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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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Piste&Pedane / Legata ad un granello di sabbia

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Venerdì 24 Maggio 2024

 

atl-blocchi 


Non sembri irriverente, in giorni di giubilo e grancassa, ma a volte capita che anche nel più oliato degli ingranaggi possa infilarsi qualche intoppo. Certo, non tutto può essere al meglio e, soprattutto, accadere in contemporanea, ma …

Daniele Perboni

Continua la fase positiva dell’atletica italiana, fra appuntamenti all’estero (tanti) e casalinghi (pochi). L’ultimo in ordine di tempo è il “Meeting Grifone” di Asti, erede di quello che sino allo scorso anno si teneva in Toscana. Catalin Tecuceanu (1’44”01), Federica Del Buono (15’00”90) e, naturalmente, l’immenso Leonardo Fabbri (22.91, e una serie con altri due lanci oltre i 22) hanno caratterizzato l’edizione 2024.

Una discreta riunione che ha messo in luce quanto di buono si può ricavare dalla circostanza dei campionati continentali casalinghi. Indubbiamente pare proprio che la maggioranza dei tecnici e degli atleti stiano lavorando con magnifico impegno. Tuttavia qualche granello di sabbia si insinua continuamente negli ingranaggi, pur oliatissimi.

In questi primi mesi si è messo in luce il settore velocità ricondotto ai 100 metri, con un’abbondanza mai avuta in un passato remoto, recente e recentissimo. Sette atleti (in fila: Ali, Jacobs, Melluzzo, Tortu, Patta, Federici, Rigali) aprono la parata con personali che oscillano fra il 10”06 di Ali e il 10”31 di Rigali.

Fra questi però mancano almeno due nomi attesi per rinnovare vecchi splendori. Ci riferiamo a Fausto Desalu, ormai scomparso dai radar da almeno due-tre anni (un 10”44 ad inizio maggio e un 20”40 invernale nell’altura del Sudafrica, poi poco altro), e la meteora Samuele Ceccarelli: 10”50 proprio all’esordio di Asti. 

Che cosa sta succedendo a queste due pedine importanti, se non fondamentali –, almeno per quanto riguarda Desalu –, della staffetta 4x100? Dalla Federazione nulla trapela.

Si sa che il trentenne (19 Feb 1994) rappresentante delle Fiamme Gialle, allenato dall’autunno del 2018 da Sebastian Bacchieri, ha attraversato annate costellate da infortuni che ne hanno frenato l’attività, non permettendogli di allenarsi al massimo delle sue capacità. Però, è dal 2018, sesto agli Europei di Berlino, che non migliora quel 20”13 che aveva fatto credere in un ambio di passo. Ultimo sprazzo, la fantastica curva nella staffetta olimpica di Tokyo. Poi… quasi il buio. In questo caso ripetiamo quanto sostenuto e scritto sempre su queste pagine: se qualcosa non torna, quando i miglioramenti stentano ad arrivare o non sopraggiungono affatto, si imbocca una strada diversa. Non è facile, ne siamo consapevoli, ma galleggiare nella mediocrità anno dopo anno non è sicuramente positivo e confortante.

Altro “buco nero” pare Samuele Ceccarelli. Magnifico 2023 il suo, con titolo italiano ed europeo Indoor sui 60, entrambi ottenuti battendo Marcell Jacobs, poi all’aperto due volte 10”13 (2 Giu a Firenze e 23 Giu in Coppa Europa a Chorzow, con tanto di vittoria). Alla ripartenza nel 2024 la sorpresa: in pista correva un altro atleta. Non meglio l’avvio della stagione all’aperto, con il mediocre 10”50/-0,1 di Asti. Almeno lui ha deciso di cambiare tutto nella preparazione, scegliendo un nuovo tecnico: da Marco Del Medico di Massa a Maurizio Checcucci da Firenze. Da un “dilettante”, come pare sia stato definito da qualcuno nell’entourage di Samuele, a un professionista. Vero, falso? Sta di fatto che i risultati non sono stati così eclatanti come si sperava. A dimostrazione che cambiare strada si può e, in alcune occasioni, si deve ma la scelta è sempre da ponderare attentamente, analizzando ogni dettaglio.

Che dire poi di Filippo Tortu? Un vero giallo. In un primo momento risultava presente in quel di Asti. Poi, … la rinuncia con gran scorno degli organizzatori. Infortunio? Problemi tecnici? Cambio di programma? È crollata la casa? C'è stato un terremoto? Una tremenda inondazione? Le cavallette?

Chiudiamo con un appunto sulla trasmissione televisiva della giornata astigiana. Misteriosamente passata da Atletica TV a SportFace (venduta, ceduta, regalata dalla Federazione? anche in questo caso nulla era trapelato all’esterno. A confronto Giuseppe Mazzini e la sua Giovine Italia possono essere definiti dilettanti): si pensava a qualcosa di meglio. Niente affatto: nessuna telecamera in posizione elevata, si giocava solo sullo zoom, pure mal posizionato, e un solo commentatore, quando ormai una telecronaca a due voci è assolutamente necessaria.

Ma, si sa, costi e ricavi non sempre viaggiano in sintonia… 

 

 

 

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