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Atletica / Stefano Baldini: a dieci anni da Atene 2004

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Venerdì 29 Agosto 2014

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Terzo italiano, dopo Dorando Pietri e Gelindo Bordin, ad aver vinto una maratona olimpica, è entrato di slancio della storia a cinque cerchi vincendo per distacco la maratona ai Giochi di Atene, il 29 agosto 2004, come dire oggi di undici anni fa. Corridore dall’andatura leggera e redditizia, pur se non sempre esteticamente irreprensibile, ma dotato di notevole potenza muscolare e salda determinazione mentale. Queste le caratteristiche che hanno consentito a Stefano Baldini di occupare un posto di rilievo nella storia dell’atletica: non soltanto per aver vinto la maratona olimpica di Atene (scaramanticamente, alla 17ª esperienza sulla distanza), ma anche per la lunga serie di risultati di pregio inanellati all’insegna di una continuità ventennale che ha pochi riscontri nella corsa lunga, di certo nessun’altra in Italia.

Nato in una famiglia patriarcale originaria del Mantovano, trasferitasi nel Reggiano all’inizio degli anni Sessanta, dopo l’acquisto di un’azienda per la produzione del latte – ottavo di 11 figli, sei maschi e cinque femmine –, il giovane Baldini, inizialmente seguito da Emilio Benati, ha calzato le scarpette da corsa sulle orme dei tre fratelli maggiori, appassionati delle corse lunghe, ma senza dimenticare la pista verso la quale si sentiva maggiormente portato. Tanto da dedicarsi a quei 5000 e 10.000 m sui quali ha fatto il suo esordio olimpico ad Atlanta, un bilancio deludente che ha costituito lo spartiacque della sua carriera, da allora decisamente orientata verso la strada. Determinante al riguardo è stata la vittoria nel campionato mondiale di mezza maratona riportata nell’autunno 1996 a Palma di Maiorca.

L’esordio nella maratona – un sesto posto a Venezia sul piede di 2h11’ – era già avvenuto nell’ottobre 1995, seguito da coraggiose incursioni sui grandi tracciati internazionali: New York e Londra per prime. Proprio al percorso londinese Stefano è rimasto particolarmente legato, affrontandolo in nove occasioni sulle 27 maratone disputate in carriera. A Londra ha anche ottenuto tre prestigiosi primati nazionali, l’ultimo dei quali (il 2h07’22” dell’aprile 2006) è ancora oggi saldamente in suo possesso. La scelta della maratona – confortata, a partire dal 1996, dal supporto tecnico di Luciano Gigliotti (l’uomo che aveva già portato al titolo olimpico Gelindo Bordin) –, lo ha ripagato col pesante bottino di due medaglie di bronzo ai Mondiali (Edmonton 2001 e Parigi 2003) e di due titoli europei (Budapest 1998 e Göteborg 2006).

Ma il clou agonistico della carriera Baldini lo ha raggiunto nel caldo torrido di Atene quando si è presentato primo, e da solo, sulla pista dello Stadio Panatinaiko, dopo aver superato di slancio al 38° km il brasiliano Vanderlei Lima, fino a quel momento in testa alla corsa, ma fermato per qualche secondo dall’aggressione di uno squilibrato disturbato da manie religiose: 2h10’55”, 34” in meno dell’americano Meb Keflezighi e 1’16” sullo stesso Lima. Di quella corsa si possono ricordare i “passaggi”, 63’18” per la seconda parte, 28’59” per gli ultimi 10, uno straordinario 14’13” per i 5 km finali. Dopo Atene la qualità dei suoi risultati è andata calando, anche per l’insorgere di una serie di complicazioni fisiche, che non gli hanno impedito qualche zampata di pregio, come la seconda vittoria europea e due degne prestazioni sulle strade di New York nel biennio 2006-07.

Il canto del cigno è stata la maratona agli Europei di Barcellona, nel 2010, non portata a termine. Poco dopo, nell’ottobre dello stesso anno, Baldini ha celebrato con una grande festa il suo definitivo ritiro dall’attività. Nella sua ricca bacheca figurano anche 12 titoli italiani equamente divisi tra 10.000 e “mezza”, ma curiosamente nessuno nella maratona … Rimasto sin dalle origini legato alla “Corradini Excelsior”, il club emanazione della ditta nella quale lavorava da giovane come contabile, si è stabilito a Rubiera dopo il matrimonio con Virna De Angeli (all’epoca primatista italiana dei 400 e in gara ai Giochi di Atlanta), dalla quale nel 2001 ha avuto una figlia, Alessia. In seguito la coppia si è separata. Con l’elezione di Alfio Giomi alla presidenza della FIDAL (dicembre 2012), dal nuovo governo federale gli è stata affidata la responsabilità dell’intero movimento giovanile. Con risultati per ora ancora in divenire, …
 

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