Piste&Pedane / Golden Gala '20: non solo "Mondo"
Sabato 19 Settembre 2020
Da tempo non si vedevano da noi risultati come ha sciorinato la tappa romana della Diamond League. Senza dimenticare i giovani italiani che hanno contribuito a farne una delle migliori riunioni di un anno molto complicato.
Daniele Perboni
Che sia stato un gran successo nessun dubbio. Che abbia presentato una sfilza di campioni di prima classe è altrettanto vero. Che nello speciale ranking della World Athletics, dedicato alle “organizzazioni”, sia finito al secondo posto, preceduto solo dalla tappa di Montecarlo, è assodato. Dunque? Dunque il Golden Gala di Roma, intitolato a Pietro Mennea, è promosso a pieni voti. Almeno questo dicono i numeri, le esegesi, gli elogi, i commenti positivi che hanno riempito le cronache post gare. Non era facile mettere in piedi quel po’ po’ di roba in un anno maledetto come il 2020.
Nel TOP TEN tutti i dati della stagione dopo Roma/Golden Gala.
I sentieri di Cimbricus / Il bello dell'indiretta
Sabato 19 Settembre 2020
Sempre complicato rinunciare ai proprio vezzi. Quanto è stato visto in tv dal palcoscenico dell’Olimpico ne è stata la riprova: l'aver scelto di mandare in registrata l'atteso “mondiale” di Duplantis.
Giorgio Cimbrico
Dopo aver perso tutto – il calcio a parte la Coppa Italia e la Nazionale, la F1, le moto, il tennis, il rugby, le Olimpiadi, etc – la Rai decide di perdere anche quel poco che le è rimasto. Il 6.15 in differita di Armand Duplantis è quanto di meglio possa essere architettato. È più o meno come se chi scrive avesse rimandato all’indomani la stesura della propria cronaca, del proprio commento. Ricordo che capitava, un tempo, per le grandi firme che seguivano la prima della Scala: necessaria una notte di riflessione prima di metter nero su bianco, magari usando una stilografica dal pennino d’oro.
Una foto, una storia / Abrahams e quei Momenti di Gloria
Martedì 15 Settembre 2020
Incroci della storia: la finale dei 100 metri di Parigi ’24 vinta dal giovane Harold, con le atmosfere del tempo, e le casualità del fato, con la morte quasi simultanea di Ian Holm (Mussabini) e Ben Cross (Abrahams).
Giorgio Cimbrico
“Onoriamo quegli uomini”: Momenti di Gloria inizia con un elogio funebre in onore di Harold Abrahams. Ora è venuto il tempo per ricordare chi si trasformò in uno di quei giovani con il cuore pieno di speranze e le ali ai piedi e che diede il suo profilo aquilino al vincitore dei 100 di Parigi 1924: Ben Cross, scomparso a 72 anni. È già capitato nella storia del cinema che in una parte si risolvesse un’intera carriera. Uno degli esempi può essere Farley Granger, il tenente dissoluto e bugiardo del viscontiano “Senso”. Cross appartiene a questa categoria: una maschera, un carattere, nel suo caso, persino una catena di movimenti, per sempre addosso.
Duribanchi / Speriamo che ce la caviamo
Martedì 15 Settembre 2020
“È frustrante aprire ogni giorno giornali e Tg che in sequenza consegnano gallerie di orrori. Neppure la fantasia contorta di un King potrebbe stare al passo con l'attualità. Nel nome del dio denaro non c'è limite all’istigazione”.
Andrea Bosco
Frustrante vedere la Ferrari gemere in pista come un bue in vista del mattatoio. Certo la livrea rosso cardinale per onorare la Storia è apparsa meravigliosa. Ma la macchina è un disastro. Non è solo un progetto nato male. Alla Ferrari non hanno sbagliato solo la macchina. Sbagliano le strategie. Al Mugello hanno sbagliato le gomme. La situazione appare imbarazzante. Il “padrone” che Andrea Pirlo chiama con famigliarità “John” (sarà anche di “famiglia”, Pirlo, ma Elkan ha chiesto al neo allenatore, insignito a Coverciano, il decimo scudetto di fila, arrivi o non arrivi il passaporto di Suarez) è stato chiaro fino alla spietatezza.
Fatti&Misfatti / Ma accidenti, fate finta almeno
Lunedì 14 Settembre 2020
“Cara gente, col basket dispettoso che fa concludere le qualificazioni di supercoppa nel giorno in cui cerchiamo con questa rubrica consensi ormai perduti, anche se dal nuovo basket, un altro sport, non riusciamo ad imparare niente.”
Oscar Eleni
Cercando biodiversità sul mare della Costarica al Corcovado, in fuga dall’Italia degli orrori dove nessuno sa davvero dirti cosa fare, ma dove tutti sanno che la colpa non è loro, ma del solito bayon gamero. Sfiniti dalla caccia dei ladri che hanno rubato la pista per il giorno che Barletta voleva dedicare al suo campione, nell’anniversario del record mondiale trovato fra il guacamole delle Universiadi messicane prima del muro trumpiano, sicuri che, se venissero presi, verrebbero trattati come hanno fatto con i carnefici di Willy, impuniti da troppo tempo, anche se da molto tempo erano registrati nella fila delinquenti: ora litigano per sapere se sono più neri o più malvagi. Bah.
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