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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

Direttore: Gianfranco Colasante  -  @ Scrivi al direttore

I sentieri di Cimbricus / La ragazza che brandiva il giavellotto

Domenica 15 Marzo 2020


dana


“È al 27 luglio del 1952 che risale questa foto: Emil che si allunga sui piedi perché Dana possa poggiare le labbra sulle sue. Una moglie, un marito, quattro medaglie d’oro. Nessuno come loro.”

Giorgio Cimbrico

Si dice che scivolando nelle tenebre, prime porte verso il nulla, tutto quel che è stato vissuto passi nella mente in turbinosi fotogrammi. Se è vero, Dana Ingrova, poi Zatopkova, deve averne rivisti una successione che in quel momento, l’ultimo, devono esserle sembrati limpidi, intatti, un secolo breve e lungo, un eterno presente, una vita: la Cecoslovacchia di Masaryk nata dalle ceneri ancora calde dell’Impero austro-ungarico, il tentativo di una democrazia di stampo occidentale, l’annessione dei Sudeti, l’occupazione tedesca.


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I sentieri di Cimbricus / Quando arriveranno le locuste?

Giovedì 12 Marzo 2020


max 


Anni di corruzione, malgoverno, criminalità organizzata al potere, logge poco venerabili, stragi senza colpevoli, trame di ogni tipo, caduta della moralità, entusiasta accettazione dell’ignoranza: ed ora?

Giorgio Cimbrico

Pentitevi, l’ora è vicina, dicevano i millenaristi, i predicatori dell’apocalisse prossima ventura: “sarai mondo se monderai lo mondo”, diceva lo monaco Zenone (Enrico Maria Salerno) nell’Armata Brancaleone. E così, dopo un’intera esistenza dedicata al materialismo più schietto, all’ateismo più convinto, sto avendo le prove dell’esistenza di Dio, un Dio prima corrucciato e poi decisamente incazzato, quello che non si vede ma si avverte in un bel libro di Lester del Rey, “Poiché sono un popolo geloso”.

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Duribanchi / “Paghiamo tutto e tutto assieme”

Martedì 10 Marzo 2020


spadafora 2

Scenari impensabili solo qualche giorno addietro, come non se n’erano mai visti nei settant’anni e più dell’Italia repubblicana. Sacrifici, rinunce, solidarietà? Tutte parole da reinventare. E subito.

Andrea Bosco

Il conto è arrivato: salato. In termine di vite umane, in termini economici, in termini sociali. Inevitabile accadesse. Coronavirus: questa entità ancora sconosciuta che aggredisce l'uomo con una rapidità folle. Il paese delle cicale, dove il futuro è sempre un problema altrui, mai di chi governa, non era preparato. Non aveva un piano piano b. Semplicemente non aveva un piano. Nel paese dove qualsiasi regola viene sistematicamente calpestata, dai delinquenti al pari della burocrazia, non poteva che accadere quanto sta (drammaticamente) accadendo.

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Fatti&Misfatti / il bel paese dalle porte e dalle teste chiuse

Lunedì 9 Marzo 2020

 

futbol 


“Nel silenzio di un Paese che finge di essere a porte chiuse, mentre le teste lo sono davvero se dove si vota, una minoranza predilige chi ha iniziato con la caccia all’untore e adesso viene considerato tale”.

Oscar Eleni

Nel campo della salvia hispanica prima di chiedere un passaggio a Pozzecco per Baia Chia, frazione di Domus de Maria nel golfo sardo degli angeli. Come vedete ci servono posti divini per combattere questa guerra contro l’angoscia. La paura aiuta a vivere, a schivare i pericoli, l’angoscia ti consuma perché non sai davvero dove sta il nemico. Forse è così anche nel nostro mestiere se i poveri, senza uno straccio di giornale che li voglia più vedere, senza trovare molta gente che ormai ricorda il loro nome, si combattono nel nome di altri cavalieri che poi, magari, ridono alle loro spalle per una fedeltà mai richiesta.

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Amarcord / Mimose per una signora di 137 anni: la Pro Patria

Domenica 8 Marzo 2020

 

mimosa

 

Oggi è la Festa della Donna. Non sappiamo se è irriverente estenderla a una società di atletica, anzi alla "società di atletica" quale è stata - attraversando tre secoli - la Pro Patria di Milano. Ma l'occasione ce l'ha offerta il suo Presidente per antonomasia, Giuseppe Mastropasqua - per gli amici e tutti gli altri solo Beppe - quando ha scritto questo messaggio d'amore per lo spettacolo tenuto nei giorni scorsi all'Auditorium Cam Olmi. Ve lo proponiamo.

 
Beppe Mastropasqua

 

"Anni Cinquanta. Le vacanze estive erano felici pomeriggi con amici al campo Giuriati. Ci si bagnava con la canna di gomma quando l'afa si faceva più insopportabile. Una gazzosa dalla Gisella era un lusso che non sempre ci si poteva concedere. All'imbrunire tornavamo a casa felici. Mai avrei pensato che quelle personali sensazioni che provavo in quei giorni sarebbero state così importanti al punto da segnare la mia vita. Mi stavo innamorando di una meravigliosa donna. Stavo per ricevere da altri un messaggio da difendere ed una fede per divulgarlo". [Dalla prefazione di Beppe al volume "Nel nostro futuro cento anni di gloria" di Alfredo Berra, Oscar Eleni, Giorgio Reineri (Milano, 1982)].


Cara Pro Patria, ti ho conosciuto che non avevo compiuto 20 anni.
Di te, mi sono subito innamorato.
Tante sere abbiamo trascorso insieme.
Sognavamo di raggiungere ambiziosi traguardi.
Col tempo, i sogni, attraverso molti sacrifici, si sono tramutati in realtà.
In quegli anni eri sola, era finita un’epoca.
Si doveva dare inizio ad una nuova.

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