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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

Direttore: Gianfranco Colasante  -  @ Scrivi al direttore

I sentieri di Cimbricus / Quelle dimenticate voci di dentro

Martedì 21 Aprile 2020

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Storie dei telecronisti d’una volta, uomini che sapevano maneggiare il microfono con stile, eleganza, autorevolezza. Senza l’isterismo o l’esibizione frenetica di se stessi. Un mondo perduto.

Giorgio Cimbrico

Un uccellino vestito da condor sostiene con dei cra-cra, che si tramutano in cinguettii, la supremazia dei telecronisti d’oggi su quelli di ieri. Non sono d’accordo e potrei snobisticamente andare alla fonte pura, fatta sgorgare, una settantina d’anni fa, da Bill McLaren che per molti di noi continua a identificarsi con il rugby avventuroso, disinvolto, allegro, picaresco che abbiamo amato. Bill portava con sé fasci di fogli, pacchi di foto e scendeva in campo per andare a scrutare i giocatori uno a uno, imprimersi nella mente un particolare, una silhouette, un tic, lo stesso espediente usato da Nicolò Carosio: normale per una generazione che non aveva il supporto di una legione di telecamere, di rallentato e super-rallentato (slomo, prego), l’alta definizione. E aveva quella “r” scozzese che gli inglesi prendono in giro e che nel suo pentagramma era una croma in più.

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I sentieri di Cimbricus / La realta' che rifiutiamo di vedere

Domenica 20 Aprile 2020

 

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Proporre qualcosa di dimesso, provando ad evitare quel che è costato caro ad Atene 2004, il gigantismo di regime di Pechino 2008, l’aria trionfante di Londra 2012, i Giochi appiccicati alla meglio sulla realtà problematica di Rio.

Giorgio Cimbrico

In piena emergenza coronavirus e nel giorno del “ricollocamento” dell’Olimpiade di Tokyo – giusto un anno dopo quanto programmato – Barney Ronay ha scritto sul Guardian uno di quei pezzi che una volta venivano ritagliati e chiusi i un cartellina. Oggi ci pensa la “memoria” archivistica del computer. Conservare, in ogni caso, è salvare una fetta di anima. Il tema è semplice: il Big Sport Circus ha ancora ragione di esistere dopo aver sperimentato che la sua forza, la sua potenza, la sua arroganza sono state spazzate? Dopo che le sue ardite costruzioni sono state demolite come un castello di carte?

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Duribanchi / In equilibrio sul baratro (sperando di non cadere)

Sabato 18 Aprile 2020


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C'è chi pensa che solo con radicali riforme il calcio potrà sopravvivere. E quelli che immaginano che “dopo” tutto tornerà come prima. Ci vorrebbe un Fra Cristoforo. Ma al timone c'è un Don Abbondio.

Andrea Bosco

Neppure “nell'ora più buia” riescono ad essere decenti. C'è poco da fare: sono indecenti. Tutti. Lo è chi continua anche in queste ore a parlare di migranti, ma lo è anche anche chi va in diretta televisiva a sparare   contro i nemici politici. Non tutti i nemici, a dire il vero: i nemici “responsabili” possono diventare, domani, gli amici indispensabili per sopravvivere. Pronti a sostituire chi dovesse sfilarsi. Ma sarà dura: in Italia nessuno molla la poltrona. Come arrivano passano la super-colla e restano lì a lucrare fino all'ultimo giorno di mandato.

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Fatti&Misfatti / Una vita con sorella Sara

Sabato 18 Aprile 2020

 

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Una grande atleta, una donna completa, una persona che all’atletica ha dato tutto e che ancora avrebbe da dare: buon compleanno, nostra Signora dell’Atletica.

Oscar Eleni

Nei sogni del Serengeti tanzaniano fra bestie selvagge che assomigliano tanto a chi governa questo mondo, i sciuri, ovviamente, poi i capi “liberamente” eletti da Washington a Brasilia. Dopo le vaccate sentite nel basket alla deriva, impoverito da se stesso, ultimo il Bertomeu dell’eurolega che crede nell’impossibile per non perdere quattrini e prestigio, meglio schivare le mine del diavoletto vanitoso che sa tutto, che ha già scritto tutto prima degli altri. Meglio pensare ad altro e, come sempre, ci viene in soccorso, come ai tempi della Gazzetta, dei giornali dove mi hanno fatto lavorare dopo, l’Augusto Frasca amico vero dell’atletica, della gente, anche se ogni tanto gli piace guardare troppo indietro.

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I sentieri di Cimbricus / La sovrana dei popoli piu' sportivi

Sabato 18 Aprile 2020


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In "robe manteaux" giallo tuorlo, era in tribuna il 30 luglio 1966 nel vecchio Wembley quando l’Inghilterra, con il gol fantasma di Geoff Hurst, conquistò la Coppa Rimet: gli inventori diventavano campioni del mondo.


Giorgio Cimbrico

A parte qualche mese passato sotto Giorgio VI, sono sempre stato suddito di Elisabetta II, un suddito felice. Possedendo una sterminata collezione di francobolli britannici e dell’Impero e non avendo mai trascurato di seguire le vicende della Famiglia Reale, ho una buona riserva di immagini e di sensazioni che il discorso dell’altra sera ha risvegliato, non senza commozione, specie quando la Bbc ha accluso le immagini di Elisabeth e di Margaret davanti al microfono: era il momento di convincere molti loro coetanei di lasciare Londra, colpita dal blitz, per la campagna, per il Canada. Ottant’anni fa.

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