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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Atletica / "Tai" Missoni ci ha lasciato

Venerdì 10 maggio 2013

Con la sua morte – avvenuta ieri notte nella sua casa/azienda di Sumirago – si chiude per sempre l’epoca bella e romantica dell’atletica. E con essa i valori che la sostenevano. Aveva 92 anni. Gli ultimi mesi del patriarca Ottavio Missoni sono stati segnati dal dolore immenso per la perdita di Vittorio, il maggiore dei suoi tre figli, scomparso mentre volava sulle acque venezuelane. Un sigillo atroce a una vita meravigliosa. Un lungo percorso, il suo, partito dall'atletica per approdare al grande proscenio della moda internazionale. La righe uscite dalle sue matite (“pennarelli e fogli a quadretti, nient'altro, questo è il mio segreto”, amava ripetere) hanno segnato un’epoca e portato nel mondo (fino nei musei) il suo made in Italy. Nato l’11 febbraio del 1921 nella piccola Ragusa – la Dubrovnik croata di oggi – è stato uno dei più precoci talenti dello sport italiano. In possesso di grandi mezzi fisici, con una statura non inferiore a 1.88, aveva lasciato volentieri il nuoto per dedicarsi, con inatteso successo, alla corsa a piedi. Aveva fatto sensazione nel 1937, ad appena 16 anni, superando all’Arena milanese, il nero americano Elroy Robinson, a quel tempo primatista mondiale sulle 880 yarde. Due anni più tardi, sulla stessa pista, in occasione del famoso incontro Italia-Germania, all’esordio in maglia azzurra, aveva concluso al terzo posto alle spalle di Rudolf Harbig e Mario Lanzi segnando con 47”8 la miglior prestazione europea per atleti al di sotto dei 20 anni (anche se allora il tempo si traduceva solo in un dato statistico).

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Calcio / Minuto di silenzio per Andreotti: il trionfo degli imbecilli

Giovedì 9 maggio 2013

Non ha nessuna importanza appurare a chi sia venuta l’idea, se al CONI (Malagò) piuttosto che alla FIGC (Abete), anche se il secondo poteva avere qualche motivo in più: leggasi quanto Aldo Grasso ha scritto del presidente federale, qualche tempo addietro, sulla prima pagina del Corriere della Sera. Si può anche convenire sull’idea del “minuto di silenzio” o disquisire se il personaggio – stiamo parlando di Giulio Andreotti – lo meritasse o meno. E’ il gioco della dialettica e bisogna pur accettarne le logiche. Quello che non si capisce proprio, pur con tutta la comprensione, è il non aver valutato i rischi di una decisione del genere: imporre il silenzio per onorarne la memoria all’inizio degli incontri della 36.ma giornata di serie A disputati ieri sera. Siamo d’accordo che un “minuto di silenzio” non si nega a nessuno: ma avere esposto il divo Giulio a tale ludibrio è stato francamente un po’ troppo.

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CONI / Il tempo delle riforme

Mercoledì 8 maggio 2013

Il primo atto di Josefa Idem da titolare del dicastero delle Pari opportunità (della gioventù e dello sport, due comparti intercomunicanti da far tremare i polsi) è stato dimettersi dal CN del CONI. Atto dovuto, si dirà. Al suo posto entra un rappresentante del cricket, sport non certo tra i più diffusi in Italia. Ma queste sono le regole. Sul piano più politico – in attesa delle promesse riforme che dovrebbero ridisegnare l’organizzazione sportiva nazionale – la neo-ministra avrà molto da fare con l’istituzione dell’annunciata task-force interministeriale per la protezione delle donne. E interrompere quella drammatica spirale che, solo nel 2012, ha visto l’uccisione di circa 150 donne. Un atroce “femminicidio” che va interrotto a tutti i costi. Buone intenzioni alle quale, crediamo, nessuno si potrà e dovrà sentire estraneo.

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CONI / Il nuovo vertice di CONI Servizi

Lunedì 6 maggio 2013

Allora, pare proprio che la CONI Servizi verrà presto riformata. Con un bel taglio con il passato e almeno una certezza: che, dopo un ventennio, di Pagnozzi ecc. non si sentirà più parlare. Fatto anche il governo (quello politico/tecnico di Enrico Letta) sia pure con molti mal di pancia, ora non ci sono più scuse. Il gioco passa al nuovo ministro dell’economia, Saccomanni, che dovrà dare una nuova configurazione alla struttura operativa del CONI, negli uomini e nella consistenza finanziaria. Staremo a vedere, a partire da giovedì prossimo, quando sull’argomento si dovrebbe accendere la luce. Sempre i bene informati, danno per certo che – in quanto a uomini – il nuovo responsabile sarà Franco Chimenti, presidente della federgolf, mentre la poltrona di AD andrà a Michele Uva.

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CONI / Il Club Olimpico per Sochi 2014: sono in 34

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Mercoledì 17 aprile 2013

paris_4Nel corso dell’ultima riunione della GN (la n. 1011), tenuta ieri, il segretario generale Roberto Fabbricini ha reso noto il primo elenco degli atleti chiamati a far parte del Club Olimpico. Si tratta di 34 nominativi, equamente divisi a metà tra donne e uomini, che riceveranno in media 16.000 euro ciascuno, per uno stanziamento complessivo pari a 558.000 euro. Nominativi filtrati attraverso i risultati della stagione invernale 2012-13 che non ha portato grandi soddisfazioni (nessun titolo iridato, ma quattro secondi e sei terzi posti), che ha visto – in generale – una buona presenza degli azzurri nei piani altri delle classifiche mondiali. Secondo le norme in vigore, un solo atleta è considerato nella categoria Oro: si tratta di Giuliano Razzoli, vincitore dello Slalom di Vancouver 2010, ma che da allora non ha collezionato molti altri successi.

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