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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
BRUNO ZAULI
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Gianfranco Colasante
MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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I sentieri di Cimbricus / Verso Parigi con insolito furore

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Lunedì 1° Luglio 2024

 

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A sfogliare i risultati accumulati nell’ultimo week-end, come dire a pochi giorni dai Giochi, c’è da allibire: su tutti la straordinaria vetrina dei Trials, col mirabolante primato mondiale di McLaughlin, ma senza dimenticare il resto.

Giorgio Cimbrico

In diretta da Eugene. Dopo prime prove appannate Shericka Jackson si scuote e vince in 10”84 davanti a Tia Clayton, 10”90 (10”86 in semifinale) e Shelly Ann Fraseer, 10”94 (10”91 in semifinale), che a 37 anni e mezzo conquista la sua quinta Olimpiade. Altri risultati di rilievo, da finale parigina: 52”51 di Rushell Clayton, 47”42 di Malik James King, 44”48 di Deandre Watkin.

I giamaicani saranno gli avversari di Tentoglou e di Furlani allo Stade de France: 8.38 di Casey Mcleod, 8.30 di Shawn Thompson e 8.23 di Wayne Pinnock. Fuori, 8.18, Tajay Gale, campione mondiale a Doha con un prodigioso balzo a ridosso degli 8.70. Altro illustre escluso, il discobolo Fedrick Dacres, quarto, 64.46, nella gara che ha confermato la supremazia di Traven Smikle, 67.98.

Nell’ultima giornata, 22”29 di Shericka Jackson,in netta ripresa; Brodbent, Bennett e Parchment finiscono in un fazzoletto, doppio 13”18 e 13”19, Ackera Nugent 12”28, Bryan Levell 19”97 e Andrew Hudson 20”02 e nessun salto per Jayden Hibbefrt. Ancora infortunato il fenomeno del triplo?  

A Eugene la più grande tripletta di sempre sui 110H: Gran Holloway 12”86 (vento a +2,0), a sei centesimi dal record del mondo, Freddie Crittenden 12”93, Daniel Roberts 12”96. Tre uomini sotto i 13” non si erano mai visti. Fuori dalla squadra per Parigi, Cordell Tinch, 13”03.

Con ultimi 50 metri volati in 4”22 Noah Lyles riesce a sventare la minaccia portata da Kenny Bednarek, avanti ai 150 con margine, 8 centesimi, sul dominatore dei Mondiali. Finisce 19”53 a 19”59 per Lyles (9”22 nei secondi 100) che centra il mondiale stagionale e il record dei Trials. Per Bednarek un progresso che lo porta tra i primi dieci di tutti i tempi. Il terzo uomo per Parigi sarà il 20.enne Erriyon Knighton, 19”77, di recente perdonato dopo una positività dovuta – spiegazione non nuova – a carne contaminata. Dopo il quarto posto nei 100, Christian Coleman colleziona lo stesso piazzamento nei 200, 19”89. Per il velocista di Atlanta l’Olimpiade si risolverà nella prima frazione della staffetta. In semifinale, con 2,5 a favore, Lyles 19”60.

Fuori anche Sha’Carri Richardson che ha dilapidato energie in batteria (21”99), e in semifinale (21”92), per ritrovarsi con poco carburante e chiudere in 22”16. Vince la bella Gabby Thomas, 21”81 (tre centesimi più della semifinale), su Brittany Brown, 21”90, e sulla regina dei campionati universitari McKenzie Long, 21”91.

Miglior risultato mondiale dell’anno, 52”48, per Sydney McLaughlin (ma è solo una premessa …) e faticata qualificazione per la lunghista Tara Davis, 7.00 ventoso dopo aver rischiato di finir fuori dopo i primi tre salti. Dopo il 70.89 in qualificazione, 70.73 per Valarie Allman e lancio più corto oltre i 67. Risveglio dalle siepiste: 9’03”22 di Valerie Constien e altre due (Courtney Wayment e Marisa Howard) sotto 9’08”.

L’ultima gara dei Trials è il sentiero della gloria per Sydney McLaughlin: sesto record del mondo dei 400H per la 24.enne del New Jersey, il quarto sulla pista di Eugene. Hayward Field è il luogo più amato da Sydney che toglie tre centesimi al primato di due anni fa, scende a 50”65, invita all’ipotesi che un giorno, con progressi sui piani, possa andare a minacciare la barriera dei 50 secondi. Ha il volto duro e l’azione decisa di chi sa quel che vuole, quella che da due anni è diventata la signora Levrone dopo il matrimonio con Andrew, giocatore della NFL. Poco prima dei Trials aveva aderito alla nuova lega di Michael Johnson, che promette ricchi guadagni.

