Saro' greve / Zero in condotta a nostra Matrigna RAI
Lunedì 6 Marzo 2017di Vanni Lòriga
Sarò ancora “greve”, ma prima ho il dovere di essere lieve. Ho anche il piacere di esserlo con me stesso per aver avvicinato, pochi giorni prima degli Europei di Belgrado, il quartiere di allenamento di Fabrizio Donato e di Andrew Howe in località Castelporziano. Lì si lavora seriamente, non alla ricerca di miracoli ma solo della giusta strada. Fabrizio mi spiegò la sua nuova via al miglioramento, con una decisione maturata dopo la delusione di Rio de Janeiro. “Era il 15 agosto, il giorno dopo il mio quarantesimo compleanno – raccontò – e dissi a me stesso che proprio da un salto nullo che valeva 17 metri doveva ripartire la mia terza stagione”.
Italian Graffiti / Il calcio verso il gran giorno (e altro ancora)
Sabato 4 Marzo 2017di Gianfranco Colasante
Tutto fermo in attesa della conferma di Carlo Tavecchio alla presidenza della FIGC. Il chè avverrà lunedì prossimo all'Hilton di Roma. Con buona pace di Andrea Abodi che difficilmente potrà mettere assieme le componenti delle varie anime del calcio. Ci vorrebbe la bilancia di un farmacista per rappezzarsi tra le percentuali previste dallo statuto per le elezioni federali (indovinate un po' chi lo ha pensato e imposto?): la Serie A ha il 12%, la B il 5%, la Lega Pro il 17%, la Lega Dilettanti il 34%, i Calciatori il 20%, gli Allenatori il 10% e gli Arbitri, poveretti, solo col 2%. Dichiarazioni della vigilia a parte, in fondo si tratta di un gioco, o meglio di un giuoco: non cambierà nulla, Tavecchio o Abodi per me pari sono.
Piste&Pedane / Vigilia di Belgrado (con qualche interrogativo)
Mercoledì 1 Marzo 2017di Daniele Perboni
Vigilia di Euroindoor (Belgrado, 3-5 marzo), logico quindi parlarne. Non vi sembra? E invece no. Anzi, sì, ma in poche righe, quelle che bastano per annunciare che nel salto in lungo i tre rappresentanti azzurri, Jacobs, Randazzo e Howe sono i tre migliori iscritti alla rassegna continentale. Sogni di medaglia dunque? Fermi lì. Prima di tutto devono superare lo scoglio della qualificazione, poi si vedrà. Ricordiamo che nelle ultime edizioni si sono ottenute misure vicine agli 8.30 e per ora i tre moschettieri sembrano non avere ancora nelle gambe quelle misure. Sembra, sia chiaro, perché tutto può succedere. Stop, finito. Passiamo oltre come promesso poc’anzi. Ne riparleremo la settimana prossima a giochi finiti.
Saro' greve / I migliori anni nei ricordi di un novantenne
Lunedì 27 Febbraio 2017di Vanni Lòriga
Questa volta non “sarò greve”. Si tratta dell’ultimo intervento di un ottuagenario, non perché abbia deciso di rinunciare alla scrittura, ma molto più semplicemente per la circostanza che giovedì prossimo, 2 marzo 2017, entrerò a vele spiegate nella ristretta categoria dei novantenni. Per cui è doveroso gettare uno sguardo indietro e caso mai, nello stilare un bilancio sul tempo trascorso, essere “grevi” solo verso se stessi. Ci ho pensato a lungo proprio sabato mattina mentre, nella Basilica di San Lorenzo fuori le mura, tributavamo l’ultimo saluto ad un amico che ci ha lasciato, Giampiero Casciotti, il Generale per antonomasia dell’Atletica italiana. (Nella foto, da sinistra: il generale Casciotti, il futuro CT della nazionale Enzo Rossi, il capitano Scipione Blasi, Giuseppe Cuccotti).
Italian Graffiti / La "patacca" romana del Museo dello Sport
Giovedì 23 Febbraio 2017di Gianfranco Colasante
Passano gli anni, ma l'assunto che il nostro sia l'allegro paese degli annunci, come confermano anche le ultime penose vicende politiche, non viene mai smentito dai fatti. Un vezzo molto radicato, ma che non è di oggi. Quest'anno (ma chi se lo ricorda tra i maggiorenti?) cadono i venti anni dall'annuncio del Museo dello Sport. "Una vera patacca alla romana, un museo di fantasia presentato come vero. Qualcosa che fa venire in mente Totò che vende all'americano la Fontana di Trevi", sintetizzava tempo addietro il Corriere della Sera. Dunque, riepiloghiamo: siamo nel 1997, come dire in prosssimità dell'assegnazione dei Giochi del 2004. Roma aveva presentato la sua ennesima candidatura contro Atene, ma il cerino (spento) le restò ancora in mano.
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