I sentieri di Cimbricus / L'uomo che fece rivivere Sam Mussabini
Giovedì 25 Giugno 2020
Se ne è andato a 89 anni Ian Holm, il Bilbo Baggins della Compagnia dell’Anello. Per noi della vecchia confraternita aveva altri meriti: aver restituito il fascino e il sapore dei Giochi 1924 in Momenti di Gloria.
Giorgio Cimbrico
Nel giro di un paio di giorni se ne sono andati Vera Lynn e Ian Holm. Vera aveva 103 anni ed era stata Forces’ Sweetheart; traducendo, il dolce cuore delle truppe. Durante la guerra, aveva cantato in Egitto, in India e a Burma, ammettendo che il clima della jungla non era il massimo. We’ll meet again, ci vedremo ancora, era l’inno della speranza, un titolo diventato una formula, usata di recente, in un discorso alla nazione, da chi l’aveva nominata Dame: la Regina era un’adolescente quando Vera era uno dei volti – e delle voci – di un paese che aveva deciso di resistere, di contrattaccare. Di vincere.
Duribanchi / Noi e Loro: l'importante e' esagerare
Mercoledì 24 Giugno 2020
“C'è una cosa che sta sfuggendo: Covid 19 ci sta imponendo maggiore virtù. Ci sta imponendo di rispettare la natura. Di aiutare il prossimo in difficoltà. Perché di Covid si può guarire, ma di egoismo si schiatta.”
Andrea Bosco
O noi. O loro. Siamo al set finale. E non sono previste rivincite. Il Covid ha cambiato le nostre vite. Niente sarà più come prima. Ma gran parte dell'umanità sembra non rendersene conto. La maggior parte “rifiuta” di accettare che saremo costretti a convivere a lungo con il maledetto virus. Basterebbe non considerare i numeri pura statistica, ma “persone”. Morti reali che i telegiornali quotidianamente appena sfiorano. Il nostro stile di vita non tornerà quello di prima, nonostante i ragli di questo o quel governatore, di questo o quel presidente. C'è una cosa che sta ai più sfuggendo: Covid 19 ci sta imponendo maggiore virtù. Ci sta imponendo di rispettare la natura. Di aiutare il prossimo in difficoltà. Perché di Covid si può guarire, ma di egoismo si schiatta. Quindi noi: o loro.
I sentieri di Cimbricus / La sua tribu' era il Sudafrica
Martedì 23 Giugno 2020
Un quarto di Secolo dalla partita che Nelson Mandela – il leggendario Madiba – giocò e vinse contro l’odio ed il razzismo: con il solo gesto di tendere la mano, con una speranza e un solido realismo.
Giorgio Cimbrico
Domani, 24 giugno, saranno 25 anni dalla partita che Nelson Mandela giocò e vinse contro l’odio, la violenza, il razzismo, la tortura, il buio. Non esistono prove ma l’ispirazione del drop che decise la finale con la Nuova Zelanda, calciato da Joel Stransky, venne da lui, dal più grande numero 6 della storia del rugby che a rugby non aveva mai giocato perché aveva altro a cui pensare, ma quando decise di scendere in campo, cambiò tutto in nome delle sue regole lievi, dei suoi desideri assoluti. Quando sette anni fa è morto, non c’è stato strazio, solo un senso di vuoto per quel giovanissimo vecchio che aveva accompagnato la nostra vita, le speranze di riscatto, i desideri spesso frustrati di ritorno a un’umanità perduta. Lui, il Madiba, non aveva mai mollato.
Fatti&Misfatti / Per l'ultimo viaggio di Mariolino Corso
Lunedì 22 Giugno 2020
“Mentre lassù prendono a calci non soltanto un pallone noi ci fermiamo deferenti pensando a Mariolino, un artista sul campo di calcio, per cui abbiamo accettato, senza protestare, l’inevitabile scomunica.”
Oscar Eleni
Senza difese sotto cascate di retorica, baggianate, cercando una liberazione fra i cambogiani nel parco di Phnom Kulen. Così lontano per non sentire i rutti della storia, adesso che la ripartenza mostra la vera faccia dei popoli. Cominciando dal calcio. Non c’era fame di gol, di belle giocate, la crisi vera nasceva dall’impedimento pandemico per queste pubblicità rivolte, senza vergogna, a chi non riesce davvero a vivere. Consumate gente, investite, anche se vi hanno investito. Magari fatelo sapere anche agli “editori” da 4 euro al pezzo che allo Stato vilipeso chiedono aiuto e cassa integrazione, senza ricordarsi mai di come si pagano le tasse.
I sentieri di Cimbricus / “Se alla Francia si toglie Parigi …”
Lunedì 22 Giugno 2020
"Ricordi del tempo in cui scannarsi era un piacere, di zone d'ombra in cui è agevole entrare in un mondo fatato e sotterraneo con l'aiuto di Puck o di un coniglio eternamente trafelato".
Giorgio Cimbrico
Corrado Augias, sull’ultimo Robinson: “Se alla Francia si toglie Parigi e all’Inghilterra Londra non resta granché, ma se si toglie Roma, all’Italia resta un mondo”. L’ho letta qualche ora fa e sono preda di quel disturbo che si può liquidare come un peso sullo stomaco (o sull’anima), o di quell’irritazione sorda che porta a dire cose spiacevoli, cattive, specie sul conto di una persona saggia, equilibrata, di vasta esperienza e di altrettanta cultura. Potrei dire ad Augias che tutti i borghi umbri che vengono citati sono magnifici – beati quelli che hanno avuto la previdenza e i fondi per acquistare un alloggio – ma che non lontano da lì, viaggiando in treno o in auto da Firenze a Roma, i segni della devastazione sono evidenti, tanti come i capannoni eretti e abbandonati o le violente mutazioni dovute alla costruzione della linea ad alta velocità. L’elenco può continuare, naturalmente.
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