Ciclismo / Giorgia Bronzini al bis mondiale
Martedì 27 Settembre 2011
Per la seconda volta consecutiva Giorgia Bronzini si è laureata campionessa del mondo su strada: una doppia maglia iridata come, nella storia del ciclismo azzurro, è riuscito di vincere solo a Gianni Bugno (1991-92) e a Paolo Bettini (2006-07). Una vittoria di pregio che salva, almeno in parte, la spedizione ai mondiali su strada, del tutto fallimentare nel settore maschile (per tacere delle categorie giovanili). E che affida, in attesa di tempi migliori, solo alle donne una concreta possibilità di medaglia per i Giochi di Londra. La loro corsa doveva fare solo da prologo a quella dei maschi, una squadra rinnovata e ringiovanita da scelte tecniche (ma anche imposte dal doping), costruita dal CT Bettini attorno a Daniele Bennati, reduce dal grave infortunio al bacino, ma con alcuni elementi di buone speranze, come Modolo, Oss, Visconti, e il supporto di qualche veterano d’esperienza come Paolini e Tosatto. Una squadra costruita per reggere (se non guidare) il ritmo su un circuito fin troppo piatto, pur se con arrivo in pendenza. Una volta messe le ruote su strada, le cose sono però andate diversamente, con un gruppo che si è sfaldato subito, abbandonando il leader al suo destino (sarà solo 14° al traguardo). Mai in corsa versamente, gli italiani sono stati del tutto assenti nella fase finale. Una delusione cocente. Il titolo è andato a prenderselo Mark Cavendish, l’inglese dell'isola di Man che vive in provincia di Pistoia, uno che in volata non ha pietà neppure per se stesso. E l’arrivo di Copenaghen si è tradotto in una lunga tremenda volata. Quella più adatta al britannico che prenota ora l’oro dei Giochi a casa sua.
Ginnastica / Tornano a volare le farfalle azzurre
Domenica 25 settembre 2011
Le farfalle azzure sono tornate, anche se con le ali tinte di verde. Per festeggiarle s’era accomodato in tribuna anche il mitico Giovanni Rana che, per la gioia, ha inondato l’Italia di ravioli ripieni di verdure e legumi … Con costosa pubblicità a piena pagina sui maggiori quotidiani italiani, e un calambour di dubbio gusto giocato tra Goia Azzurra e Gioiaverde (il nome dei ravioli, tanto per intenderci). Le sei ragazze, che per la terza volta consecutiva hanno confermato il loro titolo di reginette della ritmica, avrebbero meritato di meglio. Tanto più che i pubblicitari di Rana, nella fretta, hanno anche sbagliato i loro nomi. Non è stato facile per questo eccezionale gruppo di adolescenti dalla volontà di ferro ripetersi a quel livello e, ovviamente, staccare il biglietto di prima classe per Londra. Esserci riuscite vuol dire qualcosa di più della medaglia d’oro strappata alle russe, le rivali di sempre. Tanto brave, le nostre farfalle, da procurare un mancamento ad Emanuela Maccarani, l’allenatrice, un po’ amica e un po’ sorella maggiore, che le ha accompagnate per la terza volta consecutiva sul gradino più alto: una grande impresa atletica, prima che una esibizione di grazia e (perchè no) di impeccabile perfezione tecnica.
Atletica / La "falsa" (o la "farsa"?) di Usain Bolt
Mercoledì 21 Settembre 2011
Che sia lui l’atleta dell’anno, Usain Bolt ha fatto di tutto per ribadirlo ai recenti mondiali di atletica di Daegu. Anche senza poter correre tutte e tre le finali che s’era prefisso di vincere. Da parte loro gli organizzatori coreani avevano fatto bene i loro conti. Nello stilare il calendario strizzando l’occhio all’audience televisiva, avevano piazzato la finale dei 100 metri alla seconda giornata e quella dei 200 sei giorni più tardi, appena 24 ore prima della 4x100 che avrebbe chiuso il ricco programma (45 titoli iridati in nove giorni). L’attesa per le tre gare, prenotate da tempo da Usain Bolt, l’uomo più veloce del pianeta che già le aveva vinte due anni prima nell’edizione di Berlino, avrebbero tenuto desta l’attenzione del mondo intero, indipendentemente dai diversi fusi orari. Ma non è andata proprio così.
Roma 2020 / Insediato il CdA del Comitato Promotore
Mercoledì 14 settembre 2011
Passi lenti per Roma 2020 dopo un’estate travagliata per l’amministrazione Alemanno, trascorsa tra sentenze del TAR sulle quote rosa e rimpasti (con l’ingresso in consiglio comunale dell’ex dell’AS Roma, Rosella Sensi, e la promozione a vice-sindaco di Sveva Belviso), ma soprattutto alle prese con le difficoltà economiche e i tagli imposti dalla manovra Tremonti. Tagli che tra i più accesi contestatori vedono proprio Alemanno e la governatrice Renata Polverini (il sindaco si è addirittura sospeso dall’incarico per un giorno). In tale scenario, (lunedi' 12) è stato insediato in Campidoglio il CdA del Comitato Promotore che dovrebbe portare i Giochi nella capitale. Una cerimonia che ha visto riuniti tutti i maggiorenti, dalla stessa Polverini al leader dell’opposizione Nicola Zingaretti, che almeno per una mattinata si sono trovati in sintonia: “le Olimpiadi sono una grande opportunità”. Anche se per ora non paiono pervenute le necessarie garanzie da parte del governo, da tempo sotto la lente dell’UE e alle prese con urgenze più pressanti.
Atletica / "Ciccio" Arese: ovvero la crisi del settimo anno
8 Settembre 2011
(gfc) Qualche (amara) riflessione all’indomani del (prevedibile) fallimento di Daegu. La permanenza di Arese alla presidenza della FIDAL ha superato il traguardo del settimo anno, ma la tradizionale crisi è in atto da tempo. Semmai, si è fatta più acuta all’indomani del mortificante mondiale coreano e alle viste dei Giochi di Londra (e degli Europei di Stoccolma) della prossima estate. Vediamo se è possibile offrire qualche spunto di dibattito. Arese Francesco da Centallo, nei suoi anni giovanili detto “Ciccio”, è stato eletto presidente della FIDAL nel novembre 2004, a sessant’anni suonati. Non proprio un giovincello di primo pelo. Era stata, la sua, una designazione a sorpresa, frutto di un casuale raccordo tra le varie litigiose anime dell’atletica italiana che – forzosamente unite su un fronte comune, non tanto avverso a Gianni Gola, quanto ai suoi più stretti collaboratori –, subito dopo Atene, s’erano raccordate per studiare soluzioni diverse. Il nome di Arese era stato proposto dall’ex-CT della nazionale Enzo Rossi, il quale non dovette faticare molto per farlo accettare (malgrado non deponesse a favore del “Ciccio”-dirigente il precedente fallimento alla guida del CR del Piemonte, portato a un indubbio calo di risultati e praticanti).
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