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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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I sentieri di Cimbricus / Sale sul podio la Lunga Nuvola Bianca

Lunedì 7 Febbraio 2022

 

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Molto più che una semplice coincidenza, la prima (e la seconda) affermazione “invernale” delle ragazze dell’Oceania. Non era mai successo che dalle parti degli Antipodi arrivassero addirittura due titoli “bianchi”.

Giorgio Cimbrico

Dal momento che molti “addetti alla comunicazione” di casa nostra amano l’aggettivo “storico” e lo ripetono spesso, molto spesso, anche quando l’episodio in questione può essere definito trascurabile, vorrei segnalare una piccola serie di fatti, freschi di cronaca, che meritano questa etichetta.

Zoi Sidowsk-Sinnott ha conquistato, nelle Gobbe dello snowboard, la prima medaglia d’oro “invernale” della Nuova Zelanda nel giorno, il 6 febbraio, che per il paese che sta sotto i nostri piedi – la Lunga Nuvola Bianca è l’antico nome della terra dei Tutti Neri – ha un significato particolare: il 6 febbraio 1840 a Waitangi venne firmato il trattato di pace tra i pakea (i bianchi britannici) e quaranta tribù maori e in quel momento nacque, con qualche ovvio limite, la prima società multietnica.

Come capita spesso da quelle parti, Zoi è nata a Sydney da mamma americana e padre neozelandese e sin dall’infanzia risiede nell’isola sud, dove è visibile, anche da lunga distanza, la neve eterna del monte Cook, dal ‘98 Aorai, 3724 metri di altitudine, la vetta più elevata delle Alpi meridionali.

Jakara Anthony, nata in un luogo di caldo umido, Cairns, nell’Australia del Nord, è diventata campionessa olimpica di freestyle senza ricorrere all’effetto Bradbury, ben noto laggiù: nessuna delle altre cinque finaliste è finita gambe all’aria. Mai l’Oceania aveva vinto due titoli “bianchi” in un giorno e mai naturalmente ne aveva vinte tre: nello snowboard, terza Tessa Coady, australiana.

Il caso e le onde del destino hanno fatto sì che Ryuyo Kobayashi conquistasse l’oro nel trampolino “piccolo” cinquant’anni spaccati, 6 febbraio 1972, dalla tripletta di Sapporo quando Yukio Kasaya, Akitsugu Konno e Seiji Aochi occuparono tutto il podio. Kobayashi, 25 vittorie in Coppa del Mondo e due Tournée dei 4 Trampolini, non aveva in collezione né un titolo mondiale né uno olimpico.

 

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