Osservatorio / "Poca scuola, tanta fretta, scarsa riflessione"
Venerdì 3 Maggio 2024
Tra i tanti affanni che affliggono l’organizzazione sportiva italiana, un motivo non secondario è la mancanza di preparazione e di ricambio della classe dirigente, per di più afflitta da norme legislative cervellotiche ed improvvisate.
Luciano Barra
La scomparsa nei giorni scorsi di un grande dirigente sportivo come Pino Zoppini (prima al Nuoto, poi per oltre un decennio a capo del CONI Regionale Lombardo e soprattutto grande architetto olimpico con il figlio Alessandro) mi ha richiamato alla memoria tutta una serie di dirigenti sportivi che, come Pino Zoppini, hanno segnato la storia della dirigenza del CONI sul territorio.
Fatti&Misfatti / Fortuna per gli sfigati
Giovedì 2 Maggio 2024
Fra i vulcani di Alelujela, la grande devozione, cercando un compromesso fra stambecchi e primati in via di estinzione come le buone regole dei giochi, persino quelli olimpici che potrebbero affondare nella Senna.
Oscar Eleni
La vallata degli infelici, quella dove si radunano tutti gli allenatori che non hanno vinto, sta mettendo ai voti una petizione per tifosi disagiati, dirigenti impreparati, giocatori con il cervello in discoteca e il cuore in banche che non danno interessi alti se non sei uno che può andare in giro a dire: io sono io e voi non siete un cazzo.
Osservatorio / Grandi atleti e piccola federazione
Giovedì 29 Febbraio 2024
Sono appena iniziati i Mondiali Indoor e ci aspettiamo buoni risultati dai nostri atleti. Sicuramente è un momento magico per l’atletica con vista ai Campionati Europei di Roma e i Giochi Olimpici di Parigi.
Luciano Barra
A questo indubbio fervore tecnico, di cui grande merito va al CT Antonio La Torre, a cui la dirigenza FIDAL ha il merito di aver messo a disposizione importanti risorse, fa contrasto la pochezza della gestione federale. L’ultima vicenda della candidatura di Roma ai mondiali del 2027 avrebbe permesso ad Emilio Fede di replicare il suo famoso motto “ma che figura di m ... ”.
I sentieri di Cimbricus / "Oggi non si fanno prigionieri"
Venerdì 23 Febbraio 2024
Tempo di Calcutta Cup: qualcuno l’ha chiamata il Graal del rugby ma è soltanto una bella e vecchia coppa, un po’ ammaccata, simbolo della rivalità tra due vicini tra cui, correggendo l’usuale formula, è corso molto sangue.
Giorgio Cimbrico
Domani, sabato 24 febbraio, a Murrayfield, tra cornamuse e sfoglie ripiene dell’haggis cantato da Robert Burns, poeta contadino, Scozia e Inghilterra giocano per la Calcutta Cup che di questi tempi è in mano scozzese come per secoli è stata in mani inglesi la pietra di Scone: qualcuno l’ha chiamata il Graal del rugby ma è soltanto una bella e vecchia coppa, il simbolo della rivalità tra due vicini tra cui, correggendo l’usuale formula, è corso molto sangue.
I sentieri di Cimbricus / Quel simpatico smargiasso di Noah
Venerdì 23 Febbraio 2024
Un tempo si diceva “una storia di miseria e di riscatto”. Nel suo caso, di ambizione assoluta. “Punto ai record di Usain Bolt. Non ci riuscirò? Bene, proverò, proverò, proverò ancora”. Già l’anno scorso si era fatto stampare 19”10 dall’Adidas.
Giorgio Cimbrico
Ora Noah Lyles porta a un dito uno di quei barocchi anelli che toccano in sorte a chi vince il SuperBowl o il titolo NBA, così grande da coprirgli due dita. “Campioni del Mondo cosa?”, aveva detto il labbro di Gainesville dopo la campagna d’Ungheria ricordando, se era il caso, che in atletica gareggia il mondo e uno del Burkina Faso può diventare campione del mondo.
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