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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





I sentieri di Cimbricus / Il ragazzo che non ascolta le voci

Lunedì 19 Luglio 2021

 

katir 


Parliamo della nuova dimensione di Mohamed Katir raggiunta dopo i tre consecutivi record spagnoli che ne fanno uno dei pretendenti più accreditati all’oro dei 5000 di Tokyo: verifica al prossimo 6 agosto.

Giorgio Cimbrico

“No escucho”, non ci sento, diceva a voce piuttosto alta e decisa Mohamed Katir dopo il terzo capitolo della sua freschissima saga scritto sulla pista di Gateshead: in poco più di un mese, 12’50”79 nei 5000, 3’28”76 nei 1500, 7’27”64 nei 3000, tre record spagnoli, l’ingresso in un circolo molto esclusivo: solo in otto, lui compreso, sono scesi sotto i 3’30” e i 7’30”. Gli altri sono, in ordine cronologico, Saïd Aouita, Daniel Komen, Ali Saidi Sief, Hicham el Guerrouj, Augustin Choge, Bernard Lagat e Jakob Ingebrigtsen. Una buona compagnia per chi era uno sconosciuto e ora, fatalmente, è un chiacchierato.

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I sentieri di Cimbricus / I segreti sloveni, pochi e dappertutto

Giovedì 15 Luglio 2021

 

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Le sorprendenti risorse sportive di uno Stato che è dodici volte più piccolo del nostro e con una popolazione di due milioni di abitanti: dal ciclismo al salto con gli sci, dal basket all’atletica.

Giorgio Cimbrico

Al tempo dell’Impero austroungarico – la Cacania di Musil – gli sloveni erano famosi come caldarrostai: lo scriveva Josef Roth e di lui c’è da fidarsi. Ora, pochi come sono, sono dappertutto e in diversi formati: piccoli, leggeri, agili, giganteschi, sorprendenti. A meno di 23 anni Tadej Pogacar sta vincendo il suo secondo Tour: l’anno scorso concesse il “colpo di teatro” nella crono decisiva, vigilia della passerella di Parigi, spazzando via il povero Primoz Roglic, sloveno anche lui.

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Osservatorio / I rischi per gli Europei Roma 2024

Giovedì 15 Luglio 2021

 

roma-24 


Le bizzarre manovre attorno all’organizzazione dei Campionati ’24, con l’ipotesi di costituire una nuova Fondazione, meriterebbe maggiore attenzione da parte del CONI: a chi toccherebbe, altrimenti, pretendere chiarezza?

Luciano Barra

Credo che dovrò chiedere all’attuale FIDAL un’integrazione sulla mia pensione. Infatti, in forza del fatto che vivo su una collina toscana e che Gianfranco Colasante ha voluto intitolare i miei articoli su www.sportolimpico.it come “Osservatorio”, in questi ultimi anni ho dovuto mettere a segno molti interventi su quanto accade nello sport ed in particolare nell’atletica. Ora, purtroppo, gli episodi che si ripetono sono ormai quotidiani e questo mi sta costringendo ad un superlavoro che, per uno ormai vicini agli “anta”, sta diventano quasi un lavoro.

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Osservatorio / Trionfi istituzionali e "sport minori"

Mercoledì 14 Luglio 2021

 
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Le cerimonie seguite ai successi della Nazionali e alla bella prova di Berrettini, se ci hanno dato il segno dell’amicizia e dell’unità, hanno posto in luce l’approssimazione che oggi contraddistingue l’atletica. E questo è impossibile da accettare.

Luciano Barra

Credo che molti di noi non possano dimenticare due momenti che in gioventù ci toccarono da vicino. Le dimostrazioni nell’autunno del 1956 contro l’invasione Sovietica dell’Ungheria e poi “l’Hasta la victoria siempre” di Che Guevara. Da qualsiasi parte si fosse, sono due momenti che hanno rappresentato molto nella nostra vita e nella nostra formazione. Ora, per fortuna, i tempi sono cambiati ed episodi o momenti di quel tipo non ci sono più. Per questo avvenimenti d’altro tipo hanno il sopravvento. Molti di questi vengono dallo Sport.

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I sentieri di Cimbricus / Ma perche' continuiamo a scrivere?

Martedì 13 Luglio 2021

 

              scrivere 


Viviamo ormai tutti nel “presentismo” dove esiste solo un eterno presente da divorare con livore, con scherno, ricorrendo spesso al plagio grazie agli strumenti che il potere ha concesso e poi imposto. Come i social.

Giorgio Cimbrico

Dopo la partita, vista accuratamente senz’audio, dopo una nottata quasi insonne per via dei festeggiamenti (l’aggettivo andrebbe scelto tra rumorosi e sguaiati più che patriottici), dopo un colpo d’occhio sulle prime pagine nostre e loro, sono finito in uno di quegli stati di turbamento in cui si mette in discussione non solo la propria coscienza, le proprie convinzioni ma l’esistenza.

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