I sentieri di Cimbricus / Il mal d'Africa colpisce solo l'Africa
Domenica 16 Ottobre 2022
Nella Coppa del Mondo che partirà tra quale settimana, saranno solo cinque le squadre dell’ex Continente Nero, nessuna delle quali in previsione di vittoria. Eppure gli africani sono e restano la spina dorsale del calcio europeo.
Giorgio Cimbrico
Un paese africano non vincerà mai la Coppa del Mondo di calcio. In compenso l’Africa fornisce la forza lavoro – un tempo, quando si parlava liberamente, dicevamo “la carne da cannone” – per la maggior parte dei campionati europei, dal Portogallo alla Turchia, Europa dell’Est compresa. Aziende specializzate in rilevamenti statistici, sempre accuratamente aggiornati, possono fornire un’adeguata base a questa affermazione, nata occhieggiando qua e là, appuntando su e giù.
Pensieri in Barca / Per un soffio, per un punto, per un pelo
Sabato 15 Ottobre 2022
Verdetti feroci, sentenze a volte inaccettate. Lo sport vive di risultati sfiorati, sognati, perduti, rimpianti. Il bello dello sport è proprio questo: un soffio di vento, l’inciampo di un filo d’erba, un battito di ciglia possono rovesciare ogni trama.
Gianluca Barca
Quante competizioni sportive sono state decise da margini talmente irrisori da rendere assolutamente credibile il famoso paradosso di GPO –, al secolo Giampaolo Ormezzano –, che nel 1978 scrisse un epinicio dell’Olanda campione del mondo, solo per concludere che, no, quella finale di Buenos Aires non era finita con la vittoria 2-1 degli Orange: il tiro di Rensenbrink al novantesimo minuto era finito sul palo alla destra di Fillol, invece che dentro la porta degli albiceleste sudamericani.
I sentieri di Cimbricus / Vecchi fusti non deludono mai
Giovedì 13 Ottobre 2022
Primo a tirare la palla da 16 libbre oltre i 20 metri, “Bill” Nieder se ne è andato lo sorso 7 ottobre in California. Secondo a Melbourne, era stato campione olimpico a Roma, ripescato dopo il quarto posto ai Trials.
Giorgio Cimbrico
William Nieder, per tutti Bill, se n’è andato a 89 anni. E’ stato il primo uomo a tirare le sedici libbre, sette chili e un quarto, oltre i 20 metri e a dare vita, con Parry O’Brien, a una rivalità che non conosceva gli steccati del bon ton. “E’ una mucca buona per il pascolo” diceva Parry, intendendo che Bill dava il meglio in occasioni poco importanti. “E’ un dodger, uno che se può evita i confronti diretti”, replicava Bill che passa per essere figlio della campagna del Kansas ma in realtà era nato in un sobborgo di New York.
Italian Graffiti / Proprio necessario un ministro per lo sport?
Mercoledì 12 Ottobre 2022
Con l’apertura delle Camere – la nuova carica dei 600 – prende il via domani il percorso che porterà alla costituzione del Governo di centro-destra di Giorgia Meloni. Sullo sfondo la nomina dei ministri. Una occasione per cambiare qualcosa?
Gianfranco Colasante
“Bastarda”: il complimento che le rivolgono i maître à penser della sinistra radical-chic, cachemire e rolex d’ordinanza. Mentre quei buontemponi dei centri sociali si portano avanti col lavoro bruciando i manifesti che la ritraggono, al coro di “fascista, puttana”. E' la democrazia, bellezza. Ma ci vuole altro per intimidire una tosta come Giorgia Meloni che continua a testa bassa nel tentativo, non semplice, di mettere in piedi il suo governo, il 68° della Repubblica.
Bordo campo / Una piccola storia triste
Mercoledì 12 Ottobre 2022
(gfc) La disavventura di Daniele (e nostra) mi ha fatto tornare in mente una frase del mio professore di filosofia al Liceo, un sacerdote (allora accadeva). Parlando del futuro, diceva: "Non so cosa farete nella vita, o se riuscirete, ma ricordate che la cosa più importante sarà imparare bene il mestiere per cui verrete pagati". Si vede che alla Federazione Rugby stanno ancora studiando.
Daniele Perboni
Piccola storia triste. Riepilogo. Chiedo accredito stampa per una partita della nazionale di rugby. Sono appassionato da sempre. Non un gran tecnico, mai seguito sul campo piloni, ali e terze linee. Però scrivo di sport, di atletica per lo più e voglio "approcciarmi" un po’ più professionalmente all’ovale. Il direttore accondiscende volentieri. Firma anche il foglio dove dichiara che, sì, collaboro e scriverò per lui e per il suo giornale. Felice spedisco il tutto all’addetto agli accrediti della Federugby.
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