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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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Piste&Pedane / Europei (5): Il ragazzo copertina ne fa venti

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Mercoledì 12 Giugno 2024

 

tamberi-ce24 


“Bagno nella folla per il terzo titolo europeo.  È il Tamberi migliore di questi ultimi anni col nuovo stagionale a 2.37. Faccenda sbrigata al primo salto. Ora non resta che l’appuntamento in tribuna col presidente  Mattarella.

Daniele Perboni

“È la sera dei miracoli, fai attenzione
Qualcuno nei vicoli di Roma
Con la bocca fa a pezzi una canzone …”

Me cala la palpebra o, se preferite, gli eroi sono stanchi. Anche sullo squadrone azzurro, portatore positivo di quel virus chiamato medaglie, sembra stia calando il sipario. Ho, attenzione, non stiamo sostenendo che da oggi, penultima giornata, si stia pensando di tirare i remi in barca, o affermare che ormai la dea bendata abbia levato le ancore dagli ormeggi romani in cerca di altri lidi da accarezzare.

La maggior parte dei protagonisti italici ha già calpestato piste e pedane, con esiti più o meno positivi e, per un semplice fattore statistico, a meno protagonisti da schierare corrispondono altrettante possibilità di salire sul podio. Punto e a capo… E poi c’è lui, che per l’occasione ha sfoderato il vecchio costume, quello della festa, delle occasioni importanti.

D’altronde si è scomodato pure il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per assistere alle sue evoluzioni aeree. Vuoi mettere? La mezza barba è alta con cura. Perfetta, curata nei minimi particolari, proprio per lui, per il Capo dello Stato. E Gimbo non delude. Entra in gara a 2.22, con rincorsa ridottissima. Quasi un segnale agli avversari: “Non ho ancora gareggiato, ma sono in perfetta forma”. Guerra psicologica, come lo scorso anno a Budapest quando nella fase di riscaldamento fece mettere l’asticella a 3.30, annichilendo gli avversari.

Passo falso a 2.26. Serve un altro balzo: 2.29. L’ucraino Lavskyy è perfetto al primo. La pista è simile ad un incrocio nel pieno del traffico. Un caos. Ventotto ragazze sono impegnate nei 10.000. Non c’è letteralmente spazio e tempo per concentrarsi sulla rincorsa. Servono tre tentativi. A 2.31 Tamberi è sbrigativo. Non ha tempo da perdere. L’ucraino sbaglia il primo e si tiene i restanti due per la misura successiva. 2.33.

Nullo, nullo. Lavsky lo copia esaurendo le scorte di dei balzi. Ne resta solo uno: il campione olimpico e il suo salto. Con l’oro in saccoccia l’asticella sale a 2.34. E chi l’abbatte più? Resta incollata ai ritti. È l’apoteosi. La curva Sud esplode. Baci, abbracci, un bagno nella folla per festeggiare il terzo titolo europeo.  È il Tamberi migliore di questi ultimi anni. Non contento fissa il nuovo stagionale a 2.37. Faccenda sbrigata al primo salto. Ora non resta che l’appuntamento in tribuna con Mattarella. 

Mentre gli uomini-trampoli, leggeri come farfalle, sono impegnati in evoluzioni acrobatiche l’uomo dei ghiacci, si piazza in ottava corsia. Fra i blocchi e il traguardo 400 metri e dieci ostacoli. L’oro ha un solo padrone: il norvegese Karsten Warholm, primatista del mondo ed europeo (45”94), dei Campionati (47”12) e stagionale (46”70). Sue le prime 24 migliori prestazioni continentali. Sparo. È primo sul primo ostacolo e primo sarà anche sull’ultimo e al traguardo, piazzando un tranquillo, per lui 46”98.

