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Giornale di attualita' storia e documentazione sullo Sport Olimpico in Italia

  Direttore: Gianfranco Colasante   

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Gianfranco Colasante
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I sentieri di Cimbricus / La perfezione e' di questo Mondo

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Giovedì 29 Giugno 2023

 

duplantis-record 

Un giorno o l’altro AD salterà 6.30, prevede Gibilisco. Perché fa le cose più velocemente degli altri. Ha cominciato da ragazzino e va avanti, verso i suoi azzurri spazi, occhio alla sua imponente collezione di decorazioni e di titoli.

Giorgio Cimbrico

Se il salto con l’asta fosse soggetto a un giudizio tecnico o una valutazione artistica come capita con il salto con gli sci o con il pattinaggio di figura, il 6.12 di Armand Duplantis martedì scorso a Ostrava avrebbe accumulato un punteggio tale da affiancarlo a un record del mondo centrato con modalità più approssimative. Il progressivo aumento della velocità in rincorsa, l’imbucata, la capacità di trasformare in fionda l’attrezzo, la capovolta in aria, il valicamento sono stati una successione concatenata di gesti che hanno obbligato a prendere in considerazione il concetto che la perfezione può essere di questo mondo. Pardon, di questo Mondo.

Lo svedese venuto alla luce in Louisiana induce a spostare i canoni temporali delle valutazioni. Di solito si attende l’ultima parte o la fine di una carriera per dare una collocazione storica di un atleta e delle sue imprese. Duplantis obbliga a un cambio prospettico: a neppure 24 anni ha già conquistato un posto tra coloro che verranno ricordati.

Il più grande astista della storia? E’ evidente continui a esistere un partito che sostiene che il titolo spetti a Sergei Bubka, avviato verso il 60° compleanno. Il campionato mondiale vinto non ancora ventenne (scelto da Igor Ter Ovanesian dopo un “trial” privato a Leningrado), il primo di sei (tre per l’Unione Sovietica, tre per l’Ucraina), la prima ascensione a 6 metri, allo stadio parigino intitolato a Jean Bouin nell’estate del 1985, con l’ingresso della specialità in una nuova dimensione, il marchio impresso su una lunga avventura iniziata negli anni Ottanta per concludersi al termine dei Novanta, il dominio statistico durato dieci anni, persino le sue disavventure olimpiche, hanno finito per guadagnargli fama e soprannomi suggestivi.

Più che l’erede, Armand Duplantis è un’evoluzione. Cresciuto nell’alveo di una famiglia che da subito ha visto in lui le caratteristiche per avviare un progresso senza confini, diverso fisicamente (al suo apparire poteva apparire esile), è oggi in possesso di un gesto che un lavoro di équipe con il padre Greg e la madre Helena ha reso sempre più efficace, con il miraggio, oggi sempre più reale, della perfezione.

Non è tanto il tetto portato a 6.22 – tutto sommato Renaud Lavillenie nove anni fa saltò 6.16 scalzando Bubka dal vertice e scegliendo proprio Donetsk come luogo della deposizione –, quanto l’impressionante regolarità ad alte o ad altissime quote a segnare la parabola di Mondo, sempre più svedese dopo l’acquisto di un appartamento nel centro di Stoccolma, il tesseramento per l’If Uppsala e la progressiva padronanza della lingua della madre.

Con i due salti a 6.00 e a 6.12 di Ostrava, ha toccato quota 64 nei salti riusciti a 6.00 o più, ha conquistato all’aperto e al coperto tutti i titoli  possibili (l primo europeo venne quando non aveva ancora 19 anni), si è impossessato dei record di tutte le grandi manifestazioni (la firma finale a Eugene è stata uno svolazzo elegante) e ora sta perfezionando e allargando la collezione, andando alla ricerca delle misure da primato sulle piazze importanti: nel caso dell’asta, il termine “piazza” può essere appropriato. Ultima acquisizione, proprio a Ostrava, lasciando molto lontano il 5.93 di Sam Kendricks.

Beppe Gibilisco, che vent’anni fa visse il suo giorno dei giorni a St Denis, sostiene che prima o poi Mondo salterà 6.30 per una ragione molto semplice: lui fa le cose più velocemente degli altri. Ha cominciato da ragazzino e va avanti, verso i suoi azzurri spazi. In pericolo la storica collezione di decorazioni e di titoli accumulati dal Duca di Wellington.

 

 

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