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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fuorisacco / Due alieni giunti da un pianeta lontano

Giovedì 24 Giugno 2021

 

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“No, non può esistere, non è mai esistita e non esisterà mai un’altra storia bella così fra un grande campione e dirigente sportivo e un piccolo giornalista che per fortuna ha memoria di tutto.”

Gian Paolo Ormezzano

Siccome nessun giornalista ha conosciuto bene come me Giampiero Boniperti, lui primo califfo juventino del mondo io umile fante granata, lui geometra io residuo di liceo classico, lui biondo io bruno, lui sempre crinito io subito calvo, lui di destra io di sinistra, lui di poche parole io logorroico, lui tre figli io anche, e cinque su sei messi al mondo dallo stesso medico ostetrico, lui col primogenito chiamato Giampaolo (con la enne o emme? non lo si saprà mai, idem per Giampiero) come me, lui calciatore affermatissimo io giovanissimo giornalistucolo a lungo abusivo (precario, oggi), lui mio vicino di balcone in un cortile dell’isolato semiperiferico torinese in cui abitavamo.

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I sentieri di Cimbricus / L'equazione irrisolta del doppio giro

Giovedì 24 Giugno 2021

 

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Gli 800 sono una strana terra, una terra di confine: non sono velocità prolungata, non sono mezzofondo, sono teatro di scontro tattico, spesso fisico, e di incontro tra chi “sale” dai 400 e tra chi “scende” dai 1500.

Giorgio Cimbrico

Pochi giorni fa, a Eugene, Clayton Murphy (pratico di una certa legge che porta il suo nome, oltre che bronzo olimpico cinque anni fa) ha reso reale quel che è il sogno di molti ottocentisti: correre due giri uguali (nel suo caso, 51”67 e 51”50) può portare a esiti felici. Viene in mente il vecchio allenatore di Yuri Borzakovski che raccomandava al suo pupillo di non sfiatarsi davanti ad avvii violenti e di mantenere lo stesso ritmo. Nella finale olimpica di Atene il giovanotto seguì gli insegnamenti e corse due volte in 52”2 diventando il primo e unico russo a conquistare l’oro del mezzo miglio.

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Piste&Pedane / Tra il tormento (Tortu) e l'estasi (Jacobs)

Martedì 22 Giugno 2021

 

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Alla vigilia dei più importanti Assoluti degli ultimi anni, con diverse chiavi di lettura in vista Tokyo, s’infiamma di nuovo il dissidio tra le varie anime delle federazione. Opportunità, disattenzione o dimenticanza?

Daniele Perboni

L’annuncio che arriva in pompa magna sul sito federale “Rovereto 2021, tutti gli iscritti degli Assoluti” provoca l’immediato prurito del controllo. Li cerchiamo, gli iscritti, per gara o per team? Facile. Per gara. Partiamo con i 100. Come avevamo vaticinato e scommesso (vinta) poco più di una settimana or sono, il divin piè veloce non c’è. Fra i trentasei iscritti delle “Fiamme Gialle” nelle diverse gare, il ragazzo non compare. Ma guarda un po’. Sono 32 i partecipanti ai 100, fra i quali Jacobs e Desalu. È stato di parola Marcell quando aveva assicurato la sua presenza. «Il titolo l’ho già vinto tre volte, voglio fare poker».

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I sentieri di Cimbricus / Il fascino (non tanto sottile) dei Trials

Martedì 22 Giugno 2021

 

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“Il breve atto unico della finale dei 100 è stato un successo: rinascite, metamorfosi, sorte benigna che sfugga tra le dita, morte in scena. Cinque atleti sotto i 9”92 non si erano visti mai, a far data dalla magnifica finale di Tokyo ’91”.

Giorgio Cimbrico

I campionati NCAA li elettrizzano, i Trials li caricano come dinamo. Viene il sospetto che per loro sia più importante un titolo universitario e una selezione per i Giochi che una medaglia globale. Nell’America più profonda quel che si ottiene in patria ha sempre il peso specifico dell’orgoglio. E così, danno il meglio in quelle occasioni che sono anche riunioni di famiglia: Sha’Carry Richardson che corre ad abbracciare la nonna (“E’ il mio cuore”); Trayvon Bromell che ringrazia sua madre per avergli fatto imboccare la strada che porta a Dio, il solo che può dare una mano e metter fine ai tormenti fisici e della mente.

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Duribanchi / Non ci sono piu' le certezze d'un tempo

Martedì 22 Giugno 2021

 

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“Siamo ossessionati dall’idea di essere moderni e da quella di essere tolleranti. Non perché siamo cristiani o liberali: perché vogliamo essere alla moda. E piangiamo sempre dopo, quando è tardi, quando è inutile.”

Andrea Bosco

Uno alla volta se ne vanno. Molti di quelli che hai conosciuto: occasionalmente, per amicizia o per lavoro. In tre giorni, tre. Giampiero Boniperti, nello stesso giorno del collega Elio Trifari, vice-direttore della Rosea. Poi Luis Del Sol mezz’ala della Juventus di Heriberto Herrera. Quel Del Sol che a Madrid chiamavano “il postino di Di Stefano” al quale avevi scopiazzato la finta in corsa portando la palla sull’esterno del piede destro. Così ti chiamavano i compagni di squadra: Del Sol. Anche se a parte la finta e la corsa, altre similitudini proprio non ce n’erano.

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