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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

Direttore: Gianfranco Colasante  -  @ Scrivi al direttore

I sentieri di Cimbricus / "Fiasco" ovvero il passo del gigante

Lunedì 26 Giugno 2023

 

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Cadrà domani il cinquantenario di una delle più straordinarie pagine dell’atletica italiana: il celebre 1’43”7 con cui il figliol prodigo Marcello “March” Fiasconaro riscrisse senza interlocutori il record mondiale dei nobili 800.

Giorgio Cimbrico

Meglio fare da solo. Due anni prima, a Helsinki, gli avevano detto di tener d’occhio il polacco Werner: March lo aveva tenuto d’occhio, lo aveva marcato, e così gli era sfuggito, al largo, il roseo David Jenkins, scozzese nato a Trinidad. Secondo a un Europeo, da apprendista. Due anni dopo e mezzo secolo giusto domani, Marcello Fiasconaro fece da solo e inventò il passo del gigante: il record del mondo degli 800 all’Arena di Milano – stesso luogo dove Rudolf Harbig, nell’estate che avrebbe portato la guerra, aveva tracciato nuove frontiere – ancora primato italiano, 1’43”7.

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Piste&Pedane / Per la prima volta sul tetto d'Europa

Lunedì 26 Giugno 2023


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Dopo 58 anni la vittoria ha porto la chioma, … la compattezza della squadra (poche le carenze) è stato il facile segreto del successo. Importante e storico, peccato che anche in questa occasione siamo riusciti a farci riconoscere.


Daniele Perboni

Come da previsioni della vigilia, lo squadrone azzurro, il migliore che il movimento potesse schierare in questo momento, si è imposto largamente ai Giochi Europei, la vecchia e cara Coppa Europa, per chi già seguiva l’atletica negli anni Settanta. Ora è il momento di gioire, perché questo successo è stato il sogno di diverse generazioni di atleti e dirigenti. Nel 2021, sempre in questo stadio, la vittoria era fuggita per un nonnulla e il titolo di squadra campione continentale era andato ai padroni di casa.

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Piste&Pedane / Primo posto con un rebus: la 4x100

Domenica 25 Giugno 2023

 

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La seconda giornata dell’ECup consolida il vantaggio di una squadra rivelatasi compatta, non solo nelle punte. Di gran pregio il ritorno di Sibilio, preoccupante la staffetta veloce (campione olimpico) che fallisce l’esame di riparazione.

 

Daniele Perboni

Partiamo con la notizia vera, consegnataci dalla cronaca di questo sabato 24 giugno: l’Italia comanda la classifica a squadre. Punto e a capo. Lo fa dall’alto dei suoi 294 punti, ben 35,5 in più della diretta inseguitrice, la Gran Bretagna (258,5), seguita a sua volta da Polonia (257,5), Germania (256,5), Olanda (2429 e Spagna (231). Un vantaggio cospicuo da permettere di amministrarlo senza particolari patemi nella giornata conclusiva.

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Piste&Pedane / Samuele ci porta (per ora) al primo posto

Sabato 24 Giugno 2023


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Nel deserto, su tutti il toscano, sconosciuto ai più solo un anno fa, che non sbaglia un colpo anche sulla distanza lunga e domina l'Europa. Di contorno un terzetto di altre vittorie che portano la squadra al comando della classifica. Come previsto.


Daniele Perboni

“European Team Championships”, nome piuttosto altisonante per una manifestazione che offre i suoi tanti pregi ma altrettanti (se non più) difetti. Ma più che di lacune forse è meglio parlare di scarso spessore tecnico in diverse specialità e qualche arzigogolo regolamentare. Specialmente con la nuova formula allargata a 16 squadre e non più otto come storia insegnava. Per chi partecipa, comunque, e per chi vince soprattutto, è sempre un titolo da mettere in bacheca ed esibire con orgoglio in un domani lontano da piste e pedane.

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I sentieri di Cimbricus / Questa specie di Coppa Europa

Lunedì 20 Giugno 2023

 

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Possibile si tinga di azzurro, fatto qualche calcolo e soprattutto valutato come è arretrata l’atletica europea. Farebbe piacere, ma nulla giustifica la protervia di chi si ostina a imporre improbabili novità tecniche e organizzative.

Giorgio Cimbrico

L’Italia ha forti chances di metter le mani sul Campionato Europeo per Nazioni che non è la Coppa Europa. Ne è l’erede, dice qualcuno, sempre molto compiacente con le novità. L’importante è che, nei titoli di testa, non compaia più il nome di Bruno Zauli che, hegelianamente, inventò qualcosa di bello e di arduo. L’altro aggettivo potrebbe essere immediato. Nel senso che quando si gareggiava a sei o a otto ogni corsa era una finale e il verdetto veniva febbrilmente trascritto dagli emozionati marcatori di punti.

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