Fatti&Misfatti / La Coppa conta, ma non nasconde tutto
Lunedì 19 Febbraio 2018di Oscar Eleni
Sulla coda del dragone in via Paolo Sarpi a Milano per fare della stupida ironia sull’inizio dell’anno che i cinesi dedicheranno al cane proprio come quelli del basket vedendo la coppa Italia. Chinatown, la vecchia casa di Carlo Recalcati. Già che eravamo sul posto avremmo voluto chiedergli se non era pentito di aver lasciato la sua Anna Karenina torinese, ma forse avrebbe dovuto pentirsi di più quando accettò di sostituire il Luca Banchi che meriterebbe più di un pezzo di quella Coppa Italia vinta per la prima volta da Torino. Restando in città ci era venuta anche la voglia di cercare il Cappellari da toccata e fuga fiorentina, città dove, sembra, ci potrebbero essere fondi per averla davvero la seconda squadra di Milano, odiosi al punto di chiedergli se non era pentito di aver lasciato, seppure con tutte le ragioni del mondo, la Cantù del proprietario in esilio perché nessuna squadra ci ha incantato più di quella che ha messo insieme il Sodini. Capolavoro di un allenatore che farà strada, perché ha qualcosa da dire e insegnare. Bastava resistere, anche senza contratto, come i giocatori dell’Ottobre rosso canturino, che bella sorpresa questo Parrillo, perché in quel gruppo c’è gente vera: per noi sono la squadra e l’allenatore dell’anno anche se i titoli li vinceranno altri.
PyeongChang 2018 / (9) L'ossessione della "doppia cifra"
Domenica 18 Febbraio 2018di Gianfranco Colasante
A PyeongChang il giro di boa è già stato doppiato: oggi, nona giornata di gare, è stata assegnata la medaglia n. 60. Per completare il programma ne restano 42. Una nona giornata priva ancora di sussulti da parte degli italiani, il cui miglior risultato resta il settimo posto nella staffetta del fondo, gara che in passato (ricordate Lillehammer?) ci aveva abituato a ben altre emozioni, tanto per usare un termine molto in voga in casa CONI. Dove si mira sempre alla "doppia cifra", quel traguardo minimo delle 10 medaglie fissato da Giovanni Malagò, traguardo che per ora hanno tagliato nove rappresentative. Per un medagliere sempre più dominato dalla Norvegia (26) davanti a Germania (18) e Canada (16).
Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 9. Giornata.
PyeongChang 2018 / (8) Solo piazzamenti per le azzurre
Sabato 17 Febbraio 2018di Gianfranco Colasante
Un sabato bestiale per le azzurre in corsa per le medaglie. Non è andata bene in Super-G ed è franata Arianna Fontana nei 1500. Le nove gare di giornate danno un vero scossone al medagliere, con la Norvegia che - dall'alto dei suoi 22 podii - prende il largo sulla Germania e sul Canada. Sottotono gli Stati Uniti (non soltanto per colpa di Lindsey Vonn) che non hanno ancora raggiunto la doppia cifra. Proprio l'obiettivo che s'era posto Giovanni Malagò - un po' distratto dalle vicende del calcio - il cui conseguimento pare ora affidato a prestazioni fuori della norma, come il riscatto di Sofia Goggia e delle altre discesiste. Fermo così il conteggio della prima settimana a sei medaglie (ma due sono d'oro, e questo non accadeva dai tempi di Torino 2006, quando Malagò giocava ancora a calcetto all'Aniene), si può confidare almeno in quelle a venire delle staffette femminili (sempre loro ...) nello Short track - dove siamo già nella finale a quattro - e nel Biathlon, con un'occhiata anche al quartetto "misto".
Qui i risultati completi e il medagliere dopo l'8. Giornata.
Saro' greve / Quando il "generale d'acciaio" sbaglio' il colpo
Sabato 17 Febbraio 2018di Vanni Lòriga
Siamo in tempo di Giochi Invernali ed un Sito dedicato alle Olimpiadi non può non contribuire pubblicando qualche notiziola, magari poco nota e talora dimenticata. La prima medaglia azzurra (che apre la annunciata doppia cifra finale) è giunta dal Biathlon, firmata dal cosiddetto “gigante buono” Dominik Windisch. Preso atto che sento e leggo cose straordinarie (qualche sapientone ci ha rivelato che esistono le mutande riscaldate, certo preferibili a quelle surgelate) voglio fare il sapientino e trattare un po’ delle gare multiple, cioè quelle terminano con la parola “athlon” (gara, lotta) e con un prefisso che ne indica il numero.
Fatti&Misfatti / Mentre il coro canta "Passame er sale" ...
Sabato 17 Febbraio 2018di Oscar Eleni
Mimetizzato da scarpa chiodata nella bottega fiorentina di Stefano Bermer in Borgo san Frediano. Incantato dalla storia scritta per Sportweek da Carlo Annese sul sessantenne attore inglese Daniel Day Lewis. Tre premi Oscar. Un gigante. Bello ritrovare uno che scriveva anche bene di basket nelle giornate fiorentine della Coppa Italia dove il motivo ricorrente per le favorite vergognosamente eliminate è quello del Barbarossa. “Passame er sale”. No, niente vino per chi ha disonorato maglie di cui se ne strafotte. Certo brave le avversarie che hanno smascherato questi soldatini di sventura, ma dopo aver fatto i complimenti alla bellissima Cremona del Meo Sacchetti, alla Torino peccatrice e rielaborata, ben diretta dall’esordiente Galbiati, dopo aver scoperto in Sodini l’allenatore dell’anno per il lavoro fatto su Cantù, dentro e fuori dal campo, lasciateci un attimo per trovare tutte le parole giuste che dovrebbero mandare al rogo Avellino, povero Pino Sacripanti diventato bersaglio, Venezia, ah Venezia, Milano, ohibò ragazzi Armani.
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