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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

Gianfranco Colasante
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I sentieri di Cimbricus / Quei "gretini" degli ambientalisti

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Martedì 4 Luglio 2023

 

dl-stoccolma 

"I gruppi di protesta hanno messo gli occhi sugli eventi sportivi che hanno eco e visibilità con aumento di costi sulla sicurezza che già pesano sui bilanci. Ma i risultati di questi “assalti” non sono pari alle loro attese". Semmai ...

Giorgio Cimbrico

“Protestare è ammesso, ma non mi sembra questo il modo. Non è rispettoso per chi va in pista alla ricerca di un buon risultato. Devo ammettere che mi sono rotto le scatole”: così Karsten Warholm dopo l’intrusione del gruppo A22 sul rettilineo d’arrivo dello Stadio Olimpico di Stoccolma, in servizio da 111 anni. In effetti ambientalisti preoccupati per il degrado del clima, animalisti e altri gruppi che hanno a cuore la sopravvivenza della natura in cui l’uomo ha finito per trovarsi, avrebbero altri luoghi o altre occasioni per manifestare senza provare a interrompere una pacifica gara sui 400H

Quest’anno gli animalisti erano riusciti a ritardare la partenza del Grand National – la più famosa gara di siepi al mondo – e un paio di settimane dopo la stanza dei bottoni della maratona di Londra era stata costretta a firmare una sorta di accordo cdi non aggressione con i gruppi di ambientalisti che si erano dati appuntamento a Parliament Square, più o meno all’ultimo miglio della gara. Nulla aveva turbato l’andamento della gara.

I gruppi di protesta hanno messo gli occhi sugli eventi sportivi che hanno eco e visibilità e ovviamente tutto questo porta a un aumento di costi sulla sicurezza che oggi già pesano sui bilanci. Ma i risultati di questi “assalti” non sono pari alle loro attese: nei nuovi codici, in cui è presente una buona dose di ipocrisia, la televisione oggi “censura” questi gesti in nome del timore dell’emulazione. Lontani i tempi degli streaker che, nudi – o nude – come bachi godevano di qualche attino di notorietà prima di venir avvolti in coperte e trasportati lontani dal prato che avevano invaso e sui erano riusciti a correre. In questo campo il rugby ha una buona letteratura e immagini diventate memorabili. Come la biondona circondata dai policemen.

A costo di cadere nel facile moralismo, non sarebbe male che gli animalisti andassero all’attacco di inumani allevamenti di polli o di maiali e che gli ambientalisti spendessero il loro tempo e le loro energie montando la guardia a fabbriche inquinanti o a chi pratica il massacro delle foreste. Tutto questo là dove è possibile. In Cina e in India queste possibilità sono molto remote.

In “L’esercito delle 12 scimmie” di Terry Gilliam gli attivisti guidati da Brad Pitt si limitano a liberare gli animali dello zoo creando indubbiamente un bel casino, ma offrendo una visione chiara e diretta della loro protesta.

Attaccare i 400H del meeting di Stoccolma (2 Luglio) significa poco, se non far rischiare qualche serio infortunio o far girare le palle a Warholm che, da come si comporta prima di prendere il via, dimostra di essere un vero erede di chi praticava la pesca, la caccia, l’agricoltura con un grande rispetto della natura: i Vichinghi.

Per finire, un ricordo personale e un precedente: alla Coppa del Mondo 1985, a Canberra, un isolato invasore, non più giovane e piuttosto robusto, entrò in pista sventolando una piccola bandiera con il simbolo “non fate la guerra, fate l’amore”. I poliziotti australiani gli si lanciarono addosso e il tipo ne mise un paio al tappeto prima di venir imbragato e portato fuori. Altri tempi.

 

 

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