Atletica / Helsinki 2012 e le realta multi-culturali
Lunedì 2 Luglio 2012
Conclusi nel tardo pomeriggio di ieri gli Europei – poco prima del trionfo della Spagna sugli Azzurri, com’era nella logica delle cose, ma senza nulla togliere al valore della stanca squadra di Prandelli –, a venticinque giorni dall’inizio dei Giochi, è lecito trarre alcune valutazioni sull’atletica italiana vista ad Helsinki. La rassegna europea (limitata alla pista), diventata biennale pur tra qualche perplessità, pare aver superato gli esami, malgrado sia stata snobbata da diversi paesi che hanno preferito non interrompere la preparazione per Londra. Qualcuno dei big, certo, mancava, ma la qualità dei risultati non ne ha risentito troppo, anche se paragonata ai Trials americani o giamaicani e ai Campionati Africani che si tenevano negli stessi giorni. In sintesi, si è avuto un livello medio accettabile, con qualche aspetto di rilievo, come la gara dell’asta – tatticamente giocata come sul tavolo verde – che ha esaltato le qualità del tedesco Otto (5.92) e il furore agonistico del razzente francese Lavillenie, capace di rispondergli con 5.97. O come, per andare al settore femminile, l’inatteso 53”77 sugli ostacoli della russa Irina Dovydova.
Atletica / Fabrizio Donato al top mondiale
Sabato 30 Giugno 2012
Non capita di frequente trovare un italiano al top di una specialità atletica. Tanto più a meno di un mese dai Giochi di Londra. Come succede con Fabrizio Donato che, nel pomeriggio di Helsinki, in una rassegna europea un po’ disertata, ma non certo di serie B, ha vinto il titolo continentale inanellando una serie storica: un 17.63 d’apertura, con un refolo di vento in più (2,8), seguito da un 17.53 nella norma (+0,8) e un terzo tentativo chiuso a 17.49 (+1,5). Di contorno gli altri tre tentativi. Un risultato che lo porta di colpo in vetta al mondo, alla pari con il 22.enne americano Christian Taylor che nelle stesse ore, ai Trials di Eugene, ha saltato gli stessi 17.63, sia pure con vento nullo. Quasi una sfida generazionale, se vogliamo. Come quella con il 23.enne ucraino di origine sudanese, Sheryf El Sheryf, già salito a 17.72 e le cui ambizioni sono almeno pari al suo talento, secondo alle sue spalle con 17.28. Nel duello sotto la pioggia, Donato ha trionfato oltre ogni previsione. Era arrivato ad Helsinki dopo aver superato qualche perplessità, nei pronostici sopravanzato da Daniele Greco – salito recentemente a 17.47 –, ma spentosi già in qualificazione, dopo aver pasticciato con rincorsa.
Tennis / Giochi: 7 italiani in campo
Venerdì 29 Giugno 2012
Nei giorni scorsi la federazione internazionale del tennis – presieduta da Francesco Ricci Bitti, in rampa di lancio anche per la presidenza dell’ASOIF, l’organismo delle federazioni già di Primo Nebiolo – ha comunicato le liste degli ammessi al torneo di Londra. Un evento che si annuncia al massimo livello: assieme ai due numeri 1 al mondo, il serbo Novak Djokovic e la russa Maria Sharapova, sono infatti annunciati i migliori 19 del top 20 del ranking (45 le nazioni rappresentate). Gli italiani saranno 7 in totale, tre uomini e quattro donne (il massimo, registrato per l’ultima volta nel 2008, resta fissato a 8). La new entry, ultima in ordine di tempo, riguarda Daniele Bracciali che nel doppio farà coppia con Andreas Seppi. Sarà proprio quest’ultimo il più impegnato, in campo anche in singolare e in doppio misto (con Sara Errani).
Olimpiadi / La squadra a 30 giorni dai Giochi
Giovedì 28 Giugno 2012
A un mese esatto dalla cerimonia d’apertura, la squadra italiana per i Giochi londinesi può ritenersi impostata nelle linee essenziali, con un numero di atleti oscillante attorno alle 270 unità (273 ad oggi, per l’esattezza). Pur se restano aperte ancora diverse opzioni (come per l’Atletica, con molti atleti, specie nelle staffette, impegnati negli Europei in corso in queste ore ad Helsinki), si può ragionevolmente ritenere che il numero finale non dovrebbe discostarsi dalle 300 unità. Un totale inferiore sia nei confronti di Pechino (340) che di Atene (365), che fece registrare il massimo storico. Per trovare una squadra attestata al di sotto dei 300 atleti bisogna riferirsi al 1992. Ma ovviamente, ciò che più conta, è la qualità rispetto alla quantità. Considerazione dalla quale discende la previsione sulle medaglie che verranno o meno conquistate. Una valutazione che incontra una certa condivisione parla, nel complesso, di una trentina di medaglie, una decina delle quali d’oro. Ad ogni modo il CONI – già scottato da quanto accaduto a Pechino, dove la previsione di 44 medaglie si ridusse drasticamente nella realtà (per di più con un “argento” che si dovette restituire per doping) – si sottrae al gioco dei pronostici.
Atletica / Si aprono gli Europei ... su pista
Mercoledì 27 Giugno 2012
Cade l’ultima barriera: sull’esempio dei Mondiali anche gli Europei diventano biennali. E non solo. La più antica manifestazione continentale (la prima edizione, nel lontano 1934, si tenne a Torino, ospitata in un nuovissimo stadio Mussolini con pista da 441 metri, demolito in occasione di Torino 2006) cerca di rinnovarsi, chiamando l’atletica europea – schiacciata nella morsa di americani (velocità) e africani (fondo) – ad un esame di maturità, da oggi a domenica, sulla pista di Helsinki. E per farlo lascia i suoi ritmi un po’ compassati seguiti finora, per assumere le immediatezza di un meeting, sia pure articolato in più giornate, pur con qualche concessione alle esigenze televisive non proprio felice. Ma tant’è, se lo sport deve proporsi come bene di consumo, è d’obbligo la sperimentazione di strade nuove. Quella tentata dall’EA di Hansjörg Wirz – un presidente con il quale non sempre è facile trovarsi in sintonia – va in tale direzione. D’altro canto, un intervallo di quattro anni tra una rassegna e l’altra è ormai diventato spazio troppo ampio, tanto più a fronte di carriere atletiche sempre più brevi.
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