Vecchie foto / "Ci eravamo tanto amati"
Domenica 6 Febbraio 2022
Scritto come lunga didascalia alla foto che ci ha mandato Arrigoni e che Papetti metterà nel museo milanese di basket. Incompleta perché la memoria tradisce, comunque la teniamo ricordando un momento che ci ha liberato dalla tristezza.
Oscar Eleni
Quello che scrive è accosciato in basso, digrignando i denti, alla fine di un clinic tecnico che ci portò la rivelazione della uno tre uno pressing. Come nel capolavoro di Scola del 1974 un gruppo di amici cercò di capire cosa era stato il loro passato e come avremmo vissuto il futuro. Magari tradendo, come il cestista Gassman, i molti ideali che ci avevano portato in quel viaggio romano meraviglioso ed indimenticabile.
I sentieri di Cimbricus / La principessa che si fece regina
Sabato 5 Febbraio 2022
Di questi giorni 70 anni fa, alla morte di Giorgio VI, la giovane Elisabetta – da regina – ne ereditò l’impero e si impose di lavorare per la felicità e la prosperità dei suoi popoli sparsi in tutto il mondo. E, nello sport, …
Giorgio Cimbrico
Treetops, a un centinaio di miglia da Nairobi, Kenya. La targa piantata sul grande tronco racconta che “qui una donna salì principessa e discese regina”: le parole che vennero incise si devono a un “cacciatore bianco”, Jim Corbett. La singolarità di Treetops è dovuta a quelle casette sistemate tra rami possenti: quando, il 5 febbraio 1952, Elisabeth era arrivata, aveva trovato quella radura popolata da un branco di elefanti: c’era uno stagno e un leek, dove gli animali, specie le antilopi, vanno a leccare il sale. Elisabeth fotografò e filmò.
I sentieri di Cimbricus / Il sipario su Pechino 2022 ... together
Venerdì 4 Febbraio 2022
Non sappiamo se sia il caso di parlare di diritti umani, di censura, di sorveglianza, di regime, di palese complicità del CIO, ma solo di “diritti sportivi” che oggi vengono trascurati, accantonati, calpestati.
Giorgio Cimbrico
Un braciere – caldron, in inglese – così piccolo non si era mai visto: una fiaccola, l’ultima, sistemata da due giovanissimi cinesi poco conosciuti in un maxi-cristallo di neve fatto di luci; una compilation di musiche per la sfilata delle squadre che aveva l’apparenza e la sostanza di quelle cassette da due soldi che si compravano per l’ascolto durante noiosi viaggi in macchina: brevi brani dalla Carmen di Bizet, dalle Quattro Stagioni di Vivaldi, dalle Pomp and Circumstances Marches di Elgar, da Cajkovskij dell’etichetta nera il brandy che crea un’atmosfera, da Mozart sentito in una miriade di spot pubblicitari: con i diritti d’autore Wolfgang sarebbe più ricco di Bezos, altro che fossa comune.
Piste&Pedane / La scontata rivincita delle ombre nere
Martedì 1° Febbraio 2022
La breve stagione delle campestri ha trovato il picco nella Cinque Mulini che ha spento le sue 90 candeline. Ci sta e ne siamo tutti lieti, casomai occasione per ripensare le linee guida del cross e, di grazia, evitare scomode coincidenze.
Daniele Perboni
Diteci come festeggiare novant’anni senza dirci come festeggiare i novant’anni. Semplice, risponderebbe il solito amico: vai, vedi, parli, orecchi, scambi battute, saluti, rigorosamente con il pugno chiuso anche se quel gesto è caduto in disuso, commenti qualche gaffe causa mascherina, chiacchieri di musica anni Settanta con il Direttore Tecnico («Dopo il tuo messaggio con il testo della canzone volevo mandarti la copertina degli Area, ma ho evitato. Qualcuno non avrebbe capito, …») e mentre sullo sfondo corrono veloci ombre nere, acc, cazz, anche questo non si può più dire.
Duribanchi / La guerra dei bottoni (dei partiti che furono)
Martedì 1° Febbraio 2022
La rielezione di Sergio Mattarella – avvenuta solo all'ottavo giro – ha scoperchiato il falso vaso di Pandora e i venti fuggiti si sono sparsi in tutte le direzioni. Si dice che nulla sarà più come prima, ma nessuno sa dire cosa avverrà.
Andrea Bosco
Spettacolo ignobile quello offerto dai partiti. Disgustoso quello dei “peones” in Parlamento: abbarbicati alla poltrona e al vitalizio. Vile il comportamento della politica. Vile quello di molti commentatori. La prima in toto si è intestata la rielezione di Mattarella. I secondi, valletti con la lingua arrotolata, hanno fatto a gara nel definire questo o quello “decisivi”. Patetici. Di decisivo ci sarà solo, d'ora in avanti, l'atteggiamento di Mario Draghi. Che se prima ai partiti neppure rispondeva al telefono, ora decisamente li manderà a cag... per qualsiasi richiesta gli venga presentata.
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