha lottato contro la malattia, “quella” malattia. Alla fine è stato battuto. Nella realtà, raramente la conclusione della storia è hollywoodiana. Il cordoglio grande, di chi ha seguito la sua vicenda, nel perimetro di un destino vigliacco che gli ha impedito di diventare adulto.


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Fatti&Misfatti / Il bel paese del pesce porco

Lunedì 6 Settembre 2021


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Credere che lo sport non è solo gioco: è molto di più perché fa fiorire storie grandi in quel mondo così trascurato, nelle isole del volontariato, dove ci si batte davvero, soprattutto contro l’ignoranza e l’indifferenza.

Oscar Eleni

Fra i pescatori di Porto Ferraio nella darsena Medicea dove hanno trovato uno squalo morto, era un pesce porco che di solito sta nel Mar Nero. Nessuno stupore, se ti guardi intorno ne vedi tanti di pesci porco. Nella vita e quindi nello sport. Per fortuna siamo reduci dalle due settimane purificatrici delle ParaOlimpiadi. Se i Giochi di Tokyo ci dovevano insegnare qualcosa questo è avvenuto davvero, certo è costato tanto, di sicuro non tutti saranno stati felici proprio in Giappone, ma se i Giochi rinviati e poi messi inscena nell’estate ci hanno detto che si poteva rinascere, tornare a vivere, quelli della tribù Zanardi, i campioni paraolimpici ci hanno insegnato il modo di combattere davvero.

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Osservatorio / Qui Tokyo 2021, a voi Pechino 2022

Lunedì 6 Settembre 2021

 

pechino-olimpiadi-2022


Si fa appena a tempo a rientrare dal Giappone, che già si deve pensare al nuovo viaggio verso la Cina. In vista di questo impegno imminente (tra appena cinque mesi …) proviamo a fare il punto su quello che è stato e soprattutto su quello che dovrà essere.


Luciano Barra

Gli esami non finiscono mai. Ad un mese dal termine dei Giochi di Tokyo già si avvicinano i Giochi Invernali di Pechino, previsti dal 4 al 20 febbraio, quindi fra cinque mesi esatti e sempre in Asia, con tutte le problematiche connesse al Covid-19, ancora aperte. Sono Giochi importanti per l’Italia, prima di tutto perché anche sulla neve e sul ghiaccio dobbiamo dimostrare il progresso del nostro movimento sportivo d’élite, e poi perché precedono i Giochi di Milano/Cortina, previsti per il 2026, e che a quattro anni di distanza devono fungere da volano promozionale e lanciarsi in avanti, nonostante le continue turbolenze politiche, esaltate dalle prossime elezioni locali.

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I sentieri di Cimbricus / Un mondo molto performante

Domenica 5 Settembre 2021

 

nyonsaba 


WA, Why, Athletics? Perché, Atletica? Ma anche IAAF, Impossibile Andare Avanti Fingendo. Giochi di parole innocenti dopo giochi di concetti (scientifici?) che mostrano la corda e una trama sempre più lisa.

Giorgio Cimbrico

Dal loro status le iperandrogine sono avvantaggiate “tout court” e non se corrono nell’aia che va dai 400 ai 1500. A Bruxelles Christine Mboma ha cambiato marcia sul rettilineo, ha dato un buon metro a Shericka Jackson e, con 21”84, per la quarta volta è scesa sotto i 21”90, impresa mai riuscita ad alcuna diciottenne. Più che da Elaine Thompson la minaccia a uno dei fantasmagorici record di Florence Griffith verrà dalla ragazza della Namibia che a Tokyo non ha avuto il permesso di correre i 400 ed è andata sul podio dei 200 in 21”81.

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