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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





PyeongChang 2018 / (15) In tono minore verso la chiusura

Sabato 24 Febbraio 2018

Speed Skating - Winter Olympics Day 15 (439)_1

Trentotto medaglie per la Norvegia, vera dominatrice della XXIII edizione degli Invernali davanti alla Germania. Azzurri in "doppia cifra" ma ancora fuori dalla Top Ten.

di Gianfranco Colasante

L'atteso gran finale non c'è stato. Almeno per gli azzurri, rimasti con poche cartucce, per di più in due gare che esordivano ai Giochi. Nel carosello della Mass Start di pattinaggio veloce, a Francesca Lollobrigida (nella foto, mentre guida il gruppo) non è riuscito di andare oltre il settimo posto, pur sempre piazzamento ragguardevole. Nel Team Event di Sci alpino, una gara il cui format ha bisogno di più d'un ritocco, casomai senza necessariamente consultare i capi delle TV, la squadra italiana (che ha messo in vetrina il giovanissimo Alex Vinatzer, 19 anni a settembre) s'è arresa nei Quarti ai francesi, dopo aver disposto senza molti affanni dei cechi. E proprio i cechi hanno fatto il colpo di giornata con la vittoria di Ester Ledecka nel Gigante Parallelo dello Snowboard dopo il trionfo nel Super-G. Due ori in una stessa Olimpiade in due diverse discipline costituscono una assoluta prima volta. Ma ci sarebbe da chiedersi: si tratta proprio di due discipline così diverse?  

Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 15. Giornata

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PyeongChang 2018 / (14) Sempre al vertice Carolina Kostner

Venerdì 23 Febbraio 2018

zagitova 2

E pensare che a Vancouver 2010 il presidente del CONI del tempo l'aveva bollata con un incivile: "No, non sei una campionessa". Anche per questo, grazie, Carolina.

di Gianfranco Colasante

Due giorni all'alba, poi tutti a casa. Il programma procede verso la conclusione un po' stiracchiato (oggi solo quattro titoli in palio). Ne ha comunque approfittato il Canada che - con le tre medaglie - ha fatto un saltino, quanto basta per scavalcare la Germania. Molto più avanti, la Norvegia - vera trionfatrice di questi Giochi - guarda con distacco dall'altro delle sue 37 medaglie (per non perdere l'abitudine, ha vinto altri due argenti). E' arrivato anche il primo oro per gli atleti senza patria, quelli che il CIO ha selezionato e riunito sotto l'acronimo OAR (Olympic Athlete from Russia). Lo ha portato a casa la 15.enne Alina Zagitova (nella foto) sottraendolo per un niente alla più accreditata Evgenia Medvedeva. Un 1-2 di gran pregio che ha commosso i signori del CIO, convincendoli a riconsiderare l'ammissione della bandiera russa nella sfilata di chiusura. E non c'entra nulla, ovviamente, la coincidenza che a Losanna sia arrivato il bonifico da 15 milioni di dollari richiesti al C.O. russo, colto in peccato di doping. Tutto è bene ...

Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 14. Giornata.

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I sentieri di Cimbricus / Ma quanto "pesano" queste benedette medaglie?

Venerdì 23 Febbraio 2018

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Interrogativi allusivi e retorici sul valore delle medaglie olimpiche, confronti senza riposta tra lo sci di un tempo e i programmi "mordi-e-fuggi" dei giorni nostri.

di Giorgio Cimbrico

Once e ettogrammi, libbre e chili, quintali e tonnellate: la bilancia è utile, specie in tempi in cui l’urlio potrebbe confondere e quel che è capitato trent’anni fa – o anche meno – possiede la buona e forte chance di esser dimenticato: lo diceva anche quel buonanima del professor Eco in una sua memorabile lectio magistralis in cui risultò che il rattrappimento della capacità di pescare nella propria biblioteca della memoria andava di pari passo con la velocità del dito che ricerca, prima su una tastiera e oggi su uno smartphone sempre saldamene impugnato e dotato di una buona riserva di giga. Giulio Cesare? Ehm, guardiamo su Wikipedia.   

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PyeongChang 2018 / (13) Sulla ruota di Casa Italia esce il 10

Giovedì 22 Febbraio 2018

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La rocambolesca ottava medaglia sui 1000, fa di Arianna Fontana l'atleta più vincente nello Short track ai Giochi, alla pari con Apolo Ohno (Usa) e Viktor Ahn (Kor/Rus).

di Gianfranco Colasante

La giornata n. 13 ha portato fortuna. Nella caotica finale dei 1000 metri dello Short track, Arianna Fontana - il simbolo della squadra italiana in Corea - terza al traguardo, ha completato il suo personale trittico di medaglie, compreso quell'oro che le era mancato nelle due precedenti edizioni. Ma soprattutto ha portato a dieci il numero dei podi scalati dalla squadra italiana, dando ragione a Giovanni Malagò che lo aveva dato per certo alla vigilia. Con quel bronzo rocambolesco ora Arianna (nella foto, sul podio dei 1000), tra gli azzurri più medagliati ai Giochi Invernali, scala una posizione e va ad occupare il secondo posto di sempre alle spalle di Stefania Belmondo. Le sue carte la nostra portabandiera le aveva messe sul tavolo già in semifinale, chiudendo al secondo posto con un riscontro cronometrico (1'29"156) che migliorava di 68/1000 il suo miglior risultato sulla distanza. Poteva dirsi pronta per la finale a cinque (la sua prima sui 1000) causa il recupero della Choi Minjeong. Finale che non ha smentito il copione di imprevibilità che caratterizza questa disciplina.

Qui i risultati completi e il medagliere dopo la 13. Giornata.

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I sentieri di Cimbricus / Sport, dimensione per uomini veri

Giovedi 22 Febbraio 2018



di Giorgio Cimbrico

Quando lo sport era un modo di essere, di vivere, una magnifica abitudine, una scuola, una dimensione per uomini veri, non per manichini coperti di etichette pubblicitarie, ben irrorati di soldi, dotati di immancabile procuratore che un tempo avremmo chiamato macrò, stolidamente sorridenti, dialetticamente scadenti, pronti a dire “sono qui per divertirmi” (la dimensione del dramma dove è andata a finire?), poteva capitare spesso di incontrare personaggi che oggi gli isterici a comando chiamerebbero heroes, eroi, facendo partire la colonna sonora di David Bowie. Così, trasformandomi per un attimo in Leporello e scartabellando nel mio non picciol libro, o assumendo la parte di un amanuense che, nell’aula di copia confine della biblioteca, attende una visita di fra’ Guglielmo di Baskerville (sotto la tonaca non riesce a mimetizzarsi Sean Connery), ho deciso di riesumare un paio di storie di atletica e rugby, che amo al pari delle invenzioni di Bach e della libertà creativa di Mozart.

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