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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Budapest 23 (9) / Se quattro medaglie vi sembran poche ...

Lunedì 28 Agosto 2023

 

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Può più che bastare, c’è chi ha fatto peggio. Per l’Italia resta la conferma nella Top Ten in una rassegna iridata di buon livello e ancor meglio organizzata dalla sapienza sportiva magiara. Per tutti, arrivederci a Tokyo ’25 (transitando per Parigi '24).

Daniele Perboni

Nel dopo bufera, aiutando la vicina a liberare casa da un albero accomodatosi in sala senza essere invitato, ci prepariamo all’ultima serata di questi diciannovesimi Campionati mondiali. Solo finali, sette, oltre alla maratona maschile, partita alle sette e terminata poco oltre le dieci. Confessiamo un tremendo segreto: non è che ci interessasse molto e poi eravamo ancora impegnati come “protezione civile” casalinga nello sgombero di garage e pulizia tombini. Rientrati in casa tutto (da Budapest) era già finito.

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I sentieri di Cimbricus / L'atletica al bivio delle scelte

Domenica 27 Agosto 2023

 

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Difficile dire se sia stati i migliori Mondiali di sempre: troppi i parametri in gioco. Semmai un punto d’avvio se Lord Coe (all’ultimo mandato prima di andare a sedere a Losanna) e il suo staff faranno scelte più rispondenti al cambiamento.

Giorgio Cimbrico

Chi avrebbe pensato al Canada come seconda forza mondiale? Quelli con la foglia d’acero li conoscevamo come velocisti (una genealogia che prende il via con Harry Jerome, e prosegue con Ben Johnson, Lucifero precipitato dall’Empireo al più oscuro girone dell’inferno, Donovan Bailey, Bruny Surin, Andre de Grasse) e ora li ritroviamo dappertutto, a lanciare lontano il martello come Ethan Katzberg, che sembra il batterista dei Led Zeppelin e Camryn Rogers, a tirare il peso oltre i 20 metri come Sarah Mitton la rossa della Nova Scotia.

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Budapest 23 (8) / Un argento che molto ricorda l'oro

Domenica 27 Agosto 2023

 

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Sembrava di essere tornati ai giorni magici di Tokyo, per tre/quarti gli stessi uomini, amalgama perfetto concluso da un’altra volata devastante di Pippo Tortu. E poi le ragazze, quarte. Sia lode al prof. Di Mulo, Archimede delle staffette.

Daniele Perboni

Ci sentiamo un po’ come Ludo quando confessava di sentirsi “un poco stanchina”. Eppure in tutti questi giorni non abbiamo corso neppure tre chilometri. A piedi. Ma è un sabato d’agosto, che caldo fa. Ancora poche ore, sentenziano i metereologici, e poi e poi e poi caleranno le temperature. Ma davvero? No, non ci crediamo. E invece ecco che il vaso di Pandora viene aperto e si scatena l’inferno. Tranquilli, Massimo Decimo Meridio non c’entra nulla. Riprendiamo il filo del discorso.

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Budapest 23 (7) / E venne il tempo delle staffette

Sabato 26 Agosto 2023

 

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Un quartetto del tutto inedito fa il miglior tempo di giornata (37”65), secondo di sempre dopo il 37”50 olimpico. Sullo stesso piano di efficienza le ragazze che maltrattano il record nazionale portandolo a 42”14. Ed ora la doppia finale.

Daniele Perboni

Una pausa. Finalmente ci siamo presi una pausa rilassante. Sveglia a metà mattina. Accendiamo la Tv? Manco se ci ammazzano. Calzoncini, maglietta, scarpe e via di corsa, sembriamo un ragazzino alla fine della scuola (?). Apriamo la porta e veniamo rimbalzati dentro. Un muro, non quello di Berlino e neppure quello del pianto. Aria calda, rovente. Non ritentiamo neppure. Al diavolo la corsetta. Ci pensino gli assatanati della forma e i giovincelli senza problemi cardiaci.

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I sentieri di Cimbricus / Benevolenza o ipocrisia?

Venerdì 25 Agosto 2023


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Solo chi cade può risorgere. Vero. Ma una volta gli inglesi non dicevano che cade sempre chi è più debole? Oggi Lord Coe ha altre idee: l’atletica deve stare al passo con i tempi. E anticiparli, se possibile.

Giorgio Cimbrico

“World Athletics”, che caccia a pedate chi segna 99 millesimi (un anno fa, Devon Allen) ed evita di ritoccare un regolamento demenziale o squalifica per un paio di appoggi sulla linea bianca della corsia un “monumento” come Kirani James, è benevola con chi – per spinte o tamponamenti –, frana sulla pista e guadagna il traguardo a distanze abissali. O promuove, motu proprio, chi come Andrew Hudson è vittima dell’incidente tra pullmini diventato ormai un classico moderno dei Mondiali di Budapest.

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