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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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MITI E STORIE DEL GIORNALISMO SPORTIVO
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I sentieri di Cimbricus / Trials, una strada piena di ostacoli

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Martedì 25 Giugno 2024

 

mu-trials 


La folle giostra ha scollinato la quarta giornata, tra prestazioni monstre (che dire del 12”92 di “Gambalunga” Holloway e della folta schiera dei suoi scudieri?) e la bieca sfortuna che ha ricacciato al palo le certezze di Athong Mu.

Giorgio Cimbrico

C’è chi è riuscito a sfuggire alla tagliola dei Trials e alle leggi draconiane che li governano e il caso più citato è legato ad Harrison Dillard detto Bones, Ossa: tagliato fuori dai “suoi” 110, divenne il successore di Jesse Owens nei 100: 10”3 sulla pista terrosa di Wembley.

Nulla da fare per Athong Mu, la ragazza nata 22 anni fa nel New Jersey da una famiglia fuggita dal Sud Sudan, campionessa olimpica a Tokyo, campionessa mondiale proprio sulla pista di Hayward Field, terza a Budapest, capace di scendere sotto 1’55”: cade al momento di rientrare alla corda e può solo raggiungere il traguardo in lacrime, a 20” abbondanti dalle altre. Il sogno del bis svanisce mentre diventa sempre più reale e solido per la britannica Keely Hodgkinson e per la kenyana Mary Moraa. Mu, allenata da Bob Kersee, aveva appena recuperato da un infortunio al tendine rotuleo.

Nella quarta giornata la prestazione “monstre” viene da Grant Holloway, un formidabile 12”92 nel primo turno dei 110H: Gambalunga ama sempre aprire alla grande ma a volte, al momento topico, sa anche affievolirsi. Alle sue spalle, 13”07 di Jamal Britt, 13”12 di Trey Cunningham, 13”14 di Daniel Roberts e un affollamento tra 13”20 e 13”30.  Lorenzo Simonelli attende quel che capiterà dopo i due giorni di siesta.

Finale dei 400 vinta da Quincy Hall in 44”17, su Michael Norman 44”41 e Chris Bailey 44”42 dopo folle avvio, naturalmente pagato con duri interessi, da Matt Boling: sesto il ragazzino prodigio Quincy Wilson, 44”94 e per la terza volta sotto i 45” in quattro giorni con primato mondiale under-18 portato a 44”59. Il sedicenne virginiano ha buone possibilità di essere ripescato per la 4x400 o la 4x400 mista. Un’immagine dell’arrivo è eloquente: un bambino che corre contro uomini fatti.

Ritmi inaspettati, da meeting, nei 1500 e i tempi sono le migliori prove: 3’30”59 Cole Hooker, 3’30”86 Yared Nuguse, 3’31”53 Hobbs Kessler. Personali per nove finalisti, ma con 3’31”78 Vincent Ciattei rimane fuori.

La qualificazione del disco offre la migliore prestazione mondiale dell’anno, 70,89 dell’elegante Valarie Allman che, visto come le è andata nelle ultime occasioni, avrebbe fatto meglio a risparmiare la bordata per lo Stade de France. La finale del lungo regala una buona media generale ma nessun acuto: 8.20 di Jeremiah Davis, 8.18 di Malcolm Clemons e di Jarrion Lawson. Per un centimetro John Brackins perde il viaggio. Marquise Dendy, quello con che salta con il cappellino, finisce lontanissimo, appena 7,62. A Parigi la lotta sarà tra Tentoglou, i giamaicani e Furlani.

Altre aspettative per Anna Hall, 6614 punti con magnifico 2’04”39 finale: Nafi Thiam sembra lontana ma le altre (l’olandese Vetter, la nuova francese Lazraq-Khlass) sono vicine.

 

 

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