I sentieri di Cimbricus / I misteri buffi del calcio nostrano
Sabato 11 Giugno 2011
La domanda che mi faccio da tempo è: ma questa roba come può piacere? Eppure dicono che piace. O meglio, lo dicono quelli che sono dentro alla faccenda con una sicurezza che assomiglia alla sicumera: “Ma è questo che la gente vuole”.
Giorgio Cimbrico
Compiacere, alimentare le (piccole) pulsioni della gente pare sia diventato il compito di quelli che vengono chiamati media. Poco fa, su un sito, mi sono imbattuto in un paio di titoli: “Italia ripescata al Mondiale, niente da fare, la FIFA salva l’Ecuador”; “FIFA respinge il ricorso del Cile. Ecuador ai Mondiali e svanisce anche l’ipotesi di ripescaggio dell’Italia”. A parte qualche impennata verbale del commissario tecnico, sventata dal presidente Gravina, esisteva un’ipotesi di ripescaggio? A occhio, direi di no. Perché, per logica, se saltava l’Ecuador, entrava il Cile, anche in nome del contingentamento continente per continente.
Osservatorio / Dal vostro corrispondente dall'Olimpico
Un “dietro le quinte” che meriterebbe qualche attenzione se riflessione fosse ancora un termine di uso comune. Specie per chi abita nelle stanze del piano nobile. Il successo ha molte facce: tutto dipende da quale angolazione lo si guarda.
Luciano Barra
Sapevo già che sarebbe stato il mio ultimo Golden Gala dal vivo. Ne ho visti 46, dopo averne organizzati una decina da quel primo storico del 1980, e ne ho perso solo uno causa la concomitanza con una Sessione del CIO del 2005 a Singapore, un anno prima di Torino 2006. I motivi fondamentali del mio ritiro dal campo sono due: la mia età e la sofferenza di tornare in quella che è stata da sempre la mia città, Roma, e secondo perché l’atletica si gusta meglio in televisione.
I sentieri di Cimbricus / Una ragazza chiamata coraggio
Venerdì 10 Giugno 2022
Con la lunga lettera indirizzata a Thomas Bach e pubblicata su Instagram, Mariya Lasitskene ha rivendicato il diritto a “esistere” per sé e per gli atleti del suo paese. Ma anche ammesso la vergogna che prova verso le amiche ucraine.
Giorgio Cimbrico
Ha espresso la sua opinione e così anch’io esprimo la mia, comportamento esecrabile nel mondo d’oggi dove ogni stelo è buono per nascondersi. Chi opta per la chiarezza può essere accusato di ogni infamia. Pazienza. Per alleggerire il clima, e usando un modestissimo gioco di parole, Mariya “Kuchina” il CIO con una lettera che non è il caso di definire coraggiosa, parla soltanto dello stato delle cose. E credo che partire dal fondo sia il modo migliore per capire argomento e tono.
Piste&Pedane / Il bello della diretta? Elena Bello' al primo -2
Venerdì 10 Giugno 2022
Più d’un risultato di pregio al Go.Ga. e il secondo posto nel ranking WA dei meeting dell’anno appena dietro il Prefontaine di Eugene. Ma l’occasione di vedere riunite per la prima volta le sette medaglie d’oro di Tokyo, meritava qualcosa di più.
Daniele Perboni
Giorni e giorni di una martellante campagna stampa, cercando di preparare il pubblico ad un evento, scusate, all’evento, che avrebbe dovuto sconvolgere il globo terraqueo, ma soprattutto il cielo di questa piccola repubblica chiamata atletica. Alla fine tutto si è risolto nel giro di un paio d’ore abbondanti. Bello spettacolo, ottima atmosfera, pur in mancanza di quel brandy, tanto per citare un’antico slogan pubblicitario di quel Carosello di cui si son perse le tracce. Pubblico “caldo” e accogliente, anche se ci aspettavamo più numeri. 25.000 non son poi così tanti.
I sentieri di Cimbricus / GoGa: tocchera’ a Pippo reggere il cartello
Mercoledì 8 Giugno 2022
Sarà o meno l’atletica la sorella minore del calcio, ma conoscendo i gusti e le tendenze del pubblico e – in particolare –, di quello romano, la gara che finisce nel centro del mirino di domani, molto presto all'Olimpico, saranno proprio i 200.
Giorgio Cimbrico
Senza Marcell Jacobs, in recupero dopo l’infortunio di Savona (con nuovo rassicurante controllo odierno), senza il duello tra i fraterni amici Gian Marco Tamberi e Mutaz Essa Barshim (il qatariota vuol preparare l’assalto al terzo titolo mondiale consecutivo nel luogo dove, sette anni fa, ha portato i suoi pochi chili oltre 2.41), tocca a Filippo Tortu la parte più impegnativa all’interno di un cast azzurro molto numeroso, un coro da 36 elementi.
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