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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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Piste&Pedane / Europei (2): Qui piovono medaglie

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Domenica 9 Giugno 2024


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Forse siamo andati oltre le attese, ma ci sta tutto in una serata veramente magica. Sei medaglie (di cui tre d'oro) sono un bilancio che non s'era mai visto da queste parti. E, dice qualcuno, siamo appena alla seconda giornata, ...  


Daniele Perboni


Dove eravamo rimasti? Ad una giornata complicata da raccontare? E questo sabato di giugno, invece, come lo raccontiamo? Sei medaglie nel carniere, aggiunte  alle quattro di venerdì sono un bottino invidiabile per chiunque. Figuriamoci per questa Italia che ha sempre dovuto rincorrere avversari tosti e ogni tanto zac, ti piazzava sul podio il campione di turno.

Oggi, invece, i campioni sono tanti, sono tosti, non hanno timori reverenziali verso altri atleti magari più forti, dotati e dal curriculum blasonato. Intanto mettiamole in file queste medaglie. L’onore di aprire le danze è toccato a Francesco Fortunato nella marcia. Un bronzo, il suo, forse non preventivato, ma che stava lì, a covare sotto la cenere, pronto a trasformarsi in fiamma al momento giusto, accesosi dopo una gara giudiziosa e dagli alti contenuti tecnici. Ha vinto chi “doveva” vincere, lo svedese 34.enne Perseus Karlstrom davanti all’iberico McGrath.


Poco meno di un’ora dopo eccoci sulla pedana del lungo, piazzata sotto la tribuna Tevere e rialzata rispetto al piano dello stadio. Un artifizio per rendere più spettacolare la prova. Esperimento di cui, lo confessiamo, eravamo un tantino scettici. Felici di essere stati smentiti. Già, ma chi è stato il protagonista di tanto spettacolo? Due gli attori principali, con il primo, il greco Miltiadis Tentoglou, assoluto mattatore. Un 8.42/-0,2 per mettere in chiaro chi doveva dominare il palcoscenico, seguito alla fine da due 8.65 messi lì, quasi per caso. E qui comando io, pare abbia mormorato fra un salto e l’altro. A contendergli il podio il ragazzino di casa, Mattia Furlani, con un 8.38/-0,5 (record mondiale U-20), a ricordare al mondo dei saltafossi che da oggi in avanti si dovranno fare i conti anche con lui quando arriveranno copioni importanti. 

Ore 21,02 (precisione da svizzeri anche e svizzeri non siamo) si va con i giganti del peso. Il ragazzone fiorentino, gigante gentile ormai abituale frequentatore del giardino riservato ai ventiduemetristi entra in pedana e non sembra proprio al massimo (crampi in riscaldamento, dirà più tardi) poi il risveglio. Una cannonata a 22.12 mette all’angolo la folta ciurma avversaria. Un’altra tre centimetri più in la e il gioco è fatto. Possiamo festeggiare il primo, dei tre, ori di serata.

Da questo momento è l’apoteosi. Il pubblico dell’Olimpico, che ha risposto magnificamente alla chiamata, esulta, urla, impazzisce per l’azzurro. Che ci volete fare, quando si vince questa è la reazione. Uno dopo l’altro ecco l’oro di Lorenzo Ndele Simonelli (13"05, record italiano, miglior prestazione europea dell’anno) con tanto di abbraccio con il DT La Torre e il suo tecnico Giorgio Frinolli e la doppietta nei 100, storica, grazie a Marcell Lamont Jacobs (10"02/+0,7) e Chituru Ali (10"05 e record personale). Finisce in gloria con tanto di lancio di preziose scarpe, quelle di Marcell, al pubblico.

Che dire d’altro? Che finalmente il clima in squadra è cambiato? Che si respira un’aria di serenità? Che la maggioranza dei protagonisti azzurri è più che consapevole della maturità raggiunta e che non si pone più limiti? Che tutti tendono ad imitare chi ha già gareggiato, vinto, piazzato un record personale, stagionale? Un amalgama di emozioni, dice chi frequenta l’ambiente, mai visto in precedenza. 

A questo proposito ci piace raccontare la storia breve del gigante comasco Chituru Ali, uscito un poco scornato, a detta sua, da questo europeo perché voleva vincere. Lo abbiamo conosciuto nel maggio del 2020, in piena pandemia. Si era al campo XXV Aprile di Milano. Gare regionali, su distanze spurie, organizzate per uscire dalla noia mortale imposta dalla pandemia. Dopo ogni prova volenterose ragazze disinfettavano i blocchi di partenza. Tre serie dei 150. Come di consueto nella prima gareggiano i migliori poi via via a scemare.

Nella terza spicca un ragazzone grande e grosso. Si nota solo per la sua altezza. Quasi disinteressati seguiamo distrattamente la gara. Azz. Quello lì vince, doppio azz. Il crono non è per niente male anzi. Rapida occhiata ed ecco la sorpresa. Il 15"38 è anche la nuova miglior prestazione italiana under 23. Lo avviciniamo, cerchiamo di strappargli qualche notizia. Il ragazzone è timido, pare quasi spaventato di tanto interesse. Racconta che la madre è nigeriana e il papà ghanese ed è stato affidato alla famiglia Mottin. «Però hanno voluto che mantenessi nome e cognome originari». Il resto è storia.


Il medagliere racconta una storia che mai abbiamo letto e vissuto: Italia prima con dieci medaglie. Il resto del continente per ora è lontana.  


XXVII CAMPIONATI EUROPEI
Roma, 7/12 Giu 2024

2. Giornata (8 Giu)

• Uomini
100 (0,7)
1. Lamont Marcell Jacobs (ITA) 10”02
2. Chituru Ali (ITA) 10”05
3. Romell Glave (GBR) 10”06

5000
1. Jakob Ingebrigtsen (NOR) 13’20”11
2. George Mills (GBR) 13’21”28
3. Dominic Lokinyomo Lobalu (SUI) 13’21”61

110H (0,6)
1. Lorenzo Ndele Simonelli (ITA) 13”05 RN
2. Enrique Llops (ESP) 13”16
3. Jason Joseph (SUI) 13”43

LUNGO
1. Miltiadis Tentoglou (GRE) 8.65
2. Mattia Furlani (ITA) 8.38
3. Simon Ehammer (SUI) 8.31

PESO
1. Leonardo Fabbri (ITA) 22.45
2. Filip Mihaljevic (CRO) 21.20
3. Michat Haratyk (POL) 20.94

MARCIA 20K
1. Perseus Karlstrom (SWE) 1h19’13”
2. Paul McGrath (ESP) 1h19’31”
3. Francesco Fortunato (ITA) 1h19’54”

• Donne
100 H (0,8)
1. Cyréna Samba-Mayela (FRA) 12”31
2. Ditaji Kambundji (SUI) 12”40
3. Pia Skrzyszowska (POL) 12”42

DISCO
1. Sandra Elkasevic (CRO) 67.04
2. Jorinde Van Klinken (NED) 65.99
3. Liliana Ca (POR) 64.53

EPTATHLON
1. Nafissatou Thiam (BEL) 6848
2. Auriana Lazraq-Khlass (FRA) 6635
3. Noor Vidts (BEL) 6596

 

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