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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

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I sentieri di Cimbricus / Ecco i giochi che vi aspettano

Sabato 11 Dicembre 2021

 

        stroghoff


Tutto cambia, e molto in fretta. Alla continua ricerca del consenso (e qualche dollaro in più) lo sfrontato CIO di Thomas Bach ed accoliti, ha da tempo scelto la strada della “revisione”. Senza pudore né rispetto. Né, ovvio, alcun timore del ridicolo.

Giorgio Cimbrico

Augurandomi di finir in fretta dentro il titolo di un’opera di Osvaldo Soriano - “Un’ombra ben presto sarai” – esamino alcune delle considerazioni, ormai prossime ai deliberata, espresse dal CIO in vista dei Giochi del 2028, la terza volta di Los Angeles che pareggerà così Londra e Parigi. Valutato il gradimento, dovuto a origini e sviluppo maturati in California, via libera allo skateboard, al surf (per referenze, vedere “Un mercoledì da leoni”, regia di John Milius) e l’arrampicata, ovviamente su pareti plastificate, non sugli strapiombi naturali che stanno alle spalle della West Coast.

Nessuno ha pensato di chiedere anche l’ammissione del body building (culturismo) e della competizione che premia la miglior “maglietta bagnata”, l’uno e l’altra, non c’è dubbio, di matrice californiana. Schwarzenegger e Baywatch ne sono i caposaldi. Muscoloni e tettone, cosa c’è di meglio?

Dopo gli affari sporchi di Rio 2016, la boxe ha ricevuto un forte e caldo invito a darsi un regolata se vuole sopravvivere. Quanto al sollevamento pesi, situazione da rivedere e soprattutto da tenere sotto costante controllo, e in questo caso non si può che condividere. Andate a consultare i risultati di Londra 2012: sembra l’albo del Tour ai tempi di Lance Armstrong.

Dopo la cancellazione della prova che prevede l’uso di una cavalcatura, il pentathlon moderno – al momento tetrathlon non più tanto moderno – deve suggerire un’alternativa. Una prova a coppie, da proporre, come dicono a Roma, a cavacecio?

La storia e l’iconografia dei Giochi devono molto a questo sport di matrice militare, capace di risvegliare vicende di un messaggero, di un Michele Strogoff, mandato in avanscoperta, ma oggi questi sono aspetti muffiti, di nessun interesse per chi vende e incamera. Questo Bach non ha proprio nulla da spartire con il suo omonimo che, dopo aver assolto i suoi doveri di Kantor, passava le serate a riempire fogli di musica e, dopo, prima del sonno, a ingrandire la figliolanza.

In ogni caso, a questo punto pare sia venuto il momento di riesumare la storia di George Patton che, tenente, gareggiò a Stoccolma 1912 finendo quinto dopo una prova di tiro con la pistola che lo vide solo 21° su 32 partecipanti. Patton, che anche da giovane era pronto all’ira, protestò dicendo che uno dei suoi tiri era passato attraverso un buco precedente. Con quel che venne nel prosieguo, glielo avessero dato buono, sarebbe diventato campione olimpico, superando lo svedese Lillehook. Ma a quel tempo i sistemi di controllo e la tecnologia erano primitivi, mica come oggi, l’età dell’esattezza a ogni costo. Il futuro generale d’acciaio tentò l’assalto finale nella corsa campestre, terzo, dopo essersi fatto aiutare con un'iniezione di oppio. Ma il podio rimase un miraggio.

La spoliazione continua: alla 50 km di marcia hanno tolto 15.000 metri. Curioso: nella All time della 35 km, sette dei primi risultano aver avuto a che fare con il doping. E poi si parla male dei lanciatori di peso e di martello. O dei velocisti: inserendo i super-reprobi Tim Montgomery e Ben Johnson, fanno sei su dieci. Quelli della marcia hanno le ali ai piedi.

Credo che presto verranno spazzate via la lotta (infischiandosi di importanti testimonianze di scultura ellenistica o di leggende suggestive come quella di Milone) e le poche classi “normali” di vela rimaste e che verrà apposto un sempre più diffuso accento sulle gare di genere misto. Molto misto.

 

 

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