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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

Direttore: Gianfranco Colasante  -  @ Scrivi al direttore

I sentieri di Cimbricus / Le tante vite della centenaria Agnes

Venerdì 15 Gennaio 2021


keleti


La famiglia cancellata ad Auschwitz, tre Olimpiadi perdute, fino al riscatto di Helsinki e di Melbourne: poi, a 35 anni e da apolide, un nuovo inizio tra Australia e Israele.

 

Giorgio Cimbrico

“Il medico mi ha detto di non esagerare con gli esercizi e io gli ho risposto: dottore, nella vita la salute è tutto”: l’immortale ha sempre una gran voglia di prendere la vita con allegria, di percorrerla passo dopo passo. Capita da un secolo esatto e tondo a Agnes Keleti, la più anziana olimpionica in vita, la ginnasta che alle spalle ha le vicende più drammatiche di quello che un grande storico ha chiamato il secolo breve. Breve può darsi; di sicuro, sanguinoso.

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Duribanchi / Dimenticare puo' risultare pericoloso

Mercoledì 13 Gennaio 2021


country town

 

“Non per opera del tempo: dimentichiamo – Benedetto Croce non aveva dubbi – perché vogliamo dimenticare. Spesso la capacità di dimenticare, anche la barbarie, ci consente di andare avanti.”

Andrea Bosco

Ma ci sono cose che gli uomini hanno il dovere di non dimenticare. Non ci sono Imperi del Male. C'è solo il Male. Ha scritto Delacroix che “l'uomo è un animale sociale che detesta i suoi simili”. La storia dell'umanità è una storia di massacri: sempre attuali, purtroppo. L'oblio può essere una medicina. Ma dimenticare può risultare pericoloso. Perché la storia tende a ripetersi. In forme diverse, ma si ripete, come insegna Vico. Vengono i brividi a pensare che il mondo abbia potuto confrontarsi con un uomo come Donald Trump.

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Italian Graffiti / Ricci Bitti: restituire allo sport il suo futuro

Martedì 12 Gennaio 2021

ricci bitti

  

(gfc) All’inizio dell’anno olimpico “dispari”, in questo colloquio con Francesco Ricci Bitti, presidente della potente ASOIF – l’associazione delle Federazioni Olimpiche Internazionali – facciamo il punto su uno dei momenti più critici che l’organizzazione sportiva italiana abbia mai dovuto fronteggiare. Privato, per forza di una legge dello Stato, di gran parte della sua autonomia di gestione (garantita e protetta dalla Carta Olimpica del CIO), ingabbiato da una serie di disposizioni calate dall’alto, il CONI di Giovanni Malagò si trova a dover far fronte agli impegni derivanti dalle scadenze olimpiche immediate (Tokyo ’21 e Pechino ’22) e meno (Milano-Cortina ’26) senza la necessaria serenità di gestione e le certezze economiche che dal 1946 il potere politico repubblicano gli ha sempre garantito. Dalla sua posizione privilegiata all’interno del Movimento Olimpico e per il suo ruolo a fianco del presidente Thomas Bach, Ricci Bitti esamina per noi la situazione che si è venuta a creare, ma soprattutto indica le strade e le strategie per uscirne e per restituire allo sport italiano il futuro cui ha diritto e che si è conquistato sul campo in oltre settant’anni di autonomia e di successi.

  

Intervista con Francesco Ricci Bitti
di Gianfranco Colasante

– La legge di “riforma” imposta allo sport dalla politica ha superato i due anni di vita. Senza che abbia introdotto nulla di innovativo ma moltiplicato le poltrone, resta l’enorme danno causato dall’aver “smontato” un sistema sportivo che aveva portato l’Italia ai primi posti nel mondo. E ora?

“Parlare di legge di riforma mi sembra molto generoso visto che manca del tassello fondamentale, la cosiddetta ‘Governance’ intesa nel caso specifico come la definizione delle missioni e dei compiti relativi alle varie entità previste nel futuro assetto dello sport italiano. Mi riferisco a quelle tradizionali, come il CONI, riconvertite come Sport e Salute, o nuove come l’eventuale Dipartimento dello Sport.”

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Piste&Pedane / Bilanci record (per noi) della stagione 2020

Lunedì 11 Gennaio 2021


fabbri 4


Scorrendo le liste dei primi 50 al mondo, come le ha presentate Track&Field News, si ritrovano 61 italiani, 38 uomini e 23 donne. Non era mai accaduto in precedenza. Ma … la premessa pandemica è d’obbligo.

 

Daniele Perboni

 

Annata agonistica anomala, inconsueta, tormentata, quella appena terminata. Lo abbiamo detto, scritto, urlato e ribadito in ogni dove e in molteplici lingue. Qualcuno lo ha tracciato anche sulla sabbia … Non è servito a nulla. Dopo oltre settantamila morti (solo per stare nella nostra Italietta) rieccoci al punto di partenza. Comunque, proviamo ad essere positivi. Costa poco e, magari, affiora anche qualche traccia di buonumore.

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Fatti&Misfatti / I tra... vasi di Padora da proteggere

Lunedì 11 Gennaio 2021

 

peterson 


Dagli arbitri ai dirigenti, nel sistema che non ha voluto cambiare formula e retrocessione e togliere ai bilanci l’ossessione di andare in campo con cinque stranieri in quintetto base.

Oscar Eleni


Sulla nave di Teseo dove ti servono libri tonificanti, lontano dal minotauro che gira nei nostri labirinti, un dolore fisso che si chiama anche vertigine. Meglio un caffè con le poesie urticanti di Luise Gluck del cinema inferno di questi giorni. Via dai commentatori sui fatti di Washington, qui c’è anche chi pensa davvero a Donald come vittima. Via da quasi tutto, senza sentirsi in colpa per le risse dei giovanissimi al Pincio e a Gallarate, per le trattative fra ogni tipo di mafia e ogni tipo di potere, quindi partendo dallo Stato.


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