Piste&Pedane (2) / Assoluti indoor: sui 3000 ha la meglio Giulia Viola
Martedì 24 Febbraio 2015Assoluti di Padova. Non c'erano tutti, ma si sono viste buone gare e qualche novità. Come gli 8.03 al primo salto di qualificazione di Marcell Jacobs (nella foto) costretto però a rinunciare alla finale per un risentimento alla gamba sinistra. Il ragazzo di El Paso, 21 anni a settembre, diventa il quinto di sempre al coperto. In vetrina vanno i 3000 delle ragazze con Giulia Viola che ha la meglio su Federica Del Buono, dopo che la gara l'aveva fatta in testa la vicentina. Nelle liste al coperto Viola sale al sesto posto (8'56"23), la Del Buono entra al decimo a danno di Nadia Dandolo, madre e allenatrice. Il giorno prima Viola aveva vinto i 1500, trascinando la sedicenne bergamasca Marta Zenoni, praticamente all'esordio, al primato U-20 (4'18"86). Poche le sfide di richiamo. Tra queste Delmas Obou si è imposto su Micheal Tumi nei 60: 6"66 a 6"67. Sulla pedana dell'alto, assente Fassinotti, Silvano Chesani ha superato 2.29 mancando i 2.35 del record nazionale. Da segnalare infine il 19.56 di Daniele Secci che entra nel top ten all-time del peso. Per tutti l'appuntamento e a Praga per gli Euroindoor (7/8 marzo).
Sci alpino / Dopo i Mondiali arriva il momento delle scelte dolorose
Lunedì 16 Febbraio 2015E' calato nel modo più mortificante per gli azzurri il sipario ai Mondiali di Sci alpino di Vail/Beaver Creek (dove i precedenti, nel 1989 e nel 1999, erano stati altrettanto disastrosi). Con la preoccupante aggravante che i nostri (salvo qualche rara eccezione) sono sempre stati fuori dal gioco. A recriminare. Italia di nuovo all'anno zero, quindi? Sembrerebbe proprio di sì, almeno a guardare sconsolati il medagliere: dieci nazioni che si dividono le 48 medaglie in palio, tornata in testa l'Austria (le aquile hanno vinto 5 ori, 3 argenti e 1 bronzo) davanti a Stati Uniti (2 ori, 1 argento, 2 bronzi) grazie a Mikaela Shiffrin che ha sostituito alla grande la deludente Vonn. Noi purtroppo fuori. Secondo alcuni continuiamo a pagare il tributo ai Giochi di Torino 2006 che hanno costituito, piaccia o meno, uno spartiacque tecnico/economico, una specie di pantano dal quale non riusciamo a venire fuori. Come poi hanno puntualmente dimostrato le due successive edizioni olimpiche: Vancouver con un oro, Sochi addirittura con zero tituli.
Roma 2024 / Nulla a che spartire con Roma '60
Giovedì 12 Febbraio 2015
(gfc) Si può essere o meno favorevoli alla candidatura di Roma 2024 (sarà formalizzata il prossimo 27 febbraio), ma si fa onestamente fatica ad accettare il parallelo - che traspare ad ogni piè sospinto, quasi lo si ritenga un viatico, una promozione - con i Giochi del 1960. Si potrebbe fare dell'ironia, ma sono convinto che tutto questo nasca più dall'ignoranza dei fatti che dalla malafede. Anche se è auspicabile che la scelta finale passi attraverso un referendum tra i cittadini, non solo romani, visto che i soldi in ballo sono tanti e appartengono a tutti gli italiani. Tutto così diventerebbe più chiaro e trasparente, avrebbe una giustificazione maggiore anche la presidenza del Comitato Promotore assegnata dall'alto (sembrerebbe da Renzi, ...) a Luca Cordero di Montezemolo, uomo che di impegni dovrebbe averne già tanti (Italo, Alitalia, Banche, ecc.), anche dopo la principesca buonuscita dalla Ferrari. Ma torniamo a Roma '60.
Roma '24 / Montezemolo sta a Carraro come Malago' a Barelli
Giovedì 12 Febbraio 2015
LUCIANO BARRA
È come l’influenza autunnale. Appena esce l’idea di fare qualcosa di importante nello sport, ecco che rispuntano le ombre di avvenimenti organizzati nel passato. Ed il più delle volte quelle ombre sono superficiali e qualunquiste. Così sta accadendo: si parla della Candidatura di Roma ai Giochi del 2024 ed ecco che escono le ombre dei Mondiali di calcio 1990 e di quelli di nuoto del 2009. Il Sindaco di Roma ha persino parlato dei Giochi di Roma 1960! Absit iniura verbis! Onesti e Zauli si rivolteranno nella tomba. Bisognerà che qualcuno dia al Sindaco Marino una copia del Rapporto Ufficiale dei Giochi della XVII Olimpiade per capire che per quei Giochi tutti gli impianti sportivi furono finanziati direttamente dal CONI e poi donati alla città, famosa per non aver mai costruito a Roma un impianto sportivo serio. Forse lui si riferisce ad un eventuale contenzioso aperto fra Comune e il defunto INCIS sulla costruzione del Villaggio Olimpico, …
Opinioni / Rugby e Calcio: credibilita', infortuni, manipolazione
Mercoledì 11 Febbraio 2015
GIACOMO MAZZOCCHI
Assistito ad Italia-Irlanda del “Sei Nazioni” allo Stadio Olimpico dove lunedì 9 febbraio si è giocata la partita Lazio-Genoa di calcio spostata per cedere l’impianto al rugby. L'evento suggerisce tre considerazioni rilevanti. L'Olimpico era gremitissimo in ogni ordine di posti. Mancavano solo i bloccati dalla neve sull'Autostrada del Sole! Comunque, non si notava. Lunedì per il match di calcio di Serie A fra due squadre in lotta per entrare in Champion’ League si attendevano poco più di 20.000 spettatori, abbonati e ragazzi inclusi, nonostante Lotito avesse abbassato i prezzo della curva di 1 euro! In tutti gli altri stadi italiani è la stessa assenza di grande pubblico, San Siro compreso. Solo il nuovo stadio torinese di proprietà della Juventus si aggira sui 40.000 spettatori. Per trovare spettatori sopra le 70.000 unità, anche a San Siro e all’Olimpico di Roma, bisogna attendere il Rugby. Neanche la Nazionale di calcio riesce più a richiamare il pubblico delle grandi occasioni.
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