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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
“Il più colto uomo di sport”




Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
La stampa sportiva italiana
dall’ Ottocento al Fascismo
(le oltre 400 testate dimenticate)





Fatti&Misfatti / Salvate i soldati perduti

Lunedì 29 Ottobre 2018

 

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... come dicono, il campionato è salito di livello ingaggiando qualcosa di meglio dei soliti giramondo scappati di casa.


di Oscar Eleni

 

Inseguendo il canguro arboricolo della Nuova Guinea che si pensava estinto per poterne parlare col magnifico Gianluigi Battiston che al teatro Alighieri di Forlì sta provando Churchill, lui è Winston a tutti gli effetti, fra buoni sigari e splendidi scotch. Già che eravamo in zona ci siamo fermati per non avere la tentazione di andare fino a Predappio e vedere gli orbace e quella scrofa con maglietta da brivido sui lager che per questa gente era come Disneyland. Eh sì, sono tempi cupi, ma al Palazzo di Forlì c’era una partita di basket, serie A2, che intrigava quasi più della scoperta che la gigantista Brignone se la cava meglio se ad assisterla è la “famiglia, più il fratello della splendida madre Ninna.

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Saro' greve / Auguri a Eliud (scoperto in Sardegna)

Lunedì 29 Ottobre 2018

 

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"Che la vecchia Ichnusa sia forse la terra promessa della futura atletica, sia essa veloce o no?"


di Vanni Lòriga

Nel riordinare (come è doveroso a fine stagione atletica) le mie “sudate carte” statistiche l’occhio mi è caduto sulla data di nascita di Eliud Kipchoge. Il primatista del mondo di maratona vide la luce a Kapsisiywe il 5 novembre 1984 e pertanto fra pochi giorni festeggerà il suo 34simo genetliaco. Giusto, quindi, formulargli gli auguri e aggiungere qualcosa alle vicende note della sua vita da campione. Intanto precisiamo che la località dove è nato si trova nella contea di Kakamega, capoluogo dell’occidente keniano. Si tratta, come dicono i viaggiatori più audaci, del cuore pulsante del Kenya, non lontano dai magici Eldoret e Rift Valley. Giace praticamente sull’equatore.

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Italian Graffiti / In memoria dell'ultimo dei Profeti

Domenica 28 Ottobre 2018

 

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Vent'anni fa si spegneva in solitudine Alfredo Berra, giornalista, animatore, sognatore. Per non dimenticare.

 

di Gianfranco Colasante

 

Ho incontrato per la prima Alfredo Berra nella mattinata del 10 aprile 1965, alla stazione di Verona, città che quel giorno ospitava il congresso dell’AISAL, piccola e defunta parrocchia di accoliti della quale, quel giorno, fui eletto alla presidenza. Prima, e per molto tempo, c’era stato solo uno scambio di lettere: le mie partivano per “fuori-sacco” (che non spiego a chi non le ha conosciute), le sue arrivavano con le piccole buste rosa della “Gazzetta”, giornale che a me, studentello distratto, aveva offerto una piccola rubrica di riflessioni che sulla "rosea" usciva di mercoledì. Si chiamava: “La Settimana di Colasante”.


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Osservatorio / Muovere La Torre per lo scacco matto

Sabato 27 Ottobre 2018

 

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Le medaglie sono già un premio morale e di grande visibilità, ma per vincerle occorre una preparazione ben programmata.

 

di Luciano Barra


Lo confesso, non so giocare a scacchi, preferisco il bridge. Ma dopo il mio articolo sui militari e sulla decurtazione del 50% delle assistenze federali ho avuto molte “mosse” che hanno un solo obbiettivo: quello di muovere in avanti La Torre. Basterà per fare scacco matto? La prima mossa mi dice che il budget “tecnico” a disposizione de La Torre è di 3,5 milioni di euro. E sia chiaro, ci si riferisce solo al budget “tecnico” per l’alto livello e non a tutti gli altri ammennicoli. Mi ha stupito questa notizia perché mi ha ricordato, che bene o male, era la stessa cifra (l’equivalente in euro) a disposizione di Rossi e Giovannelli 30 anni fa.

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I sentieri di Cimbricus / Quei temerari nella terra di nessuno

Sabato 27 Ottobre 2018

 

van niekerk

 

La ricerca della perfezione tra 200 e 400, linea di confine segnata col filo spinato, come sfida al limite umano.

 

di Giorgio Cimbrico


La distanza in cui l’uomo raggiunge i più impressionanti e vertiginosi picchi e quella in cui la resistenza alla velocità viene messa a dura, a volte disperata, prova. 200+400: una dimensione poco conciliabile, una linea di confine ricca di filo spinato. Qualcuno ha provato ad assaggiarle in un grande evento e ne è venuto a capo (Michal Johnson, ad Atlanta e, un anno prima, ai Mondiali di Göteborg), qualcun altro ha fallito (Wayde van Niekerk ai Mondiali londinesi dell’anno scorso) se può esser etichettato fallimento metter le mani sui 400 e cedere di poco, da esausto e prosciugato, sui 200.

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