E’ stato un recital solitario: Anna Cockrell è finita a due secondi, 52”64, Jasmine Jones a qualcosa di più, in 52”77. Lontanissima l’ex-primatista mondiale Dalilah Muhammad. Per Parigi Femke Bol deve rassegnarsi: la medaglia d’argento è il massimo obiettivo che l’olandese si può porre contro questa macchina perfetta.

Gli ostacoli al centro dell’ultima giornata: pochi minuti prima del record di McLaughlin, Rasai Benjamin si è espresso vicino ai suoi vertici: 46”46 è il quinto tempo della storia. Non chiude la gara Caleb Dean, fenomenale alle finali NCAA. Karsten Warholm e Alison Dos Santos sono avvertiti: ai Giochi è pronto il remake della finale di Tokyo. Molto elettrica anche la finale dei 100H: Masai Marshall 12”25 e 12”31 necessari per entrare in squadra.

Un avversario di meno per Gimbo Tamberi? Ju’Vaugh Harrison è finito solo quarto, 2.24, e la legge dei Trials lo spedirebbe fuori squadre a meno che non venga considerata la posizione di Snowden e Wilson che l’hanno preceduto e che non sono in possesso del minimo olimpico. Si rivede un triplista americano: 17.52 Salif Mane nella gara che vede nelle retrovie il coraggioso Chrtisian Taylor, 16.46. Fuori dalla squadra anche una delle poche cinquemetriste della storia, Sandi Morris, ferma a 4.68.

Gran mezzofondo con Nikky Hiltz a 3’55”33 nei 1500, Mackay e St Pierre sotto i 3’56” e l’ottava sotto i 4’, e con Bryce Hoppel a 1’42”77 negli 800. Prestazioni che possono intimorire anche africane e africani.

JAMAICA … – Kishane Thompson 9”77: un giamaicano non andava così veloce dal tempo felice di Usain Bolt e di Yohan Blake, dodici anni fa. A Kingston il 23enne allenato da Stephen Francis, lo stesso di Asafa Powell, chiude ventiquattro 0re formidabili: 9”82 in batteria, 9”84 in semifinale, 9”77 in finale, +0,9 di vento. Oblique Seville, due volte quarto ai Mondiali, prende mezzo metro ed è secondo in 9”82 dopo il 9”83 vincente in semifinale. Akeem Blake è terzo in 9”92. Thompson diventa il quarto giamaicano di sempre dopo Bolt, Blake e Powell e il nono al mondo. Cinque vengono dall’isola caribica. Scenario per la finale di Parigi: tre giamaicani, tre americani. E due azzurri?

… E NON SOLO – A Montreal, campionati canadesi, gran martellata, 82.60, di Ethan Katzberg, un po’ boscaiolo e un po’ batterista anni Settanta. Dopo il titolo mondiale il campione della British Columbia, già oltre gli 84 quest’anno, punta al bersaglio più grosso e ha tutte le chances per centrarlo. Nel primo turno il maestoso Marco Arop corre in 1’43”53, secondo miglior tempo della storia in una fase preliminare dopo l’1’43”4 del divino David Rudisha. In finale, qualcosa di più, 1’43”73. Arop sarà a Montecarlo per un 800 di grandi contenuti.

Per la prima volta un velocista tedesco sotto i 10”: è Owen Ansah, radice ghanese, che a Braunschweig scende a 9”99 battendo Hartmann, 10”06.

Il 21enne britannico Louie Hinchcliffe, primo vincitore europeo dei 100 Ncaa e allenato a Houston da Carl Lewis, ha conquistato il titolo nazionale in una fredda e ventosa Manchester: 10”18 non è granché ma le condizioni erano pessime. Louie ha un fresco primato di 9”95. Qualificato per l’Olimpiade l’assente Zharnel Hughes, ancora alle prese con l’infortunio di un mese fa.

A Winterthur, campionati svizzeri, doppietta di Mujinga Kambundji, 11”01 e 22”42; 20”27 di Williams Reais e interessante 800: Rachel Pellaud 1’58”60, Audrey Werro 1’58”67, Valentina Rosamilla 1’58”69, Lora Hoffmann 1’59”26.

Ad Angers, campionai francesi: Gabriel Tual strappa a Catalin Tecuceanu il miglior risultato europeo di stagione, 1’43”99. Genina Joseph 11”01, Sasha Zhoya 13”32 e sorprendenti progressi per Louise Maraval e Shana Grebo, 53”71 e 53”78. Dopo il fresco 5.95, primato di famiglia, Thibaut Collet salta 5.82 e Renaud Lavillenie, 5.60, manca l’ultima chance per un appuntamento allo Stade de France.

 

 

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