Dietro, staccato di 52 centesimi un fantastico Lazzaro napoletano, rinato dopo mille infortuni. Controllato, distribuzione giudiziosa delle forze, passaggi perfetti sulle barriere ed ecco il miracolo: 47”50, record nazionale. Il Fabrizio Mori di Edmonton 2001 (47”54 e argento iridato), è scalzato dal podio italico. 

Dopo l’oro nei 5000 la trentina Nadia Battocletti, 24 anni, figlia d’arte, prova a mettere il sigillo anche sulla distanza doppia. Partenza lenta. Già si preannuncia un trionfo. Poco alla volta eccola costruire il successo mietendo vittime illustri, come la britannica McColgan, ritiratasi negli spogliatoi troppo presto. Quando mancano poco meno di 800 metri è fatta: allunga, allunga arrivando solitaria sul traguardo a suon di primato italiano (30’51”92, meglio del 31’05”57di Maura Viceconte che lo aveva ottenuto a Heusden, 5 Ago 2000). Quarta Federica Del Buono con 31’25”41, pure lei al personale. E mentre il suo capitano Tamberi sta ancora arrampicandosi su quote che quest’anno nessuno ha ancora valicato, Nadia lo precede in tribuna d’onore. Una carezza del presidente della Repubblica val bene un’ora da mettere in bacheca accanto ad altre decine di medaglie vinte nelle categorie giovanili.

La palma della sfortuna potrebbe essere assegnata al portoghese Pedro Pichardo che, nel triplo, pur atterrando oltre le colonne d’Ercole dei 18 metri (18.04/-0,6 e record nazionale) si deve accontentare dell’argento. A beffarlo l’iberico Diaz Fortunato che, al quinto balzo, plana in mare aperto e viene misurato a 18.18/-03: terza prestazione mondiale di tutti i tempi. Davanti solo il leggendario britannico Jonathan Edwards (18.29/+1,3, Göteborg, 7 Ago 95) e lo statunitense Taylor (18.21/+0,2, Pechino, 27 Ago 2015). Nato a Cuba il 23 febbraio 2001, ha vestito la maglia caraibica fino al 22 novembre 2022. È considerato “idoneo” a rappresentare la Spagna dal 7 giugno di quest’anno. Una seria ipoteca di medaglia olimpica. Bel colpo per gli iberici e non certo un cliente facile per l’azzurro, pure lui originario dell’isla granda, Andy Diaz Hernandez.

A Larissa Iapichino è bastato un solo assaggio di sabbia e un centimetro di troppo per portare a casa la qualificazione, fissata a 6.70. La rivedremo oggi, poco prima delle ventuno, chiamata a confrontarsi con la tedesca Malaika Mihambo, la migliore del lotto con 7.03.

Mattinata dedicata anche alle staffette, veloci e del miglio. Tre su quattro approdano alla finale. Fuori “solo” la 4x100 donne, martoriata da infortuni a raffica, ad iniziare dal bronzo dei 100 Zaynab Dosso. Un semplice affaticamento muscolare il suo (“l’ho vista piuttosto affaticata”, mormorava un poco sconsolata Manuela Levorato, la ex sprinter scalzata dal podio dei primati proprio dalla ragazza di origine ivoriana ma cresciuta a Rubiera), ed ecco subentrare Irene Siragusa che, però, aveva disputato la semifinale dei 200 la sera prima.

La 31enne toscana, comunque non ha fatto rimpiangere la più blasonata collega, gareggiando praticamente alla pari con le colleghe delle altre corsie. Chi ci ha rimesso qualcosina, in termini muscolare è stata la seconda frazionista, Dalia Kaddari. Poco prima di consegnare il testimone alla Bongiorni ha vistosamente rallentato e nulla hanno potuto la stessa Bongiorni e la debuttante Arianna De Masi. Quarte in batteria (43”27) e prime delle escluse.

Si chiude con due ori e un argento per un totale (parziale?) salito a 20 medaglie: 10/7/3. E l’Europa resta lontana. 

 

 

 

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