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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Marcell, apollineo e dionisiaco

Martedì 22 Marzo 2022

 

jacobs-22-tfn 


“Non è possibile, se non con un’operazione di fantasia o creando parametri più o meno attendibili, affermare con sicurezza che quel 6”41, il suo terzo record europeo, valga un tempo attorno a 9”75. O qualcosa in meno”.

Giorgio Cimbrico

Perché guardiamo, studiamo, amiamo lo sport? Esistono, come in tutte le disposizioni d’animo umane, un atteggiamento apollineo e uno dionisiaco. Il primo privilegia la bellezza assoluta, nella forma, nel gesto, sino a confluire in aspetti non esteriori. L’etica, ad esempio, una componente che l’età moderna e contemporanea hanno sempre più accantonato, limitato, trascurato. Il secondo pone in primo piano le emozioni, anche violente, che possono essere suscitate per un’impresa, da un protagonista, dall’ambiente che circonda ed è cornice dell’una o dell’altro.

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Duribanchi / Le interessate simpatie per il "macellaio"

Martedì 22 Matzo 2022

 

guerra-ucraina 


La verità è che la politica italiana pullula di filo-Putin. Da destra e da sinistra. Affari opachi o semplice asservimento, ci stanno portando (non solo in senso metaforico) alla canna del gas. E in Parlamento c’è chi si sente offeso da Zelenski.

Andrea Bosco

Impossibile fare la guerra contro la Russia. Ma egualmente impossibile sarà, con la Russia, fare la pace. Nessuno, neppure il politico con uno stomaco foderato di amianto, potrà sedersi a discutere in futuro con un macellaio come Putin. Non potrà farlo Biden che ha definito Putin “un criminale”. Non potranno farlo i paesi occidentali che alla Russia hanno comminato pesanti sanzioni economiche e che ogni giorno vedono lo scempio perpetrato dai russi in Ucraina. Morti, macerie, città polverizzate, bambini (120 dall'inizio dell'invasione) stroncati dai proiettili, donne stuprate, milioni di persone in fuga.

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Fatti&Misfatti / Lasciateci cantare, anche se ...

Lunedì 21 Marzo 2022

 

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“Questi sloveni fanno cose straordinarie: il loro sistema sportivo da noi ce lo sogniamo anche se la Vezzali ha promesso un fioretto senza salvapunta per colpire chi boccerà la sua idea per lo sport alle elementari.” Proviamo a crederci?

Oscar Eleni

Invitato da una guida scontrosa a non far sentire al cielo, mentre saliamo i 649 gradini che in Colombia portano alla cima granitica del Guatel, le parole della canzone di Toto Cutugno sull’italiano vero. Non si sa chi sia, ma ce la cantiamo e ce la suoniamo quando capitano fine settimana come questi, almeno nello sport dove ancora ci si illude di poter lasciare fuori dalla porta i veleni di una esistenza complicata e costosa fra gente che odia il vicino di casa, figurarsi una nazione confinante.

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Piste&Pedane / La sfacciata ferocia agonista di "Gimbo"

Lunedì 21 Marzo 2022

 

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Ora e sempre. Come si potrebbe diversamente accogliere l’ennesima impresa del capitano azzurro? Che ci sta abituando agli ex-aequo, ma che è pur sempre presente agli appuntamenti che contano. Anche quando non te l’aspetti.

Daniele Perboni

Lucida Follia. No, non abbiamo nessuna intenzione di illustrare o recensire il capolavoro della regista e attrice berlinese Margarethe von Trotta (Ofelè, fa el to mesté!). Più semplicemente commentare quella “lucida follia” che ha portato Gimbo a partecipare ai Mondiali Indoor di Croazia (in un parterre, va detto, ancora un po’ ristretto). Scelta maturata nell’ultimo giorno utile, dopo una sola seduta tecnica «Quando solitamente ne dedico almeno una trentina e sei sette gare. Questa estate ci divertiamo…», le parole di Tamberi.

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Piste&Pedane / Il re dello sprint abita qui

Domenica 20 Marco 2022

 

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La serata magica di Marcell Jacobs: americani domati con un straordinario record europeo (6"41) e una inconfutabile conferma di Tokyo, oltre ogni malignità. Diciamolo pure: non si poteva chiedere di più. E allora godiamocela.

Daniele Perboni

Chi lo conosce? Da dove è venuto? Una meteora sbucata dall’iperspazio? Che cosa ha fatto prima? Domande inutili allora, interrogativi pleonastici se stiamo parlando di quella “cosa tatuata” che l’estate scorsa ha bruciato tutti sul traguardo a cinque cerchi e a Belgrado, nell’inverno che sta per scadere nel giorno della festa dei papà, si è ripetuto su una distanza che «Non è la mia». Così, con i fatti (6”41, record europeo migliorato di un centesimo, 6”42, del britannico Dwain Chambers che resisteva dal 2009), e con le parole ha dimostrato senza polemiche ed eccessiva enfasi che sì, ora è lui il vero padrone della velocità: dai 60 metri ai 100. 

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