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Piste&Pedane / La scontata rivincita delle ombre nere

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Martedì 1° Febbraio 2022

 

cross-generica 

La breve stagione delle campestri ha trovato il picco nella Cinque Mulini che ha spento le sue 90 candeline. Ci sta e ne siamo tutti lieti, casomai occasione per ripensare le linee guida del cross e, di grazia, evitare scomode coincidenze.

Daniele Perboni

Diteci come festeggiare novant’anni senza dirci come festeggiare i novant’anni. Semplice, risponderebbe il solito amico: vai, vedi, parli, orecchi, scambi battute, saluti, rigorosamente con il pugno chiuso anche se quel gesto è caduto in disuso, commenti qualche gaffe causa mascherina, chiacchieri di musica anni Settanta con il Direttore Tecnico («Dopo il tuo messaggio con il testo della canzone volevo mandarti la copertina degli Area, ma ho evitato. Qualcuno non avrebbe capito, …») e mentre sullo sfondo corrono veloci ombre nere, acc, cazz, anche questo non si può più dire.

Provare a chiedere a qualcuno in quel di San Vittore Olona mentre sta cercando d’informare il pubblico di quel che succede sulle rive del fiume ex malato grave ed ora fuori dalla rianimazione … S’avvicina una giovane volontaria e con cipiglio deciso esclama: «Lei ombre nere non lo può dire». Mah.

Insomma mentre là davanti è la solita storia dove dominano uomini e donne del Corno d’Africa, sul prato della 5 Mulini, giovane novantenne dal fascino un poco sbiadito ma pur sempre una regina che merita d’essere seguita e coccolata, si può andare alla scoperta di novità e turbamenti che trovano linfa nel solito crogiolo di un’atletica in perenne movimento. Almeno stando alle lingue lunghe, che non mancano mai. 

Per ragioni di “cronaca spicciola” però lasciamo un cicinin di spazio a chi ha faticato e sudato sui prati quasi primaverili della signora e all’interno del vecchio Mulino, unico sopravvissuto di tanti che in anni lontani fungevano da corollario a questa prova entrata di diritto nel circuito del World Athletic Country Tour, sezione Gold, la più elevata.

Il trofeo se lo riporta a casa l’etiope Nibret Melak grazie a un imperioso allungo che ha lasciato sul posto i restanti colleghi. Dietro altri undici compagni d’avventura. Primo viso pallido (verremo rimbrottati?) Luca Alfieri, tredicesimo, con quasi due minuti di ritardo. Interessante l’analisi cronometrica dei chilometri dei due: 2’50” il più lento di Melak (2’56” Alfieri); 2’44” il più veloce per il classe ‘99 etiope (2’56” Alfieri). Identico copione al femminile con la keniana Gateri Teresiah Muthoni. Buona prova di Arnaudo e Merlo, con la favorita Battocletti fermata da una involontaria gomitata rimediata a metà gara prima di entrare nel mulino.

DOPING – Dicevamo del buon raccolto venuto dalla lunga frequentazione mattutina e pomeridiana. La nuova dirigenza federale sembra non prestare molta attenzione al progetto “Lotta al doping”. Trattasi di un programma ideato una decina d’anni addietro da Antonio La Torre e Adolfo Rotta, Gran Mogol della Pro Sesto atletica, allievo di Carlo Venini e, a sua volta, maestro di velocità di una certa Marisa Masullo. Ai giovincelli questo nome dirà poco o nulla, ma consultando le vecchie bibbie atletiche ci si potrà render conto di quanto ha combinato di buono la milanese con al suo attivo 79 presenze in Nazionale. 

«In oltre un decennio abbiamo visitato quasi 200 scuole in tutta Italia, coinvolgendo circa ventimila studenti delle superiori – racconta un amareggiato Rotta –. L’obiettivo è far conoscere i pericoli del doping, diffondere la cultura della salute e della legalità, promuovere una corretta informazione sul fenomeno doping, e promuovere un sano stile di vita ispirato ai principi di legalità. Abbiamo formato i relatori, ora siamo a 34, così da allargare la platea dei possibili fruitori. In cambio alla FIDAL chiediamo veramente poco: diecimila euro».

Il che rappresenta la miseria dello 0,043% su un bilancio che si aggira attorno ai 23/24 milioni di euro. «Ho parlato con Mei, ma sembrava assente, pareva pensasse a tutt’altro. Dice che non ha più un euro da investire». Vero che Rotta all’assemblea elettiva ha dirottato i suoi voti su altri candidati, ma “fargli la guerra” su un argomento come la corretta informazione al doping parrebbe proprio una disonorevole vendetta … Fidiamo nell'incomprensione.

CROSS X TUTTI – Seconda vendemmia targata San Vittore Olona. A poca distanza, in quel di Cesano Maderno, una quarantina di chilometri a oriente, contemporaneamente alla vecchia signora andava in onda una manifestazione regionale di gran fattura e partecipazione: il “Cross per tutti”. In epoca di pandemia, questa creatura nata dall’idea primigenia di Gianni Perini (Atletica Cinisello) e sostenuta inizialmente dal Comitato provinciale Milano, ha raccolto oltre mille adesioni dai 5 agli 85 anni (in pre-pandemia si era arrivati anche a oltre duemila arrivati). Bene, anzi no!

Era così difficile "gemellarsi" e unire tutto in un’unica sede? Almeno nel giorno del novantesimo compleanno. E invece nein! Ciascuno nel proprio orticello. Re a casa propria. Ennesima occasione persa per presentare in grande stile una sorta di Festa lombarda del cross, sfruttando il richiamo e la vetrina della sorella maggiore. Difficile convivere a causa, anche, dell’intasato calendario? Forse. Ma se mai ci si mette la testa mai si arriverà a qualcosa di concreto. Programmazione. Parola magica, misteriosa o perfino, temiamo, sconosciuta ai più. Eppure le due prove meritano e, scusate l’irriverenza, si potrebbero anche completare a vicenda.

 

 

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