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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Prepariamoci alla notte dei generali

Lunedì 7 Maggio 2018

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Nel deserto del basket italiano, dove siamo sempre all'anno zero, mercoledì a tarda sera sarà presentato il tabellone finale.

di Oscar Eleni

Nel deserto del Negev, prigioniero della labirintite provocata dalle partite in notturna, felice di non dover decodificare nessun messaggio di gente scontenta come succede nel mercato sempre aperto e in tante società azienda. Dai calciatori nel caos anche adesso che la Juventus lucida il settimo sigillo grazie ai “ favori” di due nemiche storiche come Fiorentina e Torino tanto per far capire ai bulli delle curve che sul campo, quasi sempre, salvo per calciopoli, vanno professionisti serie e non tutti si rigenerano nei privati delle discoteche, perdono ore di riposo in sala tatuaggio, si sentono realizzati soltanto se il parrucchiere di fiducia li concia per un provino casereccio de la Bella e la bestia.

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I sentieri di Cimbricus / Rugby: etita, estetica e nuove prospettive

Lunedì 7 Maggio 2018

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Una provocazione per reagire al potere seduttivo del mondo che ci circonda, il profitto che governa ogni attività umana.

di Giorgio Cimbrico

L’aggettivo è “eccitante”. In inglese, exciting. L’anno prossimo ai Mondiali di atletica di Doha (per via del clima, in calendario tra settembre e ottobre), la pista sarà rosa shocking, la maratona prenderà il via a mezzanotte (sotto luci artificiali, da quelle parti fanno già la moto Gp), le sessioni serali saranno dedicate soltanto a semifinali e finali, sarà previsto uno speciale (ed eccitante) “focus” sui salti e sui lanci decisivi e un anno prima dei Giochi di Tokyo, farà il suo debutto la 4x400 mista, due donne e due uomini.  Il nuoto è stato maestro. Sì, bisogna eccitare la gente, sennò si annoia, si mette a fare la ola o allo stadio non viene proprio. Ricevere un imprimatur non è difficile: non è mica più il tempo dei vecchi parrucconi restii ad ogni cambiamento.

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I sentieri di Cimbricus / Quattro milioni di passi, l'eredita' di Bruce

Domenica 6 Maggio 2018

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La religione della corsa a piedi ha perso uno dei suoi apostoli: nulla a che vedere con i milioni di runners della domenica.

di Giorgio Cimbrico

Alla fine di aprile, a 82 anni e mezzo, se ne è andato Bruce Tulloh che i più vecchi tra i lettori ricorderanno campione europeo dei 5000 sulla pista in cenere di Belgrado, davanti al polacco Zimny e al sovietico Bolotnikov. Da buon britannico Tulloh aveva in serbo un repertorio di vita così vasto che quella vittoria (“mi ha ispirato e se sono diventato un mezzofondista, lo devo a lui”, ricorda Brendan Foster che quella corona avrebbe conquistato dodici anni dopo a Roma) o il fatto di esser finito alle spalle di Peter Snell, quando il kiwi ritoccò il mondiale del miglio a Wanganui, finiscono per rappresentare poco più che fuggevoli episodi. L’avventura, il gusto del cambiamento, dell’esperienza prima di tutto. Faccende da dna.

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Saro' greve / Era lo specchio il vero maestro del grande Nino

Domenica 6 Maggio 2018

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Storie e ricordi per gli ottanta anni di Nino Benvenuti, senza dimenticare il saggio Natalino Rea che lo guidava dall’angolo.

di Vanni Lòriga

Giovanni Benvenuti, 80 anni compiuti  il 26 aprile scorso e pochi giorni dopo sottoposto ad un urgente intervento chirurgico per la rimozione di un calcolo, è stato dimesso ed ha fatto ritorno a casa. Il 14 avrà una visita di controllo e le speranze di un suo completo recupero sono più che fondate. A parte gli auguri di rito, intendo dedicargli una serie di storie e di ricordi, talora inediti, che risalgono ai giorni in cui si fregiava dell’oro olimpico a Roma 1960. Ecco quanto.

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Italian Graffiti / La solitudine delle candidature invernali

Sabato 5 Maggio 2018

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La "vocazione" invernale dello sport italiano a confronto con la scarsa presenza nell'ambito delle Federazioni Internazionali.

di Gianfranco Colasante

Come è noto, sono addirittura tre le località italiane che hanno comunicato al CIO l'intenzione di voler organizzare i Giochi Invernali del 2026: in ordine alfabetico, Cortina d'Ampezzo, Milano e Torino. Intenzione controfirmata dal CONI, l'ente pubblico garante nel nostro Paese dei dettati e delle disposizioni del CIO stesso. Quindi tutto nella norma: se ne riparlerà nel settembre 2019 quando, nella Sessione ospitata a Milano (per l'organizzazione è attivo da un paio d'anni un apposito comitato che fa capo a Diana Bianchedi, ex-vice presidente del CONI e già direttore della abortita candidatura di Roma ai Giochi del 2024). Appare un dettaglio che al momento le regole CIO impedirebbero l'elezione di una città nella Sessione organizzata nel proprio Paese. Ma, come detto, si tratta di un dettaglio.

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