Antibo Salvatore

ANTIBO, Salvatore [3]
Atletica
(n. Altofonte, Palermo, 7-2-1962; 1.70x59)

● 1984 (Los Angeles)
                10.000 m: [6-8] Fin. (4.) 28’06”50. – [3-8] 1-Bt. (2.) 28’22”57.
                5000 m: [9-8] 2-Sf. (14.) 13’47”53. – [8-8] 3-Bt. (6.) 13’46”32.
               – Club: FFOO Padova.

● 1988 (Seoul)
              10.000 m: [26-9] ARGENTO, 27’23”55. – [23-9] 1-Bt. (4.) 28’09”35.
              5000 m: [29-9] 1-Sf. (8.) 13’25”64. – [28-9] 2-Bt. (2.) 13’58”08.
             – Club: CUS Palermo; All.: Gaspare Polizzi.

● 1992 (Barcellona)
              10.000 m: [3-8] Fin (4.) 28’11”39. – [31-7] 1-Bt. (7.) 28’18”48.
               5000 m: [8-8] Fin. (16.) 14’02”47. – [6-8] 4-Bt. (1.) 13’33”71.
             – Club: CUS Palermo.

                 & Tra i maggiori fondisti europei, non sempre capace di trovare risposte consone al suo valore di grande autodidatta. Ancora oggi è primatista nazionale dei 5000 (13’05”59) e dei 10.000 metri (27’16”50). Quest’ultimo risultato, ottenuto il 29 giugno 1989 ai “World Games” di Oslo, costituiva il secondo “crono” di sempre, quando il primato mondiale era ancora fissato a 27’13”81. Come sunteggiare una carriera decennale condotta sempre ad altissimo livello? Sfortunato ai Mondiali, un po’ meno alle Olimpiadi, per Salvatore la distanza di parata sono stati i 10.000 metri. Dopo un sorprendente quarto posto ai Giochi del 1984 (nella corsa vinta da Alberto Cova) ottenuto malgrado i piedi sanguinante per le scarpette inadatte, quattro anni più tardi – sempre sui 10.000 – riportò la medaglia d’argento alle spalle del marocchino Moulay B. Boutayeb. Le migliori giornate le ha vissute agli Europei del 1990, di fronte al mare di Spalato, vincendo dapprima i 10.000 metri con oltre 20” di vantaggio sul secondo e poi i 5000, malgrado una brutta caduta in partenza l’avesse attardato di oltre mezzo giro. La seconda parte della sua carriera è stata caratterizzata dalla comparsa in gara di attacchi di “piccolo male”, una forma transitoria di epilessia, retaggio di un incidente stradale, che gli procuravano improvvisi e penosi periodi di sbandamento. Come capitò durante i Mondiali 1991, o come tornò a manifestarsi a Barcellona nella finale dei 5000, quando una possibile vittoria venne trasformta in un penoso calvario. I Giochi del 1992 furono per Antibo particolarmente amari: giunto di nuovo quarto nei 10.000, per una notte fu in possesso della medaglia di bronzo per la provvisoria squalifica del vincitore, il marocchino Khalid Skah, rientrata però nella mattinata seguente. L’ascetico corridore siciliano, alla cui carriera non sempre ha giovato un carattere introverso e polemico, si è ritirato nella primavera del 1995 con la convinzione e il rimpianto, condiviso da molti, di non aver potuto esplorare a fondo le proprie possibilità. Gli è stato attribuito il vitalizio “Giulio Onesti”.